Comitato Casignolo sopra le righe: “farsi analizzare la psiche non sostituisce la farmacia”

Il Comitato Casignolo “La Farmacia non si tocca” risponde polemico all’elenco di progetti che il sindaco ha annunciato per il quartiere.
Comitato Casignolo sopra le righe contro la decisione dell’Amministrazione comunale di Monza di trasferire la farmacia comunale 5 nella futura Casa di Comunità. Alla lettera che il sindaco Paolo Pilotto ha diffuso nella località di San Rocco per spiegare i progetti in cantiere a beneficio della zona, il comitato ha risposto con una lettera aperta, dai toni duri e polemici. “Ben venga qualsiasi servizio rivolto a migliorare la vita dei cittadini – si legge in un passaggio – ma giocare a carte, farsi analizzare la psiche, riunirsi per discutere di chissà cosa le pare possa sopperire al servizio di una farmacia”?
IL COMITATO CASIGNOLO E LO SPINOSO CASO DELLA FARMACIA 5
Il Comitato Casignolo parte in difesa della farmacia 5. Si dice favorevole alla realizzazione della Casa di Comunità (che troverebbe sede non troppo lontano dalla farmacia di vicinato) ed esprime “la nostra speranza di una funzione appropriata alle necessità sanitarie (di cui si sente la carenza) e di una fruibilità professionale idonea e seria”. Ma del trasferimento della farmacia 5 non ne vuole proprio sapere.
LA REPLICA AL SINDACO
La lettera del comitato Casignolo ha come filo conduttore l’opposizione all’idea di trasferire la farmacia. Commenta punto per punto i progetti e i servizi nuovi annunciati dal sindaco Pilotto: la Casa di Comunità, ma anche la passerella ascensore ciclopedonale da via Monte Ortigara a Via Aquileia, sulla quale si dice: “Rimane da capire che tipo di realizzazione attuerete, perché non sono ipotizzabili scale mobili o ascensori pubblici sulla cui manutenzione siamo autorizzati ad avanzare qualche dubbio (basta guardare in che condizioni è il corridoio che porta alla scaletta per il cavalcavia!!)”.
Risposta polemica anche al progetto di riqualificazione di un edificio di via Borgazzi che potrebbe ospitare servizi per anziani, famiglie, bambini. E poi: “Ben venga la consegna a domicilio agli anziani con problemi o ai disabili. Per tutti i fragili (anziani sopra i 65 anni e soprattutto quelli sopra i 70) la consegna del farmaco a domicilio o il trasporto agevolato pensa davvero che possa sostituire un servizio primario e necessario nel quartiere? Ma i cittadini di periferia allora sono proprio di serie B, nonostante quello che si sbandiera in campagna elettorale”?
L’attacco più duro del Comitato Casignolo è sulla promessa di riqualificare la farmacia attuale con un restyling e maggiori servizi in attesa del trasferimento: “Alleluia! Felici che dopo 53 anni di attività dopo mesi di denigrazioni (spesso forzatamente sbandierate e non veritiere) si metta mano a una ristrutturazione”. E poi: Questa però a noi cittadini malpensanti sembra una manipolazione bella e buona, nonché una ‘bufala’. Sappiamo già che voi non siete in condizione di smantellare prima del 2026, e non ci risulta abbiate intenzione di rinnovare il contratto di locazione della Farmacia”.
In chiusura, dal Comitato Casignolo un fermo no al trasferimento della farmacia e una bacchettata secca: “Nessuna delle azioni elencate nella sua lista riporta una data di realizzazione, un dettaglio di progetto, un’informazione circa il finanziamento. Saremo abitanti di periferia ma sappiamo fare 2+2. Speriamo si possa trovare il modo di ascoltarci: cominciate a dare l’esempio con proposte sensate e opportune”.