Disagi

Poste chiuse a Brugherio dopo l’assalto: il Comune scrive al Ministero

Roberto Assi ha proposto a Poste Italiane di riconvertire il magazzino di smistamento di via Fermi in ufficio. E di raddoppiare il turno della sede di San Damiano.

L'ufficio postale è chiuso. - Foto d'Archivio

Indagini e bilanci ancora in corso a Brugherio dove l’ufficio delle Poste è stato distrutto da un’esplosione criminale il 30 aprile. La chiusura al pubblico avrà con ogni probabilità tempi lunghi e nell’attesa che gli spazi possano essere ristrutturati e riaperti, i cittadini sono costretti a recarsi nei comuni vicini, soprattutto Carugate. Mentre in Poste Italiane si lavora per pianificare il ripristino, in Comune il sindaco Roberto Assi si è mobilitato con un’attività propositiva sulla quale le Poste non hanno ancora però dato risposte. E tra i destinatari delle sue richieste di intervento c’è anche il Ministero delle Telecomunicazioni. La proposta che il sindaco ha avanzato a Poste italiane è quella di “riconvertire il magazzino di smistamento di cui dispongono in via Fermi in un ufficio per le pratiche da effettuare il presenza”. Tra queste anche il ritiro delle pensioni che, tuttavia, interessa una percentuale piuttosto bassa di cittadini, più propensi ormai all’accredito diretto.

LA PROPOSTA: TURNO DOPPIO ALLE POSTE DI SAN DAMIANO

“Inoltre – ha detto il sindaco – l’istituzione del doppio turno sull’ufficio postale di San Damiano potrebbe fornire un grosso aiuto. Certo, attualmente è uno spazio che non si presta a portare tutto il bacino d’utenza di Brugherio, ma con il raddoppio delle aperture potrebbe essere una soluzione”. Terza possibilità, quella dell’ufficio mobile, una sorta di container adeguato alla funzione. Su questo fronte però Poste Italiane avrebbe spiegato al primo cittadino che le strutture a disposizione sono ancora quasi tutte concentrate in Emilia Romagna, dopo l’alluvione dello scorso anno.

LE INDAGINI SUL COLPO ALLE POSTE DI BRUGHERIO

Sul caso dell’assalto alle Poste di via Papa XXIII a Brugherio, proseguono intanto anche le indagini dei carabinieri. L’assalto, finalizzato a impossessarsi del denaro, ha presumibilmente scontato un dosaggio non calibrato dell’esplosivo. La banda è comunque riuscita a portare via 36mila euro. Fin dai primi istanti dopo il colpo, il Comune ha messo a disposizione dei carabinieri le immagini delle telecamere di videosorveglianza municipali sulle quali ora lavorano gli inquirenti. Avrebbero immortalato due uomini che hanno inserito qualcosa nel postamat e che, dopo l’esplosione, hanno trascorso meno di un minuto dentro l’ufficio postale, saccheggiandolo. Poche ore dopo, le forze dell’ordine hanno rinvenuto la vettura rubata utilizzata dai malviventi, a Cinisello.

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