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Conti deposito: guida alla scelta per piccoli risparmiatori

25 giugno 2024 | 12:39
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Conti deposito: guida alla scelta per piccoli risparmiatori

Diversamente dal conto corrente, il conto deposito ha un’operatività piuttosto limitata: le uniche operazioni possibili sono infatti i versamenti e i prelievi di denaro.

Nell’ottica della costruzione di un portafoglio di risparmio e investimento diversificato, i conti deposito rappresentano senz’altro un’opzione che può essere presa in attenta considerazione.

Diversamente dal conto corrente, il conto deposito ha un’operatività piuttosto limitata: le uniche operazioni possibili sono infatti i versamenti e i prelievi di denaro. Un’ulteriore differenza rispetto al conto corrente è data dall’impossibilità diavere un saldo negativo (nei conti correnti è possibile se al cliente è accordato un fido).

Peculiarità dei conti deposito è che sulle somme che vengono depositate, l’istituto di credito riconosce un tasso di interesse attivo, che può essere più o meno consistente, e che sarà fisso per tutta la durata del contratto.

In definitiva, esso rappresenta un prodotto che un piccolo risparmiatore dovrebbe perlomeno valutare. Di seguito una breve guida alla scelta.

Conti deposito: differenza tra vincolati e non vincolati

La principale distinzione fra le varie tipologie di conti deposito è quella tra vincolati e non vincolati. Le differenze tra le due tipologie sono rilevanti ed è quindi necessario tenerne debito conto nella scelta.

Il conto deposito vincolato è un prodotto che prevede un vincolo temporale che può essere più o meno lungo, solitamente di 3, 12, 24 e 36 mesi, con possibili differenze tra una banca e l’altra.

Se si sceglie un conto vincolato è necessario essere consapevoli del fatto che non è possibile prelevare quanto depositato fino alla scadenza prevista dal contratto.

Tale vincolo applicato non è però assoluto, nel senso che in caso di necessità il cliente ha sempre la possibilità di ritirare quanto depositato; in questi casi, però, di norma viene corrisposto un minor tasso d’interesse.

Il conto deposito non vincolato gode invece di maggiore flessibilità rispetto a quello vincolato: il cliente, infatti, può prelevare una somma senza che venga applicata una penale. Ènecessario precisare, però, che il tasso di interesse attivo sui conti non vincolatiè inferiore rispetto a quello applicato sui conti vincolati.

Quando si effettua la scelta tra una tipologia e l’altra è quindi necessario tenere conto delle diverse caratteristiche delle due proposte e scegliere il conto deposito che meglio si adattaalle proprie esigenze.

Quali spese sono previste sui conti deposito?

Diversamente dai conti correnti, i conti deposito sono di norma prodotti zero spese. Solitamente, infatti, non sono previste spese di apertura, di gestione o di chiusura.

Detto ciò, è opportuno ricordare che sugli interessi maturati è per legge prevista una ritenuta fiscale del 26% e che è dovuta un’imposta di bollo proporzionale alla giacenza a una determinata data e pari al 2 per mille della somma depositata.

Come detto, il contratto può anche prevedere una penale nel caso di prelievo anticipato relativamente ai conti deposito con vincolo temporale, che corrisponde solitamente ad un minor tasso di interesse.

Il profilo di sicurezza dei conti deposito

Quando si effettua un investimento con fini di risparmio è sempre opportuno valutarne il profilo di sicurezza. Per quanto concerne i conti deposito, risulta piuttosto elevato poiché le somme depositate sono garantite dal Fondo Interbancario di Tutela dei Depositi (FITD) fino a un importo di 100.000 euro.

Ne consegue che un conto deposito è uno strumento d’investimento adatto a un piccolo investitore perché garantisce un certo rendimento e ha un profilo di sicurezza non indifferente.