Inner Wheel oltre le parole: arte e impegno contro la violenza di genere

Tre ore ricche di emozioni al teatro Villoresi di Monza: le donne di Inner Wheel fanno il tutto esaurito e toccano le corde giuste.
Monza. Non è facile parlare di violenza di genere. Non lo è mai, ma diventa una sfida enorme quando davanti a noi abbiamo chi quella violenza l’ha vissuta da vicino. Per questo dobbiamo dire grazie (e brave) alle Inner Wheel Monza Brianza, le donne più attive di Monza forgiate da uno spirito instancabile, che hanno dimostrato con la serata “Oltre le barriere: percorsi di evoluzione sociale” che si è svolta venerdì 19 aprile, di saperci andare davvero oltre le barriere, abbracciando la sfida e proponendo una serie di panel non banali, viceversa ricchi, intensi a tratti anche dolorosi per sensibilizzare contro la violenza nei confronti delle donne.

Inner Wheel Monza: una serata contro la violenza di genere
Reale e “finzione” si alternano sul palco in un appuntamento da tutto esaurito che si è svolto al teatro Villoresi di Monza: qui dapprima il panel di confronto tra forze dell’ordine, associazioni, docenti universitarie (ne avevamo parlato qui) poi lo sfogo liberatorio delle arti: la danza prima, il teatro dopo.
Momenti forti, che hanno saputo conquistare il pubblico. Il più intenso la testimonianza di Pasquale Guadagno, autore del libro “Ovunque tu sia” e uno dei tanti, tantissimi “orfani di femminicidio”. “Sono felice però che non salgo sul palco con questa qualifica – sorride Guadagno, prima di dare spazio alla sua storia. Tragica, sì, ma che trova in qualche modo uno spiraglio di speranza. “Avevo 14 anni quando mio padre ha ucciso mia madre – racconta – e ci ho messo tanto per raccontarlo. Volevo essere normale, come tutti gli altri, quindi ho seppellito il mio dolore. Poi però questo bussa alla porta e tu non sai come gestirlo, stai male, malissimo e non hai appigli. Oggi, dopo una terapia che mi ha salvato la vita, ho capito che non posso seppellire il passato anzi devo affrontarlo: io e mia sorella apriremo una associazione il prossimo 25 aprile per aiutare tutte quelle ragazze e quei ragazzi che si sono trovati soli nell’affrontare questo dramma e staremo al loro fianco”.

Un sostegno a progetti concreti
Nell’anno in cui Inner Wheel spegne 100 candeline, le donne di Monza e Brianza ci ricordano che se tanta strada è stata fatta, tanta altra è ancora da compiere. Mandano messaggi potenti – di nota a questo proposito è anche la mostra fotografica ospitata nel foyer del Villoresi a cura di Maurizio Gabbana, che attraverso il suo lavoro offre uno sguardo profondo sul dolore e sulle emozioni delle vittime di violenza domestica, evidenziando la complessità di questa realtà spesso nascosta dietro le porte delle case – e sostengono progetti importanti come l’attività del Telefono Donna e il corso di educazione finanziaria e imprenditoriale per giovani ragazze “EFFE Summer Camp: Empowerment Femminile per un Futuro più Equo” che si svolgerà all’università di Milano Bicocca, perchè “le violenze non sono tutte uguali, e quella finanziaria è particolarmente subdola”.

Inner Wheel, un’alleanza tra i generi: “Uomini, mettetevi sempre in dubbio”
“Non scegliere la paura” è l’opera della compagnia del “Teatro del Ghigno” che ha chiuso la serata al Villoresi: la segue un lungo applauso, di donne (tante, che meraviglia) e anche qualche uomo a cui viene chiesto di “mettersi in dubbio, riflettere sui propri comportamenti quotidiani nei confronti delle donne”. Il filo conduttore di una serata monzese particolarmente riuscita è in fondo questo: il dialogo, la cultura, il rispetto. Una ricetta tanto semplice quanto urgente.

