Trasporti

Disagi per il Besanino fermo: il Partito Democratico chiede puntualità dei lavori

Gigi Ponti e Gianmario Fragomeli, consiglieri regionali dem, hanno denunciato "disagi gravissimi ai pendolari" per il fermo del Besanino fino a settembre.

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Il Besanino alla fermata di Villasanta. - Foto d'Archivio

L’interruzione del Besanino fino a settembre dispensa gravi disagi ai brianzoli. E a dedicare attenzione alla questione sono i politici di Regione Lombardia. Dopo l’interessamento del leghista Alessandro Corbetta, sono stati gli avversari politici del Partito Democratico Gigi Ponti e Gianmario Fragomeli a intervenire sul tema. Lo hanno fatto con una raccomandazione, alla luce dei disagi ritenuti gravissimi: “Almeno siano completati i lavori entro settembre”

I disagi gravissimi cui si fa riferimento sono quelli patiti da migliaia di pendolari che patiscono per tre mesi (dal 9 giugno all’8 settembre)  la sospensione della linea S7 (Lecco-Molteno-Monza-Milano), nota come il Besanino. Dell’argomento si è parlato oggi, 27 giugno,  in commissione Trasporti di regione Lombardia con l’assessore Claudia Terzi. “Sentita la relazione dei tecnici- affermano i consiglieri dem- e senza sottovalutare i problemi di sicurezza della linea, non possiamo che riconfermare che la sospensione della linea poteva essere limitata nel tempo e i disagi per i viaggiatori ridotti di molto”, hanno detto Ponti e Fragomeli secondo i quali dall’incontro non sono emerse rassicurazioni sui servizi sostitutivi “che dal giorno della sospensione sono del tutto insufficienti e con orari del tutto inaffidabili, e questo non può non preoccupare. I lavori erano previsti da tempo e sarebbe stato doveroso da parte di Trenord assicurare almeno bus e navette alternativi ai treni”. Da qui la richiesta esplicita che i lavori siano davvero completati entro settembre, come previsto dal cronoprogramma, “in modo da evitare, come spesso è accaduto in passato, la necessità di altri interventi altrettanto invasivi”.

L’attenzione è puntata sulle navette sostitutive di Trenord che partono dai comuni della tratta del Besanino ma che fin dai primi giorni (soprattutto nei primi giorni) si sono mostrate insufficienti a supportare i numeri dei pendolari lasciati a piedi dal Besanino. Un disagio prevedibile, considerato il numero di passeggeri che il treno è in grado di trasportare in uno stesso orario, contro una capacità inferiore dei bus.

L’interruzione del Besanino è stata necessaria per attuare un intervento di potenziamento e messa in sicurezza della tratta ferroviaria.

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