Infrastrutture

M5S su Pedemontana: schizzano i costi e pagano i cittadini

Il Movimento 5 Stelle ad alzo zero su Pedemontana: sale del 30% la spesa e sulla Milano-Meda ci sarà il pedaggio. A pagare tutto, i lavoratori.

Paola Pizzighini

Il Movimento 5 Stelle ad alzo zero su Pedemontana: costi in salita del 30% e la Milano-Meda non sarà più gratis. Alla fine il conto lo pagano i cittadini. Questi in sintesi i cardini del commento del partito, a livello regionale, dopo la V Commissione regionale Territorio Infrastrutture e mobilità in merito allo sviluppo e alla realizzazione dell’Autostrada Pedemontana nel tratto denominato B2, che riguarda il collegamento fra il territorio di Monza Brianza e il milanese. Dopo l’intervento del consigliere dem Gigi Ponti, arriva quello della pentastellata Paola Pizzighini, sempre dura sul progetto dell’autostrada che si appresta alla fase dei cantieri, pervisti per maggio, sulle tratte C e B2.

I COSTI DI PEDEMONTANA RICADONO TUTTI SUI CITTADINI

Sul passaggio del tema Pedemontana in commissione, la Pizzighini ha detto:  “Ciò che è emerso è che i costi dell’autostrada più cara d’Italia stanno ulteriormente lievitando, con picchi anche del 30%, e alla fine a pagarli saranno i cittadini. La tratta che passa per la Brianza incorporerà una porzione della Milano Meda, fra i Comuni di Bovisio Masciago e Lentate sul Seveso. Questa tratta, che interessa sei Comuni e ora è percorribile gratis, diventerà quindi a pagamento. Di conseguenza un ulteriore costo per i cittadini, in particolare per quei lavoratori che la percorrono quotidianamente. Riteniamo che, almeno i residenti di questi sei Comuni siano esentati dal pagare il pedaggio relativamente a questa tratta, un’arteria essenziale per la mobilità del territorio. C’è poi il rischio che, per evitare di pagare il pedaggio, gran parte del traffico si trasferisca sulla viabilità ordinaria, che già oggi è intasata e insufficiente. Questo sarebbe uno scenario da incubo“.

PEDEMONTANA, L’ELEFANTE NELLA CRISTALLERIA

Prima di realizzare nuove infrastrutture, mastodontiche come Pedemontana, bisognerebbe ottimizzare le attuali, ritiene il M5S, che sul territorio brianzolo versano già in condizioni di fragilità. “Il rischio di procedere come vuole procedere Regione Lombardia – spiega Pizzighini – è quello di mettere il classico elefante all’interno della cristalleria”.
In alternativa, si suggerisce di potenziare ed ammodernare la rete viaria già esistente, migliorare il trasporto su ferro, favorire l’intermodalità e la mobilità dolce: “Le alternative agli ecomostri ci sono, quello che manca nel centrodestra al governo è la volontà politica di realizzarle, abbandonando le speculazioni finanziarie di progetti insostenibili”.

IL M5S E I DUBBI SULLA REALIZZABILITA’ DELL’OPERA

Il partito torna anche sulla questione della realizzabilità dell’opera, attraverso l’intervento dell’ex consigliere regionale Marco Fumagalli che a Pedemontana ha dedicato negli ultimi anni particolari attenzioni: “in considerazione che la tratta D breve determina una modifica del tracciato e come tale deve essere oggetto di una nuova procedura di gara, con il relativo iter approvativo. Essendo il tracciato completamente diverso da quello immaginato, si determina un’opera non in linea con quanto approvato in sede di Valutazione di Impatto Ambientale del progetto e pertanto non finanziabile, come fino ad oggi prospettato alla BEI”.

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