“La città che vorrei”, le priorità degli artigiani consegnate agli amministratori del domani

Le imprese chiedono di essere ascoltate dagli amministratori del domani e lo fanno con il documento “La città che vorrei”.
“Pur mantenendo la nostra necessaria indipendenza e imparzialità nei confronti dei diversi schieramenti, non possiamo estraniarci dalle discussioni che impegnano i comuni al voto, con l’obiettivo di dar voce ad una componente fondamentale del tessuto sociale, non sempre adeguatamente considerata – spiega il Segretario generale di Apa Confartigianato Imprese, Enrico Brambilla. – Sono ormai quattro edizioni che “La città che vorrei” ci aiuta a capire le istanze delle nostre imprese ed è un utile strumento per dialogare con le istituzioni. Quest’anno abbiamo riproposto la rilevazione aggiungendo anche alcune domande relative alle grandi trasformazioni dell’impresa e della società tutta: sostenibilità, politiche green e IA. C’è inoltre un focus molto interessante sulla città di Milano, che pur non andando al voto in questa giugno, ha vissuto negli ultimi mesi grandi cambiamenti, a partire da quello viabilistico”.
L’indagine
L’indagine è stata condotta partendo da un questionario compilabile online e in forma cartacea. Ai partecipanti è stato chiesto di esprimersi sulle amministrazioni comunali nelle quali ha sede la propria attività e rispondere ad una serie di domande per comprendere il livello di gradimento dei servizi offerti dalla PA, oltre che provare ad immaginare soluzioni per un futuro a breve e lungo termine.
I numeri
31 comuni al voto in Brianza; 58 nel milanese. Torneranno alle urne oltre 650 mila persone nell’area meneghina e circa 280 mila in quella brianzola. Tanti i piccoli comuni (sotto il 15 mila abitanti) che saranno chiamati al rinnovo di sindaco e giunta. Hanno partecipato alla survey di Apa oltre 200 imprenditori (il 62,4% di questi sono brianzoli): categorie più rappresentate metalmeccanica (21%), impianti (16%), artigiani del legno-arredo (10%). Per il 70,3% degli intervistati la cosa più importante nel rapporto con la PA è la chiarezza e la semplicità burocratica; priorità numero uno per i prossimi anni (32,7%), gli investimenti in formazione professionale. Agli amministratori del domani gli artigiani chiedono di essere collettore per reti di impresa (lo chiede oltre l’80% degli intervistati), che siano ente organizzatore di corsi di formazione extra-scolastici (44,6%) e che si investa in nuovi insediamenti artigiani. Oltre il 50% del campione ha affermato di aver iniziato in azienda investimenti per una produzione più sostenibile e di questi il 16,8 ha affermato di voler proseguire anche con un supporto del proprio comune.
Cosa chiedono i territori? Monza e Brianza. Gli imprenditori brianzoli chiedono più investimenti sugli uffici bandi comunali che possano rispondere ad esigenze di crescita anche tramite finanziamenti specifici. Sostenibilità, viabilità e sicurezza le priorità per i prossimi anni. Importante risulta la richiesta di chiarezza e semplicità burocratica, accanto ad un supporto per la nascita delle CER, le comunità energetiche rinnovabili. Altra questione vitale riguarda la necessità di investimenti sulla formazione professionale, legata alla problematica della mancanza di manodopera.
Cosa chiedono i territori? Milano Metropolitana. I temi della viabilità e della sicurezza sono quelli prioritari per le imprese meneghine. Punto debole, invece, risulta il rapporto tra tassazione e servizi offerti e quello degli spostamenti via auto in città. La chiarezza e la semplicità burocratica e la sicurezza sui tempi di pagamento è quello che maggiormente le imprese artigiane milanesi chiedono alla PA, accanto alla necessità di investire in formazione qualificata e in infrastrutture, ammodernamento delle attività e aiuti mirati agli artigiani.
Il documento integrale con tutti i numeri è disponibile in formato digitale al seguente link