inquinamento |
Ambiente
/

Il Seveso sorvegliato speciale per composti chimici Pfas

29 maggio 2024 | 17:37
Share0
Il Seveso sorvegliato speciale per composti chimici Pfas

Arpa rassicura: “Nessun segnale di allarme, solo alcune situazioni sulla soglia di limite”. Ma il fenomeno è in continua crescita.

Anche il fiume Seveso è un sorvegliato speciale per quanto riguarda le concentrazioni di Sostanze Perfluoro Alchiliche, Pfas, composti chimici cancerogeni. “Nessun segnale di allarme, solo alcune situazioni sulla soglia di limite nonostante il fenomeno sia in continua crescita”: questo il quadro fornito dal direttore di ARPA Lombardia, Fabio Cambielli, durante l’audizione di oggi, 29 maggio, in Commissione Ambiente di Regione Lombardia sulla presenza dei PFAS nelle acque e nei terreni della regione. Insieme a lui, a delineare il quadro degli interventi che Regione Lombardia sta attuando, erano presenti il Direttore generale della DG Ambiente Dario Fossati e la Dirigente della Struttura “Pianificazione e tutela risorsa idrica” Mila Campanini.

PFAS  E FIUME SEVESO

“Le concentrazioni massime di PFAS – si legge nella nota stampa di Regione sulla seduta di oggi, nel passaggio che riguarda la Brianza–  risultano stabilmente superiori sullo Scolmatore Piene Nord Ovest (MI), sulla roggia Vernavola (PV), sull’Olona (PV), sul Cresmiero (CR), sul torrente Seveso (CO, MB, MI) e sull’Erbognone (PV)”. E’ qui che viene citata la provincia brianzola, in quanto solcata in parte dal Seveso, nel report sulle analisi condotte. Attualmente i tecnici ARPA analizzano fino a 18 sostanze conosciute come PFAS, di cui per solo 6 sono previsti limiti normativi. I monitoraggi riguardano 27 corpi idrici lacustri, oltre 120 corpi idrici fluviali e altrettanti pozzi per acque sotterranee con 80 punti prelievo. Il bilancio finale di questi primi dati viene definito non allarmante, ma gli esperti sottolineano la necessità di mantenere monitorati fiumi, laghi e altri punti sotto esame alla luce di un fenomeno preciso: la crescita delle concentrazioni, a prescindere dal non superamento delle soglie, è in costante crescita.

Il Vice Presidente della Commissione ha ipotizzato la costituzione di un Tavolo tecnico per meglio coordinare le attività di monitoraggio e di controllo, in vista dell’entrata in vigore – il 1° gennaio 2026 – dei nuovi parametri per la potabilità stabiliti dalla Direttiva europea.