Monologo sul 25 aprile di Scurati, a Monza la minoranza lascia l’aula

La minoranza lascia l’aula del consiglio durante la lettura del monologo del 25 aprile di Antonio Scuratti diventato virale dopo lo stop da parte della Rai. Bettin: “Da parte della destra il rifiuto non solo a pronunciare, ma persino ad ascoltare parole di antifascismo”
Monologo 25 aprile di Scurati – Divide anche il consiglio comunale della città il monologo sul 25 aprile di Scurati, finito al centro del vortice mediatico dopo la censura in Rai. Nella seduta di ieri, 22 aprile, il consigliere comunale di Azione Tullio Parrellaha deciso di leggerlo ad alta voce ai colleghi nel luogo simbolo della democrazia cittadina: la riposta della minoranza è stata quella di lasciare l’aula.
“Quanto successo é una ferita profonda che la città non merita – commenta il consigliere Parrella. – Si può avere una divergenza di vedute su un provvedimento, su una delibera da adottare, su una mozione da promuovere. Questo é un attacco alla libertà di espressione, di dialogo, di confronto. Nulla a che vedere con la democrazia. Il gesto del centro-destra monzese conferma a livello locale quanto sta succedendo a livello nazionale: un fastidio verso chi vuole esprimere la propria opinione che sfocia nel disprezzo di quella altrui, sicuri che il proprio pensiero sia quello “giusto” e dunque l’unico meritevole di essere ascoltato. Siamo persone libere prima di essere attivisti di un partito e siamo fortunate a poterlo essere, perché se fosse stato per il fascismo tutto saremmo meno che liberi”.
Assessora Bettin: “quando non riescono a far tacere le idee, si sottraggono. Bene la lettura del Monologo 25 aprile di Scurati”
Si sfoga con un lungo post sui social anche l’assessora alla cultura del comune di Monza, Arianna Bettin, dopo la decisione della quasi totalità della minoranza in consiglio (in aula, dei presenti dell’opposizione, è rimasto il consigliere Piffer, ndr) di abbandonare l’aula durante la lettura da parte del consigliere Parrella del monologo censurato dalla Rai a cura del giornalista e scrittore Antonio Scurati dedicato all’assassinio di Giacomo Matteotti e al 25 aprile.

“Probabilmente si tratta di vera e propria allergia, altrimenti non si spiega il rifiuto non solo a pronunciare, ma persino ad ascoltare parole di antifascismo – commenta Bettin che qualche giorno fa aveva postato integralmente il resto di Scurati sui propri social. – Questa scelta, che si potrebbe ridurre a una semplice mancanza di rispetto verso un collega, si trasforma in qualcosa di più angosciante, un modus operandi consolidato che accomuna la base al vertice: quando non riescono a mettere a tacere le idee, si sottraggono. O tappano le bocche, o si tappano le orecchie. Una scelta che li colloca inevitabilmente, ancora oggi, nel 2024, dalla parte sbagliata della storia. Verso il 25 Aprile con orgoglio: la Liberazione è divisiva solo per chi ha nostalgia del Fascismo”.