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Ancora proteste alla Flowserve di Mezzago: nuovo presidio contro i 61 licenziamenti fotogallery

Hanno partecipato i vertici brianzoli di Fim Cisl, di Fiom Cgil,  il sindaco di Mezzago, Massimiliano Rivabeni, e un nutrito gruppo di consiglieri regionali e candidati alle prossime elezioni europee del Pd. 

Flowserve presidio mb

Un presidio per protestare contro 61 licenziamenti. La manifestazione è andata in onda davanti alla sede di Mezzago della Flowserve, in viale delle industrie, nella zona industriale della città, dalle 14 sino alle 16. Hanno partecipato i vertici brianzoli di Fim Cisl, di Fiom Cgil,  il sindaco di Mezzago, Massimiliano Rivabeni, e un nutrito gruppo di consiglieri regionali e candidati alle prossime elezioni europee del Pd.

Flowserve, multinazionale americana attiva nel settore della produzione e commercializzazione di valvole a sfera e attuatori di potenza fluida, conta complessivamente 179 dipendenti. Dipendenti contrari alla decisione della multinazionale di delocalizzare la produzione di parte degli attuatori e dell’intera attività produttiva delle valvole in India ed in altri paesi, senza dare rassicurazione sulla permanenza della multinazionale a Mezzago. “Il prossimo appuntamento è il 6 di giugno quando incontreremo la IV Commissione regionale per discutere la concessione degli ammortizzatori sociali – ha commentato Adriana Geppert, della Fiom Cgil -. L’unico segnale di distensione lanciato dall’azienda riguarda la creazione di un budget per favorire l’esodo”. Troppo poco e per di più il tempo stringe.

“Abbiamo tempo fino al 19 giugno – ha aggiunto Gloriana Fontana, della Fim Cisl -. dopo di che i licenziamenti diverranno operativi”. I sindacati chiedono dunque l’aiuto della politica per risolvere la situazione che diventa sempre più grave col passare dei giorni. “Adesso dobbiamo fare fronte comune per risolvere l’emergenza – ha  commentato Walter Palvarini, segretario generale Cgil di Monza e Brianza – ma dopo il 19 sarà necessario aprire un tavolo per affrontare il tema del piano industriale”.

“Ma non finisce qua. Dopo il piano industriale è il caso di porre alle multinazionali, Flowserve compresa, una domanda semplice: cosa vogliono fare da grandi? “Il mondo sta cambiando ed è il caso di sapere che intenzioni hanno i vertici di Flowserve – ha concluso Mirco Scaccabarozzi, segretario generale della Cisl Monza Brianza Lecco -. Si tratta di capire che direzione hanno intenzione di prendere”.

I sindacati sostengono infatti che “le multinazionali parlano di responsabilità sociale di impresa, di dialogo con i lavoratori e con le loro rappresentanze sindacali, del lavoratore al centro e poi licenziano buttando in mezzo ad una strada decine di lavoratori e le loro famiglie”. Il tutto, sostengono sempre i sindacati, mentre l’azienda sta facendo registrare un andamenti positivo.

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