Politica

Desio, l’assessore Civiero: “Nessuna imposizione ai comitati di quartiere”

L'assessore Andrea Civiero risponde con una nota scritta alle accuse che gli hanno rivolto l'opposizione e i comitati di quartiere. Lunedì scorso in consiglio comunale il centrosinistra aveva chiesto le sue dimissioni, per la gestione dei rapporti con i comitati di quartiere. Lui in aula non era intervenuto. In sua difesa, aveva preso la parola il sindaco Gargiulo.

desio assessore andrea civiero

L’assessore desiano Andrea Civiero, esponente della lista civica Per Desio, rispedisce al mittente le critiche sollevate nei suoi confronti dalla minoranza di centrosinistra e dai comitati di quartiere. Lunedì scorso in consiglio comunale si è discussa la richiesta di ritiro delle sue deleghe avanzata dall’opposizione. Documento che è stato respinto dalla maggioranza, nel corso di una seduta dai toni molto accesi, alla presenza di un pubblico molto numeroso. In quell’occasione, Civiero, con delega ai rapporti con i quartieri, istruzione e sport, non era intervenuto. Aveva lasciato parlare il sindaco Simone Gargiulo e gli esponenti della maggioranza. Interviene oggi, con una lunga nota scritta, per ribattere punto per punto alle questioni che gli sono state poste, relative al rapporto con i comitati di quartiere e alla gestione dell’emergenza nelle scuole. 

“Nessuna imposizione”

“Innanzitutto, ribadisco che non ho imposto ai comitati di quartiere un percorso. Ho proposto ai comitati una bozza di regolamento. Bozza che è stata elaborata dopo aver esaminato più regolamenti di città vicino a noi per numero di abitanti e caratteristiche. Il regolamento che aveva più corrispondenze con il nostro territorio era quello di Seregno. Sostenere che si è fatta una mera copiatura è palesemente falso”. Uno dei punti più contestati da opposizione e comitati di quartiere è la proposta di rendere i comitati eleggibili dai cittadini. “L’unico cambiamento significativo introdotto dal regolamento erano le elezioni, che avrebbero introdotto il concetto di rappresentatività e che avrebbero dato maggior peso e potere ai comitati stessi. Riuscire a sostenere che l’esercizio democratico per eccellenza diventi un atto di prevaricazione e di limitazione della libera iniziativa è un esercizio di stile da scuola politica”.

“Richieste sproporzionate da parte dei comitati”

“Mi è stato imputato – continua Civiero –  di aver rigettato importanti migliorie proposte dai comitati. Le richieste erano di avere budget annuale per libere attività senza rendicontazione. La norma non consente di distribuire fondi senza rendicontazione o senza finalità ben precise e definite. Chiedono una sede nel proprio quartiere. Tutti sanno che il comune non ha nelle proprie disponibilità immobili in ogni quartiere da poter destinare ai comitati. Vogliono un canale preferenziale di comunicazione con l’amministrazione, gli uffici e tutti gli organi preposti. A me risulta sia sempre stato possibile richiedere atti e informazioni. La richiesta intendeva un accesso alle informazioni attraverso vie preferenziali? Persino i consiglieri comunali devono seguire una procedura e fare formale richiesta. E ancora, dover interpellare i rappresentanti dei comitati per quanto riguarda piani urbanistici, piani di viabilità e commerciali,  istituzione o soppressione di servizi di pubblica utilità, compresi gli istituti scolastici, piani e progetti in materia di sicurezza. Queste richieste sono state ritenute sproporzionate; accettarle così come formulate significherebbe per l’amministrazione abdicare a ogni sua autonomia di scelta, o comunque subordinarla a soggetti non istituzionali”. 

“Gli interlocutori saranno i comitati costituiti in associazione”

“Il percorso che si era intrapreso sin dall’inizio della costituzione dei comitati di quartiere aveva già l’obiettivo di arrivare a una strutturazione dei comitati. Mi si accusa di non dare retta ai comitati; ora, che in seguito al confronto con loro si è deciso di ascoltarli e congelare il processo, vengo attaccato perché nei fatti ho seguito le loro indicazioni. L’affermazione che avrei dimezzato i comitati non è vera. La pubblica amministrazione si deve rapportare con soggetti giuridicamente riconosciuti, lo prevede la norma, non l’assessore Civiero. Quindi, come dovrebbe essere sempre stato, gli interlocutori dell’amministrazione saranno i comitati costituiti in associazione; nulla vieta ai gruppi dei cosiddetti “cittadini attivi” la possibilità di rapportarsi con il Comune come qualsiasi altro cittadino.In Consiglio Comunale la minoranza esorta continuamente alla legalità, al seguire le regole, al rispetto delle istituzioni e poi caldeggia deroghe discrezionali a mio avviso discutibili e inopportune”.

“Bilancio partecipativo: non è nel nostro programma”

“Riguardo al bilancio partecipativo mi sento semplicemente di dire che nel nostro programma non è previsto, e anche in questo caso durante un Consiglio Comunale avevo dichiarato che la nostra visione di collaborazione tra l’amministrazione e la cittadinanza si sarebbe svolta attraverso altre attività e non ricalcando idee e modalità che erano proprie della precedente amministrazione”. 

I centri civici

“Vorrei contestare anche un’altra affermazione – continua Civiero nel suo scritto –  La chiusura dei centri civici cittadini. Un centro civico è quello della Baita nel quartiere Spaccone, la cui convenzione è scaduta il 18 maggio 2024, ma dove il comitato ha già presentato una manifestazione di interesse per la riassegnazione dello spazio. Penso che quindi l’osservazione si riferisca a via Marx. Nulla è stato chiuso, anzi. Mi sono accorto, su richiesta di utilizzo di quello spazio da parte del Quartiere, che è accatastato come deposito. Ovviamente viene negato l’utilizzo e l’amministrazione intraprende il percorso di messa a norma dello spazio. Ad oggi quello spazio non solo è stato catastalmente aggiornato con destinazione a centro socio-ricreativo, ma sono stati adeguati gli impianti, è stato imbiancato, sostituite le luci e rifatti i bagni con l’accesso ai disabili. E’ stato predisposto un bando per una coprogettazione per la gestione della Posteria e della Sala Civica. Colgo l’occasione per riproporre al Comitato di Quartiere la possibilità di partecipare a questa coprogettazione”.

La gestione dell’emergenza maltempo alla scuola di via Agnesi

“Riguardo alle scuole di via Agnesi colpite dal nubifragio, l’assessore spiega: “Le classi quinte non sono rimaste nei corridoi per cinque mesi ma sono state spostate nelle aule delle scuole Pirotta. Purtroppo, la collocazione delle aule non è una nostra scelta ma una condizione di cui abbiamo dovuto prendere atto. Noi, io con l’assessore Cambiaghi, ci siamo adoperati per poter riportare i ragazzi il prima possibile nelle loro aule. Non cerchiamo sicuramente ringraziamenti perché lo riteniamo un nostro dovere ma non si può accettare una distorsione così palese della realtà”.

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