Desio, i volontari della festa allo Spaccone: “Abbiamo pagato al comune una tassa di 1700 euro”

Il comitato di quartiere è sul piede di guerra per la salatissima tassa di occupazione del suolo pubblico per la festa di fine maggio. L’assessore Civiero ha spiegato che il comune ha concesso 10 giorni gratuiti e ha applicato la tassa per gli altri giorni, dato che l’area è stata occupata per un mese per il montaggio e smontaggio delle strutture.
Quando è arrivata la tassa da pagare, i referenti del comitato di quartiere Spaccone di Desio pensavano che fosse un errore. Invece era tutto giusto. 1.700 euro per l’occupazione del suolo pubblico durante la festa di quartiere di maggio. E’ la cifra richiesta dal comune, calcolata per un mese di occupazione del parco Mauri, al quartiere Spaccone, al confine con Nova Milanese. La festa è durata 4 giorni, ma gli organizzatori, tutti volontari, hanno impiegato circa un mese per montare e smontare le strutture. Da qui, la richiesta da parte del comune.
“Abbiamo pagato, per evitare di essere evasori delle tasse” dice il presidente del comitato di quartiere Gianni Bona, che ha tentato di evitare di pagare la tassa salatissima, chiedendo spiegazioni al comune e interpellando l’assessore ai rapporti con i comitati di quartiere Andrea Civiero. La questione è finita al centro delle polemiche, insieme alla gestione dei rapporti con i quartieri contestata dall’opposizione di centrosinistra allo stesso assessore Civiero.


La novità di quest’anno: la richiesta di pagamento di 1714 euro
Il comitato ha pagato l’occupazione di suolo. Ma le polemiche continuano. I referenti pensavano che l’argomento fosse discusso nella seduta di consiglio comunale di lunedì scorso, dedicata alla richiesta di dimissioni dell’assessore Civiero, poi finita con la minoranza che è uscita dall’aula, in segno di protesta. Il tema non è stato affrontato direttamente e così il comitato di quartiere Spaccone è tornato a parlarne. “Rispetto alle edizioni degli anni precedenti – spiega il presidente del comitato Gianni Bona – quest’anno si è verificata una novità per la quale abbiamo dovuto presentare una richiesta specifica di occupazione del suolo pubblico al Suap a differenza degli anni precedenti, dove questa richiesta era inglobata nella domanda di patrocinio gestita dall’ufficio cultura. Durante l’interlocuzione con la responsabile, abbiamo ridotto i tempi richiesti per l’occupazione dell’area e affrontato la questione legata alla sicurezza nella fase di montaggio. Abbiamo quindi ricevuto la concessione del suolo pubblico a cui è seguita, per la prima volta, la richiesta di pagamento di un canone di 1714 euro”. Il comitato ha chiesto di sospendere l’imposta.
L’assessore: esonero del canone per 10 giorni
“L’amministrazione comunale – ha spiegato l’assessore Civiero – intende sostenere l’iniziativa attraverso la concessione di un patrocinio oneroso consistente, oltre all’utilizzo a titolo gratuito di un palco, transenne, 20 tavoli, 100 sedie, un cavo di alimentazione elettrica, nell’esonero dal pagamento del canone unico patrimoniale per l’utilizzo del suolo pubblico per 10 giorni, ritenuti congrui per le attività di allestimento, di disallestimento oltre ai giorni di svolgimento dell’iniziativa”.
I volontari: avevamo bisogno di tempo per montare e smontare
“Siamo tutti volontari – replica Bona – Non ci potevano bastare 10 giorni per montare e smontare le strutture. E’ la prima volta che accade una cosa del genere. Vogliamo un ulteriore chiarimento da parte del comune. Se c’è un problema di incompatibilità tra il parco Mauri e le feste, che lo dicano in modo esplicito”.