“Non possiamo respirare nè parlare”: protesta in consiglio contro lo svincolo Sant’Alessandro

16 aprile 2024 | 00:27
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“Non possiamo respirare nè parlare”: protesta in consiglio contro lo svincolo Sant’Alessandro
La protesta in consiglio

Prima si sono riuniti sotto il municipio con tanto di striscioni e volantini, poi silenziosamente sono saliti fino all’aula del consiglio comunale per manifestare il proprio dissenso verso l’ampliamento dello svincolo Monza Sant’Alessandro. Spalti pieni e, quando ha preso parola il sindaco Paolo Pilotto, si sono alzati indossando una mascherina con la scritta “Non possiamo respirare nè parlare”. Sono i cittadini del Comitato vie Gentili, Talete e Aristotele che ancora una volta manifestano contro la nuova opera viabilistica pensata per le Olimpiadi (che però non sarà conclusa per tempo).  Considerato da Regione e Comune un’opportunità per migliorare la viabilità, il progetto infrastrutturale non smette di suscitare controversie e proteste tra i residenti, in particolare nel quartiere San Rocco.

COMITATI PRTESTA SAN ROCCO

“Il quartiere ha già sofferto abbastanza, siamo stanchi” spiegano tra i corridoi del palazzo comunale. Perchè? Per il rischio, secondo i comitati cittadini, dell‘impatto negativo sulla salute pubblica, e la relativa violazione dell’articolo 32 della Costituzione italiana.

Il tema è diventato caldissimo in città, con manifestazioni, petizioni e incontri pubblici organizzati per discutere i pro e i contro del progetto. Mentre le autorità locali cercano di bilanciare le esigenze di mobilità e sviluppo urbano con la tutela dell’ambiente e della salute pubblica, la questione rimane al centro dell’attenzione e della controversia nella comunità locale. Oggi l’ultimo tassello del puzzle.

La protesta dei residenti del quartiere San Rocco a Monza mette in luce la tensione crescente tra lo sviluppo infrastrutturale previsto per l’Olimpiadi di Milano-Cortina 2026 e la tutela della salute pubblica e dell’ambiente. L’ampliamento dello svincolo Monza Sant’Alessandro è pensato per “migliorare la viabilità” spiega il Pilotto e i tecnici di Serravalle presenti in aula, ma i cittadini esprimono forti preoccupazioni per l’impatto ambientale e sulla salute.

La decisione di rendere un tratto del tunnel a cielo aperto, anche se per meno di 100 metri, è particolarmente contestata perché potrebbe aumentare l’esposizione a smog e polveri sottili in un’area densamente popolata e frequentata da bambini. Questi timori sono aggravati dal fatto che il progetto, nonostante l’ingente finanziamento di 40 milioni di euro, non sarà completato in tempo per la titanica manifestazione sportiva, sollevando questioni sulla pianificazione e sulla priorità delle opere pubbliche.

COMITATI PRTESTA SAN ROCCO

Lo svincolo di Monza Sant’Alessandro sulla A52, Tangenziale Nord di Milano, è uno dei più trafficati di Monza. Per alleggerire il traffico e diminuire i tempi di percorrenza per l’itinerario tra l’interconnessione A4-A52 e la SS36 è stato finanziato con una cifra (probabilmente da integrare, ndr) di 40 milioni di euro un progetto di ampio respiro. La cifra stanziata è stata resa nota dall’assessora di Regione Lombardia Claudia Maria Terzi nel novembre del 2023. La Giunta regionale, su proposta dell’assessore alle Infrastrutture e Opere pubbliche ha approvato quindi lo schema di Convenzione con Milano Serravalle-Milano Tangenziali S.p.A per la regolazione dei rapporti relativi al contributo per la realizzazione dell’intervento. Il finanziamento rientra nell’ambito del Piano Lombardia ed è un’ampliamento che segue la ratio di una mobilità più snella per agevolare gli spostamenti durante le Olimpiadi di Milano-Cortina 2026.

COMITATI PRTESTA SAN ROCCO

Secondo i cittadini di San Rocco, che da mesi hanno fatto gruppo per studiare il progetto e ipotizzare alternative più digeribili, i rischi riguarderebbero non solo chi vive nelle palazzine più prossime (vie Gentile, Talete e Aristotele) ma anche i bambini e i cittadini che frequentano le scuole, il campo sportivo e la palestra proprio vicino al passaggio della grande arteria stradale e di un tunnel (e qui arriva il tasto dolente) che per un tratto inferiore ai 100 metri dovrebbe essere a cielo aperto. Questo, secondo le ricostruzioni del comitato cittadino di via Gentile e limitrofe, sarebbe un danno molto grave in termini di smog, inquinamento, polveri sottili.