L'appuntamento

Università Milano-Bicocca, il 24 maggio focus sulla Procreazione medicalmente assistita

Un convegno organizzato dall'ateneo che ha il suo Polo biomedico a Monza saranno affrontati gli aspetti psicologici di un tema, l'infertilità, che riguarda il 15% delle coppie in Italia.

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- Foto d'Archivio

Diventare madri o padri è un’esperienza che sicuramente cambia la vita e ne modifica le priorità. Ma anche non riuscire ad avere figli, pur volendoli, magari fortemente, è una condizione che lascia segni, a volte indelebili, soprattutto nella mente delle persone. La salute riproduttiva delle persone e la Procreazione medicalmente assistita (Pma), infatti, sono un tema delicato e complesso, che spesso si lega a sensazioni di disorientamento e dolore. E necessita di interventi a più livelli con un approccio professionale multidisciplinare.

Proprio per fare il punto Procreazione medicalmente assistita in Italia e sui bisogni anche psicologici delle coppie che si rivolgono ai centri di Pma, il 24 maggio presso l’Università di Milano-Bicocca si svolgerà il convegno “Procreazione Medicalmente Assistita: multidisciplinarità e strumenti relazionali che curano”.

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L’appuntamento, in programma dalle ore 8.30 alle ore 17.45 in Piazza dell’Ateneo Nuovo 1 a Milano, con partecipazione gratuita e aperta a tutti, in presenza e in streaming, è organizzato dal dipartimento di Psicologia dell’Università di Milano-Bicocca e dai centri di medicina della riproduzione Biogenesi e Eugin, con il patrocinio dell’Ordine degli psicologi della Lombardia e dell’Ordine dei medici chirurghi e degli odontoiatri della provincia di Monza e Brianza.

IL TEMA

Nel corso del convegno la Procreazione medicalmente assistita, che sul fronte della prevenzione e cura vede in prima fila anche Monza, dove ha sede il Dipartimento di Medicina e Chirurgia dell’Università di Milano-Bicocca, sarà affrontata soprattutto dal punto di vista degli aspetti psicologici dell’infertilità di coppia e sugli strumenti comunicativi imprescindibili per una reale cura globale.

Al centro il confronto fra esperti del settore e la sensibilizzazione su un tema, l’infertilità, non a caso considerata dall’Organizzazione mondiale della sanità (Oms) una patologia, che produce stress generale nelle coppie sottoposte a numerosi accertamenti e sollecitate a modificare il loro stile di vita e a considerare nuove modalità di concepimento.

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I DATI

Tra i punti di partenza dell’appuntamento del 24 maggio presso l’Università di Milano-Bicocca ci sono alcuni dati riguardanti l’infertilità, che l’Oms definisce come l’assenza di concepimento dopo 12-24 mesi di regolari rapporti sessuali mirati non protetti.

Un argomento che riguarda in Italia circa il 15% delle coppie, nello specifico l’uomo, la donna o entrambi. L’età media delle donne che si rivolgono ai centri di medicina della riproduzione supera i 36 anni e, in oltre il 35% dei casi, le donne hanno più di 40 anni. Cosa che abbassa le probabilità di successo, anche con le tecniche di riproduzione assistita.

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Mario Mignini Renzini

LA SITUAZIONE

Ecco allora che favorire la consapevolezza e la conoscenza sulla Procreazione medicalmente assistita, comunemente detta “fecondazione artificiale”, che si avvale di diversi tipi di tecniche, diventa fondamentale. Anche alla luce delle nuove linee guida pubblicata dal Ministero della Salute nel marzo di quest’anno.

Tra le tante cose è stato eliminato il divieto della fecondazione eterologa, sono stati forniti chiarimenti sulle tecniche di diagnosi genetica preimpianto ed è stato stabilito che dopo la fecondazione assistita dell’ovulo il consenso alla Pma non può essere revocato e la donna può richiedere l’impianto dell’embrione anche se il partner sia deceduto o se è cessato il loro rapporto.

IL MESSAGGIO

“La conoscenza e la consapevolezza delle problematiche connesse alla riproduzione e dei percorsi terapeutici più idonei per la soluzione del problema sono di fondamentale importanza, considerato che l’infertilità colpisce il 15 per cento delle coppie italiane e che il tema della denatalità sta diventando una vera emergenza nazionale” spiega il dottor Mario Mignini Renzini, tra gli ideatori del convegno presso l’Università di Milano-Bicocca, responsabile del Centro di Medicina della riproduzione Biogenesi presso gli Istituti Clinici Zucchi di Monza (Gruppo San Donato), di Eugin Milano, in partnership con il centro di PMA della Casa di Cura La Madonnina Milano (Gruppo San Donato), nonché responsabile medico di Eugin Italia.

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Chiara A. Ripamonti

“Questo convegno è nato da una collaborazione di ricerca tra me e la dott.ssa Zucchetta, psicologa-psicoterapeuta esperta in tematiche di infertilità di coppia e Procreazione Medicalmente Assistita di Biogenesi e Eugin finalizzata a valutare il livello di conoscenza e consapevolezza delle coppie relativamente al percorso di PMA e il loro immaginario rispetto all’embrione crioconservato” spiega è la dott.ssa Chiara A. Ripamonti, psicoterapeuta, ricercatrice e docente di Psicologia della Salute del Dipartimento di Psicologia dell’Università di Milano-Bicocca.

“I risultati fino ad ora ottenuti evidenziano l’importanza del coinvolgimento dello psicologo nell’accompagnare la coppia in questa esperienza complessa e particolarmente intensa emotivamente, al fine di evitare ripercussioni negative per l’individuo e la coppia” continua. “Per preservare il benessere psicofisico delle coppie che si rivolgono ai centri di procreazione medicalmente assistita è necessario un intervento multidisciplinare e un’ottima gestione della comunicazione, da parte di tutta l’équipe” conclude la dottoressa Francesca Zucchetta.

 

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