L'intervista

Polizia Locale 2.0, agenti “social” contro truffe e baby gang

A Monza la lotta contro il crimine assume una nuova dimensione. La Polizia Locale, guidata dal Comandante Giovanni Dongiovanni, si prepara a varcare la soglia dell'innovazione tecnologica

Comandante Giovanni Dongiovanni Polizia Locale Monza
Il Comandante della Polizia Locale di Monza Giovanni Dongiovanni

A Monza la lotta contro il crimine assume una nuova dimensione. La Polizia Locale, guidata dal Comandante Giovanni Dongiovanni, si prepara a varcare la soglia dell’innovazione tecnologica per garantire la sicurezza dei cittadini con una determinazione senza precedenti. Il palcoscenico di questa rivoluzione? I social network. Quel vasto e intricato universo digitale diventa ora terreno di caccia per una squadra d’élite, specializzata in informatica forense. Agenti 2.0, protagonisti di una missione adrenalinica volta a sgominare le reti criminali che si celano dietro gli schermi.

polizia locale monza

“Stiamo formando una squadra specializzata – spiega a MBNews il numero 1 di via Marsala – Agenti particolarmente predisposti alle nuove tecnologie e piattaforme che seguiranno costanti corsi di aggiornamento specifici. Il nostro approccio non sarà più analogico, bensì 2.0, per giungere alla completa informatizzazione del Comando. Puntiamo a creare “una mappa dei rischi” – prosegue Dongiovanni – In Brianza saremo i primi e, una volta completato il percorso, metteremo le nostre competenze a disposizione degli altri comandi della Provincia”.

Tablet, stampanti portatili, smartphone, scanner: questi non sono solo strumenti, sono le “armi affilate” di una nuova era della sicurezza urbana. Grazie a essi, gli agenti possono sfidare il tempo, rispondere con prontezza e precisione a ogni chiamata d’emergenza. Le strade di Monza diventano il palcoscenico di una caccia al crimine ad alta tecnologia, dove ogni movimento viene scrutato con occhi digitali.

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Ma quali sono i reati più frequenti che si celano sui social?: “Truffa, sostituzione di persona, fenomeni di criminalità tra bande di giovani, commercio abusivo, vendita di merce contraffatta” prosegue il Comandante. E Dongiovanni questo approccio lo ha già sperimentato quando si trovava alla guida di Seregno. Proprio su internet i suoi uomini avevano intercettato e contrastato una gara clandestina organizzata tramite chat, dimostrando l’efficacia dell’attività di controllo precoce e della vigilanza sulle attività online.

Strumento di connessione e condivisione, i social vanno usati con le giuste cautele: “Bisogna tutelare la propria identità – specifica il Comandante – Non riportate le vostre informazioni personali, i legami di parentela, non taggatevi nei luoghi che frequentate, spesso i malviventi tengono d’occhio queste informazioni per seguire gli spostamenti. Evitiamo ogni dettaglio che possa  portare i truffatori a replicare la nostra identità. Attenzione particolare ai giovani, che vengano seguiti durante l’uso delle piattaforme perchè la tecnologia è bella ma può celare parecchie insidie”.

Quella che sta scrivendo la Polizia Locale di Monza non è solo una storia di tecnologia. È una storia di sfide, di colpi di scena e di vittorie conquistate a suon di bit e byte. 

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