No Pedemontana, gli “Spaventaruspe” davanti all’ospedale di Desio e nei campi

Presidio dei comitati No Pedemontana sabato pomeriggio davanti all’ospedale di via Mazzini contro le scelte del governo sui tagli alla sanità e il finanziamento alla nuova infrastruttura. Gli attivisti si sono poi spostati nei campi tra Desio e Cesano, dove passerà la nuova autostrada.
Presidio davanti all’ospedale di Desio e poi camminata fino ai campi che saranno spazzati via da Pedemontana, dove sono stati allestiti gli “Spaventa ruspe”. I comitati No Pedemontana hanno fatto sentire e vedere la loro presenza sabato pomeriggio a Desio, per ribadire la propria contrarietà all’Autostrada che attraverserà il territorio. In particolare, la manifestazione di sabato ha voluto denunciare un fatto: “Pedemontana nuoce gravemente alla salute”.

“Meno fondi alla sanità, più fondi per l’autostrada”
Il motivo lo ha spiegato Davide Biggi, intervenuto per primo durante il presidio davanti all’ospedale di via Mazzini: “Con il quarto decreto Pnrr, il governo ha ridotto i fondi destinati alla sanità. Nello stesso decreto, ha previsto di poter utilizzare i fondi Pnrr per eventuali indebitamenti di Pedemontana.
I governi decidono di togliere fondi al diritto alla salute. Ma non esitano a destinarli ad un’opera inutile e dannosa per il territorio. A nostro giudizio, è scandaloso. Si riducono i fondi destinati alla sanità, soprattutto per ospedali e ambulatori territoriali, e si decide di poter usare i fondi per coprire eventuali indebitamenti di Pedemontana. La priorità del governo è questa”.

L’impatto di Pedemontana sul territorio
“È l’ennesimo regalo fatto con soldi pubblici a una società che altrimenti non starebbe in piedi e che ha già beneficiato dell’intervento pubblico quando avrebbe dovuto essere realizzata all’80% con finanziamenti privati mai arrivati” ha proseguito Biggi, tra i referenti del coordinamento No Pedemontana. Si sono quindi susseguiti gli interventi degli altri rappresentanti, Iaia Piumatti, Isotta Como, Silvana Fusi e Manuela Meloni. Gli attivisti hanno di nuovo evidenziato l’impatto devastante che la nuova autostrada avrà su un territorio già fortemente cementificato come quello della Brianza. Hanno anche ricordato che la nuova infrastruttura occuperà i parchi sovracomunali, riducendo le cinture di verde tra una città e l’altra.

Gli Spaventaruspe nei campi dove passerà Pedemontana
Per chiarire meglio l’aspetto dei fondi pubblici tolti alla sanità, il coordinamento No Pedemontana ha quindi spiegato: “Una volta realizzata Pedemontana potremo arrivare 10 minuti prima alla Malpensa; pazienza se poi ci vogliono 10 mesi per una visita specialistica all’ospedale”.
Dopo il presidio e dopo aver distribuito volantini, i manifestanti si sono spostati nei campi tra Desio e Cesano Maderno, aree già transennate dalla società Pedemontana che ha avviato le operazioni preliminari in vista dell’avvio dei cantieri. Qui sono stati posizionati gli “Spaventaruspe”: simili agli spaventapasseri, hanno il compito di spaventare le ruspe che entreranno in azione.
