
Le mani di Monza applaudono fino alla fine quando dopo 2 ore e 40minuti di musica gli EELST appaiono sul palco del Brianteo, a luci accese, per salutare il pubblico.
Le mani di Monza applaudono fino alla fine quando dopo 2 ore e 40minuti di musica gli EELST appaiono sul palco del Brianteo, a luci accese, per salutare il pubblico.
Sul palco EELST nella formazione classica di questi anni: Faso al Basso, il maestro Vittorio Cosma tastiera e vocine, Jantoman a quelle cose lì, Christian Meyer alla batteria tutti con belle camicie sgargianti, più sobri nel look ma ugualmente ispirati, Cesareo alla chitarra, Paola Folli voce virtuosa, Elio voce e flauto traverso e Mangoni artista a sé.
Dalle 21:20, il noto complessino milanese ha dato vita al Concertozzo, evento annuale delle estati italiane organizzato con radio deejai, esibendo tutto il repertorio: si parte con John Holmes, Servi della Gleba e tutti le loro hit più note. Dal palco parte un sound avvolgente che coinvolge tutto il pubblico, passando dal rock alla dance, agli inni sanremesi, fino alle esplorazioni meno commerciali.
Intorno al palco è compito di Pizzaut e Tortellanti ristorare e idratare i fans, coniugando ottima qualità ai valori sociale che contraddistinguono queste due realtà “uniche in Italia e nel mondo” come ricordano dal palco EELST.
Le mani di Monza applaudono e tengono il ritmo, sono tanti i fans arrivati a Monza.
Immancabili gli intermezzi delle vocine del maestro Cosma che spinge il “mindset” del concertozzo a live altissimi (“mindset” sarà il tormentone della serata monzese!), che osa fino dare consigli sulla prossime europee con l’ironia che contraddistingue il complessino milanese e la capacità di non prendersi mai troppo serio.. forse!
Le mani di Monza continuano ad applaudire anche nella sequenza infinita di bis che termina con l’immancabile Tapparella. Le mani di Monza applaudono, fino alla fine.
Il Concertozzo, per chi non ha mai assistito ad un concerto live di questa band è un evento che prima o poi va vissuto.