Al San Gerardo il sistema di defibrillazione extravascolare: solo 100 dispositivi impiantati nel mondo

5 aprile 2024 | 10:41
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Al San Gerardo il sistema di defibrillazione extravascolare: solo 100 dispositivi impiantati nel mondo

La Fondazione IRCCS San Gerardo dei Tintori di Monza si colloca all’inizio di una nuova frontiera tecnologica con l’implementazione del sistema di defibrillazione extravascolare (EV-ICD, Extravascular Implantable Cardioverter-Defibrillator).

La Fondazione IRCCS San Gerardo dei Tintori di Monza si colloca all’inizio di una nuova frontiera tecnologica con l’implementazione del sistema di defibrillazione extravascolare (EV-ICD, Extravascular Implantable Cardioverter-Defibrillator). Solo poco più di 100 dispositivi di questo tipo sono stati impiantati in tutto il mondo, e l‘ospedale San Gerardo è tra i pionieri in Italia ed Europa nell’adozione di questa innovativa tecnologia.

La Struttura Semplice di Elettrofisiologia Interventistica e Cardiostimolazione, guidata dal dott. Giovanni Rovaris con il supporto della Direzione della Fondazione IRCCS San Gerardo dei Tintori e della capo dipartimento dott.ssa Maddalena Lettino, è all’avanguardia nella ricerca tecnologica. L’EV-ICD rappresenta una soluzione innovativa progettata per evitare le complicanze associate agli elettrocateteri transvenosi e per preservare l’integrità del sistema vascolare nel tempo.

Secondo il dott. Rovaris, l’innovazione chiave di questo dispositivo consiste nel posizionare l’elettrocatetere sotto lo sterno, a contatto diretto con la superficie esterna del ventricolo destro. Questo approccio permette all’elettrodo di monitorare direttamente l’attività cardiaca e di intervenire per interrompere le aritmie senza l’utilizzo di shock quando possibile. Grazie al posizionamento vicino al cuore, l’energia richiesta per la defibrillazione è inferiore rispetto ai dispositivi sottocutanei, migliorando l’efficienza e riducendo i potenziali rischi.

L’EV-ICD rappresenta una svolta significativa nel trattamento delle aritmie cardiache, offrendo una nuova opzione terapeutica per i pazienti. Il dott. Rovaris ha collaborato strettamente con la Cardiochirurgia, guidata dal prof. Giovanni Marchetto, per portare avanti questa innovazione che promette di migliorare significativamente la qualità di vita dei pazienti affetti da patologie cardiache.

La Fondazione IRCCS San Gerardo dei Tintori si conferma quindi un centro di eccellenza nella ricerca e nell’applicazione delle più moderne tecnologie mediche, ponendo la salute e il benessere dei pazienti al centro della propria missione.

Un po’ di storia

La lotta alla morte improvvisa iniziò nel 1947 quando un chirurgo di nome Claude Beck salvò un ragazzo di 14 anni, durante un’operazione a torace aperto, da morte aritmica da fibrillazione ventricolare, applicando due elettrodi direttamente sul cuore del paziente e defibrillandolo. Il passaggio al defibrillatore esterno si ebbe solamente nel 1956 grazie al dott. Paul Zoll. Il successivo passaggio al defibrillatore impiantabile avvenne invece nel 1980 grazie al cardiologo Michel Mirowski. Da allora in avanti la morte improvvisa viene evitatagrazie all’applicazione di un dispositivo dotato di elettrocateteri impiantati all’interno del cuore destro per via venosa e posizionato sottopelle in regione prepettorale sinistra. Intorno al 2015 viene commercializzato il primo defibrillatore completamente sottocutaneo (S-ICD) che permette di proteggere il cuore senza toccarlo, cioè attraverso un elettrocatetere che decorre sottocute e sopra lo sterno, collegato ad un generatore in regione ascellare sinistra. Tale evoluzione tecnologica consente di preservare il distretto vascolare mantenendolo libero. Inoltre questa tecnologia risolve il problema della rottura degli elettrodi e delle possibili infezioni; tuttavia non tutti i pazienti possono beneficiare di questo dispositivo che risponde ad alcuni requisiti specifici per poter essere impiantato. Ultimo nato di questa tecnologia innovativa è il sistema di defibrillazione extravascolare (EV-ICD).