
Il caso dell’operaio egiziano deceduto sabato è uno degli oltre 30 infortuni mortali dall’inizio dell’anno in Lombardia: “subito il reato di omicidio sul lavoro”.
Morto sul lavoro a Monza: la Uil minaccia iniziative per mettere fine al tragico fenomeno. Sul caso del 24 aprile a Cederna si è espresso per il sindacato il referente monzese Giancarlo Pagani : “Pretendiamo il reato di omicidio sul lavoro. Impossibile che questa strage continui”. E Fabrizio Zaniolo (Feneal): “Vogliamo formazione on the job e lo stop ai subappalti a cascata”. Sono queste in sintesi le prime reazioni del mondo sindacale alla morte dell’operaio egiziano rimasto ferito lo scorso 24 aprile e deceduto sabato. La UIL Monza e Brianza e la Feneal UIL Bergamo e Brianza si dicono “pronti a nuove iniziative anche forti per cercare di mettere un argine a questa strage infinita”, ma anche “esasperati davanti a numeri che lo scorso anno nella maglia nera Lombardia hanno registrato 172 morti e oltre 500 mila infortuni e che nei primi mesi del 2024 segna già oltre 30 decessi.
“E’ inaccettabile – sottolinea il coordinatore UIL Monza e Brianza Giancarlo Pagani– che ogni giorno si debbano registrare incidenti e morti sul lavoro. Abbiamo ribadito in più occasioni, anche in virtù della campagna nazionale lanciata 2 anni fa Zero Morti sul Lavoro, che serve una vera formazione delle maestranze. Una formazione fatta on the job ossia sul posto di lavoro proprio per capire quelle che possono essere le problematiche del cantiere o della fabbrica. Una richiesta che facciamo insieme a maggiori ispezioni, lo stop dei subappalti a cascata, una procura speciale e anche l’omicidio sul lavoro. Purtroppo pare che alla politica dia fastidio sentir parlare di vittime e di incidenti sul lavoro come se mettessero in conto che la cosa sia del tutto normale. Davanti a tutto questo siamo pronti a misure ancor più drastiche perché davvero così non è possibile continuare”.