L’Arcivescovo Delpini a Desio: “Nel mondo del lavoro non devono prevalere competitività e indifferenza”

In visita pastorale, l’Arcivescovo di Milano ha partecipato alla veglia diocesana per il lavoro presso il Consorzio Desio Brianza, durante la quale ci sono state testimonianze e analisi. Speranza, solidarietà, senso di comunità sono state le parole più citate.
Nel mondo del lavoro non devono vincere competitività, indifferenza o rassegnazione alla precarietà. Servono, invece, speranza e solidarietà. E’ il messaggio dell’Arcivescovo di Milano monsignor Mario Delpini intervenuto martedì sera a Desio, presso la sede del Consorzio Desio Brianza, alla veglia diocesana per il lavoro, dal titolo “Lavoro, partecipazione, sviluppo: il no per il bene comune”. Un incontro molto partecipato, organizzato in occasione della visita pastorale dell’Arcivescovo nel decanato di Desio e in vista del Primo Maggio.

Il racconto del pollaio: “Che la nostra società non sia un pollaio di competitività, indifferenza o precarietà”
Come è solito fare, l’Arcivescovo è ricorso ad una storia per esprimere il suo pensiero in modo chiaro. Alla fine della veglia, raccontando del pollaio della nonna, usandolo come metafora, dove le galline si beccavano per arrivare per prime all’unica ciotola di mangime e poi, passato in gestione allo zio e al cugino, prima erano indifferenti le une alle altre e poi sono state abbattute, Delpini ha sottolineato: “Le problematiche del mondo del lavoro sono serie e complesse. Le testimonianze e i testi che abbiamo ascoltato questa sera invitano a non smettere mai di confrontarsi, di studiare e stare attenti a quello che sta succedendo. Possiamo pregare così: non permettere, Signore, che la nostra società sia un pollaio di competitività, indifferenza o precarietà. Piuttosto, donaci di vivere in pienezza, insegnaci a volare”.
Delpini a MbNews: “Bisogna unire le competenze”
“Bisogna avere speranza ed essere uniti – ha poi aggiunto Delpini a Mbnews, a margine della veglia – In Brianza c’è tanta possibilità di lavoro, capacità di mettere a punto competenze, creare eccellenze. La Brianza è un territorio che ha molte risorse e possibilità. Occorre guardare avanti con fiducia e mettersi in rete per unire le competenze: è questo il cammino da percorrere, che conduce con serenità verso il futuro”.

Le testimonianze: lavoro precario, smart working, inserimento dei più fragili
Alla Veglia, a cui hanno partecipato il prevosto di Desio don Mauro Barlassina, il decano don Maurizio Tremolada, il sindaco Simone Gargiulo e l’assessore Fabio Sclapari, l’assessore di Bovisio Simone Carcano (presidente dell’assemblea dell’azienda speciale consortile Consorzio Desio–Brianza), i rappresentanti del Consorzio Desio Brianza, i sindacati, i referenti di associazioni del territorio e i lavoratori, si sono alternate tre testimonianze: Victor, avvocato brasiliano che non riesce a trovare lavoro nel suo settore e fa il rider, Federico lavoratore in smart working e Valentina che ha parlato a nome del Consorzio Desio Brianza. Sono stati toccati i temi della precarietà, la difficoltà a trovare un lavoro adatto alle proprie competenze, smart working, inserimento lavorativo di persone fragili e disabili.

La Brianza, terra produttiva, deve accogliere le sfide di oggi
“Siamo in un luogo che rappresenta il futuro – ha detto all’inizio della serata don Nazario Costante, responsabile del servizio diocesano per la pastorale del lavoro – E’ un luogo in cui si fa formazione, in cui si esercita il diritto alla formazione per l’elevazione professionale dei lavoratori. E l’accesso al lavoro è un diritto di tutti. Questo è un luogo di rinascita e di speranza”. “Siamo nella Brianza produttiva – ha affermato il decano don Maurizio Termolada – L’immagine della ruota dentata, simbolo di questo appuntamento, ci ricorda le aziende che hanno fatto la storia del territorio come l’Autobianchi di Desio o la Star di Muggiò. La sfida di oggi è quella di tenere insieme tutto, in un vita sempre più frammentata, e provare a individuare strade per connetterci”.

“Il lavoro è comunità, occorre accettare le sfide”
Don Bruno Bignami, direttore dell’ufficio nazionale per i problemi sociali e il lavoro della Cei, ha analizzato alcuni fenomeni che si stanno verificando nel mondo del lavoro: i lavoratori poveri, che non guadagnano abbastanza per potersi mantenere, le dimissioni dal lavoro, la disparità di genere, la fuga dei giovani all’estero. “Il lavoro deve essere libero, creativo, partecipativo e solidale. Ce lo ricorda Papa Francesco. Il lavoro deve diventare capacità di prendersi cura. Il lavoro è comunità”. Ha parlato di “speranza” Simona Beretta, docente di politica economica e direttrice del centro di Ateneo per la dottrina sociale della Chiesa: “Vivete bene e muterete i tempi” ha detto citando Sant’Ambrogio. “Nonostante i tempi cattivi è inutile lamentarsi: occorre guardare al futuro e accettare le sfide”.