Due punti raccolti nelle ultime cinque partite: mai il Monza di Raffaele Palladino era rimasto a digiuno di vittorie per così tante sfide. Eppure i due soli punti raccolti non fotografano appieno le prestazioni di Pessina e compagni, che avrebbero senza dubbio meritato qualche cosa in più. Lo conferma anche Raffaele Palladino in conferenza stampa alla vigilia del match che oggi, sabato 4 maggio alle ore 18, vedrà di fronte Monza e Lazio all’U-Power Stadium:
“In queste ultime cinque partite meritavamo di più” ha commentato il tecnico“non abbiamo fatto tanti punti ma le prestazioni ci sono sempre state. Contro l’Atalanta, se fosse entrato quel palo di Maldini staremmo parlando di un’altra partita. Contro il Torino sapete come è andata, ed anche contro il Napoli. Come allenatore sono soddisfatto per quello che ha fatto la squadra, che non ha mai dato segnali di aver staccato o mollato. Bisogna migliorare, è vero, ma dobbiamo continuare così lungo questo percorso straordinario, e con stessa mentalità affrontare le ultime quattro partite”
Stessa squadra, partita diversa
L’avversario di questo 35° turno sarà la Lazio del tecnico Igor Tudor, subentrato a Maurizio Sarri meno di due mesi fa. All’andata a Roma finì 1-1, con il Monza che disputò una delle partite più intense e ricche di occasioni dell’intero campionato, dominando a lungo i biancocelesti. Tuttavia gli scenari sono profondamente cambiati, sia sotto il profilo tecnico che rispetto alla classifica:
“Rispetto all’andata sarà totalmente un’altra partita” aggiunge Palladino “C’è un nuovo allenatore, con altri principi di gioco. La Lazio di oggi è una squadra forte, in salute, con individualità e che fa della forza, dei duelli e dell’intensità le sue caratteristiche. Sarà una partita difficile e complicata, noi faremo la nostra prestazione per provare a metterli in difficoltà”
Rischi del mestiere
A differenza dello scorso anno, in questa stagione il Monza ha dovuto affrontare anche il tema dei tanti infortuni. L’ultimo problema fisico in ordine di tempo ha colpito Patrick Ciurria, costretto ad un’operazione al ginocchio dopo mesi di tormenti fisici. Palladino si rammarica, ma come sempre resta lucido e realista in merito ad un tema che ha vissuto in prima persona da calciatore:
“Non mi piace pensare ai “se”, a “dove potremmo essere” se avessimo avuto tutti disponibili. Meglio pensare a chi ho a disposizione. Mi spiace per chi è stato frenato dagli infortuni. Fanno parte del gioco, di questo lavoro. Chi non c’è stato ci è mancato, e tanto, ma chi l’ha sostituito ha fatto bene. In questo girone di ritorno abbiamo visto giocatori che all’andata – o nello scorso torneo – non giocavano molto. Un consiglio, da ex calciatore? La mia esperienza mi ha condizionato molto, non sono riuscito ad esprimere quello che volevo. Nell’età più importante, dai 24 ai 27, sono stato quasi sempre fuori. Cercavo di reagire, di prendere il lato positivo. Bisogna lavorare di più, fare una vita seria anche fuori dal campo, curare ogni minimo dettaglio, dal sonno all’alimentazione. Questo ti tempra e fortifica a livello caratteriale. E ti rende più forte, se riesci a reagire”.
Ai saluti?
Quattro partite a chiudere la seconda stagione in biancorosso. Indipendentemente dal percorso che Raffaele Palladino deciderà di intraprendere, c’è spazio per un bilancio di questa avventura: “Mi rende orgoglioso aver dato gioie ai tifosi e alla squadra, aver cercato di migliorare ogni singolo ragazzo per la propria professione. Questo per un allenatore è ancor più importante e gratificante che vincere le partite. Non c’è nulla che non rifarei: sento di aver dato tutto per questa società, con lo staff abbiamo fatto qualcosa di importante che resterà nella storia. Penso al Monza in ogni minuto della mia giornata”
Qualche dichiarazione suona come un anticipo di quell’addio sempre più probabile a fine campionato…
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