CGIL Monza e Brianza: le mobilitazioni per salute, lavoro e riforma fiscale

CGIL Monza e Brianza si prepara per lo sciopero generale nazionale dell’11 aprile e le manifestazioni nazionali del 20 aprile e del 25 maggio.
Salute e sicurezza nei luoghi di lavoro, riforma fiscale, contrasto alla precarietà e rinnovo di tutti i contratti collettivi nazionali di lavoro. Questi i temi affrontati da CGIL Monza e Brianza in occasione dell‘Assemblea Generale all’Uci Cinemas di Lissone con la partecipazione di oltre 350 tra lavoratrici e lavoratori, delegate e delegati, volontari delle Camere del Lavoro e attivisti pensionati.
Nessun assente per l’assemblea che inaugura la mobilitazione generale della Cgil, anche in Brianza, in vista dello sciopero generale nazionale di giovedì 11 aprile: ad inaugurare infatti la conferenza il segretario generale della Cgil di Monza e Brianza, WalterPalvarini, con le conclusioni affidate a Ivan Comotti della segreteria regionale della Cgil, ma ha preso la parola anche RobertoSalis, padre di Ilaria Salis, ancora detenuta in Ungheria.

Cgil Monza e Brianza manifesta infatti solidarietà e vicinanza verso la famiglia Salis: “Non è tollerabile che nel cuore dell’Unione Europea siano permessi tali abusi del diritto e della dignità umana”.
CGIL Monza e Brianza, l’attenzione per la sicurezza al lavoro
Le quattro ore di sciopero generale dell’11 aprile vogliono combattere le morti sul lavoro cancellando il lavoro precario e ripristinando la parità di trattamento economico e normativo per i lavoratori di tutti gli appalti pubblici e privati.
Una soluzione, proposta da CGIL, è la creazione di una patente a punti per tutte le aziende che blocchi le attività alle imprese che non rispettano le norme di sicurezza. L’obiettivo è infatti la promozione di una formazione adeguata e continua per lavoratori e lavoratrici.
Problematiche sollevate anche da DavideVada, delegato Fiom Cgil Monza Brianza, riguardo il rinnovo del contratto dei metalmeccanici: “Il nostro contratto di categoria firmato nel 2021 scade a giugno ed è un momento chiave per la contrattazione sia di livello nazionale che aziendale. Nel precedente contratto eravamo riusciti a ottenere una clausola di salvaguardia tramite la quale chiedevamo nel triennio 112 euro di aumento diviso in tre trance nel caso in cui l’inflazione superasse l’IPCA. – spiega Davide Vada – Con l’aumento dell’inflazione tale clausola ha così garantito aumenti superiori ai 112 euro sforando il tetto dei 300: chiaramente il nostro obiettivo è riproporre tale clausola nel rinnovo contrattuale. Rimane e cresce inoltre l’attenzione alla sicurezza di prevenzione agli incidenti sui lavori: richiediamo ad esempio maggiori risorse economiche per l’INAIL per il rispetto del Testo Unico Sicurezza sul Lavoro, ma proponiamo anche l’istituzione del registro dei near miss per la segnalazione e quindi prevenzione dei mancati infortuni“.
La crisi del sistema sanitario nazionale
L’attenzione è rivolta però anche verso una giusta riforma fiscale: “Lavoratori dipendenti e pensionati pagano oltre il 90% del gettito Irpef, mentre intere categorie economiche continuano a non pagare fino al 70% delle imposte dovute. L’evasione complessiva continua ad essere pari a 90 miliardi all’anno”.
Così recita il volantino Cgil e Uil a favore di finanziamenti per sanità e istruzione, non autosufficienza, diritti sociali e investimenti pubblici.
Tra i temi trattati spiccano infatti le condizioni negli ospedali e della sanità in Brianza. La carenza di personale, le liste d’attesa e i medici a gettone ad esempio sono alcuni degli aspetti analizzati dalla petizione “La Lombardia SiCura”.

“Bisogna rispondere infatti alla carenza del personale e al costante contingente minimo dei reparti con di conseguenza difficoltà nella fruizione delle ferie e l’impossibilità di partecipare agli scioperi, non dimenticando i salti di riposo da parte del personale. – spiega SusannaCellari, funzionaria Fp Cgil Monza Brianza – Secondo le stime le carenze in ASST Brianza sono pari a circa 50 medici, 190 infermieri e 70 Oss; per quanto riguarda il San Gerardo si contano circa 35 medici, 150 infermieri e 60 Oss”.
A sollevare preoccupazioni è anche la delibera di Regione Lombardia secondo la quale le aziende dovranno internalizzare i servizi sanitari core: “Tradotto vuol dire eliminare dalle aziende pubbliche i medici a gettone, aspetto che condividiamo, ma l’ostacolo è la tempistica. – ricorda Cellari – I servizi core appaltati li abbiamo solo in ASST Brianza e l’ultimo appalto scadrà alla fine dell’estate con tempistiche brevissime per poter reclutare personale come medici di pronto soccorso, anestesisti e rianimatori. Se quindi entro la scadenza degli appalti non si riuscirà a sopperire i numeri, c‘è il rischio di dover ridurre o chiudere attività per la cittadinanza considerando che abbiamo già subito l’effetto della chiusura delle psichiatrie del territorio di Lecco e Merate“.
Esempi di vita reale e gli eventi futuri
Un esempio di vita vera giunge da FloraGaggiano, delegata Filcams Cgil Monza Brianza, con la sua denuncia riguardo il part-timeinvolontario, il basso salario e la necessità del salariominimo.
“Sono delegata Filcams Cgil presso l’appalto ospedale San Gerardo Monza dipendente Rekeep. Lavoriamo part time non per scelta tra le 15 e le 24 ore settimanali con stipendi bassi per affrontare la vita di oggi. – racconta Gaggiano – Siamo spesso soggette a cambi di appalto sempre più al ribasso, ma con carichi di lavoro sempre più pesanti. La nostra paga oraria si aggira attorno i 7 euro lordi, in caso di salario minimo avremmo uno stipendio decente per sopravvivere: una busta paga con un’anzianità di 20 anni ha una paga base lorda di 700 euro circa e solo con qualche ora di straordinario, non effettuata tutti i mesi, raggiungiamo un netto di 900 euro circa. Con questa paga però non si raggiunge il minimo contributivo settimanale, 10 anni di lavoro valgono infatti nove anni di contributi“.

Per questo oltre ai flashmob di sabato 6 aprile a Monza, presso il mercato di Piazza Cambiaghi, e al centro commerciale Il Globo a Busnago, Cgil Brianza si è data appuntamento alle 14:00 di giovedì 11 aprile per lo sciopero generale nazionale di 4 ore in tutti i settori privati, 8 ore nell’edilizia.
Il ritrovo sarà davanti alla sede Inail di Monza a sostegno delle rivendicazioni in materia di salute e sicurezza nei luoghi di lavoro, riforma fiscale, contrasto alla precarietà e rinnovo di tutti i contratti collettivi nazionali di lavoro.
Il programma però non si esaurisce qui. Il 20 aprile a Roma è prevista una manifestazione nazionale per la sicurezza nei luoghi di lavoro e per il diritto alla salute per chiedere il rilancio del Servizio Sanitario Nazionale.
A Napoli, invece, il 25 maggio è indetta un’altra manifestazione nazionale contro il premierato e l’autonomia differenziata, oltre a una campagna referendaria con i quesiti sui licenziamenti, sulla precarietà e sugli appalti, accompagnata da proposte di legge di iniziativa popolare per abolire la precarietà.