“Non importa quante volte cadi. Quello che conta è la velocità con cui ti rimetti in piedi”. Questa frase che ha un grande valore motivazionale calza alla perfezione a Filippo Tortu. Che ha considerato una caduta, anche se tra tante virgolette, l’argento conquistato nei 200 metri ai Campionati europei di Roma, ma ha saputo immediatamente rialzarsi con l’oro della staffetta 4×100 metri nell’ultima serata della rassegna continentale.
Il velocista brianzolo di origine sarda, cresciuto a Costa Lambro, una frazione di Carate Brianza, come già accaduto alle Olimpiadi di Tokyo, ha condotto l’Italia alla vittoria con una straordinaria ultima frazione in 9.05. Tortu, sulla pista dello Stadio Olimpico, ha ricevuto il testimone da Lorenzo Patta in ottima posizione. E sul rettilineo finale, dove l’Italia ha chiuso in 37.82, non ha lasciato scampo all’Olanda e alla Germania. E nemmeno alla Svizzera di Timothè Mumenthaler, che aveva battuto Filippo nella finale dei 200 metri.
IL FRATELLO DI MEDAGLIA
“Ho sentito la spinta del pubblico di Roma mentre correvo – afferma al microfono della Rai il velocista che nel 2018 è stato il primo italiano a scendere sotto i 10 secondi nei 100 metri – dedico la medaglia a mio padre, il mio allenatore. Volevo regalargli l’oro nei 200 metri, non ce l’ho fatta e gli regalerò questo”.
Poco prima di Tortu, Vladimir Aceti, suo amico, coetaneo e tante volte compagno di allenamento a Giussano, aveva conquistato l’argento con la staffetta 4×400 metri. Il ragazzo di origine russa, che ha corso la seconda frazione, ha contribuito, insieme ai suoi compagni Luca Sito, Riccardo Meli ed Edoardo Scotti, ad un risultato di assoluto rilievo. Gli azzurri, arrivati secondi dietro il Belgio, hanno fermato il cronometro a 3’00”81, solo un centesimo in meno della Germania.
“Io vorrei correre ancora, ho le gambe che sono ancora una bomba – il commento di Aceti dopo il secondo posto con la staffetta – questo argento vale come un oro“.
LA PROSPETTIVA
Filippo Tortu e Vladimir Aceti, il primo a differenza del secondo ai Campionati europei di Roma non aveva corso con la propria staffetta nella semifinale, proveranno ad essere protagonisti anche alle ormai prossime Olimpiadi di Parigi in programma dal 26 luglio all’11 agosto.
Per Tortu, tesserato per le Fiamme Gialle ed ex studente del Collegio Villoresi San Giuseppe di Monza, un test decisivo per provare a fare il tanto sperato salto di qualità nei 200 metri, dove punta a scendere finalmente sotto i 20 secondi. Ma anche l’onore e l’onere di difendere l’oro olimpico nella staffetta 4×100 metri. Magari con Matteo Meluzzo, Marcell Jacobs e Lorenzo Patta, suoi compagni in finale a Roma.
Intorno a loro un’Italia che ai Campionati europei disputati in casa ha portato a casa ben 24 medaglie, di cui 11 ori, doppiando il precedente record ottenuto alla rassegna continentale di Spalato nel 1990. Un bottino frutto di una varietà di prestazioni eccellenti, dalla velocità ai salti, passando per i lanci e la marcia, che riempie di gioia e di speranza gli appassionati di atletica e dello sport più in generale.
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