Residenze sanitarie assistenziali, anche in Brianza stato di agitazione per il rinnovo del contratto

Le organizzazioni sindacali, che non escludono lo sciopero, chiedono ad Aiop, Aris e Uneba maggiori tutele e un adeguato aumento salariale in un settore che nel nostro territorio occupa circa 1500 persone.
La primavera, in questo maggio quanto mai piovoso, tarda a farsi vedere. Ma in Brianza ci sono luoghi dove l’atmosfera, anche se non dal punto di vista climatico, si sta sempre di più surriscaldando. Da Limbiate a Seregno, da Besana a Lissone, fino a Monza, sono molte le strutture sanitarie assistenziali del nostro territorio in cui le organizzazioni sindacali hanno proclamato lo stato di agitazione dei lavoratori e delle lavoratrici per chiedere il rinnovo dei contratti di settore, Aiop Rsa, Aris Rsa e Uneba, ormai scaduti da anni.
Una protesta nazionale, che a Monza e in Brianza coinvolge circa 1500 dipendenti e strutture sanitarie assistenziali di diversa grandezza, ormai prossima alla proclamazione dello sciopero di tutto il settore se i sindacati non avranno ricevuto dalle organizzazioni datoriali, anche attraverso il tentativo obbligatorio di conciliazione, risposte ritenute adeguate su diritti, tutele e aumenti salariali.
AIOP RSA E ARIS RSA
Sul piede di guerra ci sono i lavoratori e le lavoratrici che fanno riferimento ai due contratti nazionali più diffusi nel settore delle strutture sanitarie assistenziali. “Quello Aiop Rsa e Aris Rsa, presente ad esempio alla RSA Groane di Cesano Maderno e alla Don Gnocchi di Seregno, scaduto da oltre 10 anni e non sottoscritto da Cgil Cisl, Uil, è fermo alla promessa delle due associazioni datoriali, sottoscritta l’anno scorso con un accordo ponte, di stipulare il contratto unico di settore con un aumento degli stipendi tabellari” spiega Matteo Villa, funzionario della Fp Cgil Monza e Brianza.

“L’impegno, nonostante le reiterate richieste dei sindacati, non è stato ancora mantenuto – continua – le trattative sono ferme dal 26 marzo quando le associazioni datoriali hanno dichiarato di non aver intenzione di entrare nel merito del negoziato fino a quando non avranno ricevuto rassicurazioni dal Ministero della Salute e dalla Conferenza delle Regioni sulla copertura dei costi contrattuali“.
UNEBA
Per il contratto nazionale Aiop Rsa e Aris Rsa, se non arriveranno buone notizie dal tentativo obbligatorio di conciliazione, la prospettiva più probabile è lo sciopero nazionale dei lavoratori e delle lavoratrici del settore. “A Monza e in Brianza stiamo organizzando assemblee, picchetti e presidi nei luoghi di lavoro per informare tutto il personale e siamo pronti a preparare iniziative a livello territoriale qualora si dovesse arrivare allo sciopero” annuncia Villa.
Anche sull’altro contratto di lavoro diffuso nelle strutture sanitarie assistenziali, quello Uneba (Unione Nazionale Istituzioni e Iniziative di Assistenza Sociale), scaduto ormai da cinque anni, la tensione è molto alta. Le principali organizzazioni sindacali, Cgil, Cisl e Uil, infatti, hanno proclamato lo stato di agitazione e richiesto l’avvio della procedura di raffreddamento e conciliazione.

“In questo caso le trattative erano ricominciate, ma l’associazione datoriale ha proposto un aumento tabellare di soltanto 50 euro lordi mensili, assolutamente insoddisfacente se si pensa all’inflazione, alla perdita del potere d’acquisto dei salari e dal forte impegno dei dipendenti del settore assistenziale durante il Covid – afferma il funzionario della Fp Cgil Monza e Brianza – se, con l’intervento del Ministero del Lavoro, non si sbloccherà la situazione, si arriverà allo sciopero”.
LE PROPOSTE
Le organizzazioni sindacali hanno idee molto chiare su cosa deve essere previsto nel rinnovo dei contratti nazionali Aiop Rsa, Aris Rsa e Uneba, tra i più rappresentativi nelle strutture sanitarie assistenziali, un settore sempre più cruciale nella nostra società.

“Le richieste da parte sindacale sono di un adeguato aumento delle retribuzioni che tenga conto dell’inflazione e di altri rinnovi del settore, come ad esempio quello delle Coop sociali che ha aumentato del 12% solo la parte di retribuzione diretta, mentre per le Rsa nel migliore dei casi siamo sotto il 4%” spiega Villa.
“Inoltre sono necessarie maggiori tutele per quanto riguarda malattia e maternità con la richiesta di conguaglio Inps da parte del datore di lavoro fino al raggiungimento del 100% della normale retribuzione e maggiori tutele per i neoassunti” conclude il sindacalista della Fp Cgil Monza e Brianza.