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Monza in Bici promuove il PUMS, ma insiste su zone30 e chiusura di viale Cavriga

5 giugno 2024 | 21:26
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Monza in Bici promuove il PUMS, ma insiste su zone30 e chiusura di viale Cavriga

Arrivano le osservazioni di Fiab Monza in Bici per il PUMS adottato dal comune di Monza: il documento è promosso, ma l’obiettivo resta aumentare la mobilità ciclabile (di 11 punti percentuali).

Monza. Semaforo verde da parte dei ciclisti monzesi relativamente al PUMS, il Piano Urbano per la Mobilità Sostenibile adottato dal comune lo scorso marzo. Fiab Monza in Bici, l’associazione ciclo-ambientalista del capoluogo e affiliata a Fiab, promuove il documento redatto dall’ente e fa di più: dà il suo contributo. Lo fa tramite osservazioni puntuali e ben raccolte: un documento di 15 pagine dove traspare un giudizio positivo per una città che sulla mobilità dolce ha ancora tanta strada da fare. Il buon esempio? Da tecnici comunali e amministratori pubblici.

Fiab, il PUMS di Monza piace: ecco perchè

Secondo Monza in Bici, il PUMS ha tutti i presupposti per raggiungere l’obiettivo di incentivare la mobilità attiva e sostenibile, ridurre gradualmente il numero di auto, migliorare la qualità dell’aria che respiriamo, ridurre il numero di incidenti fino ad azzerare quelli gravi o mortali e rendere sempre più efficiente il sistema dei trasporti nel suo complesso, favorendo l’utilizzo combinato di diversi mezzi (ad esempio bici+treno).
Fiab MonzaUno scatto da una iniziativa di Fiab Monza in Bici
“Come associazione abbiamo accolto con grande favore questo lavoro, che servirà anche per partecipare a bandi ed ottenere finanziamenti, di cui il Comune ha bisogno per realizzare opere e progetti – spiegano.
Bene, per gli amanti delle due ruote, la creazione di isole ambientali a 30 all’ora all’interno dei quartieri: una richiesta di lunga data “che permetterà alle persone di sentirsi più sicure”.

PUMS, le osservazioni di Fiab Monza in bici

“Le osservazioni che abbiamo presentato sono integrazioni a un piano che rispecchia molto la nostra visione“, commenta l’associazione guidata da Saveria Fontana. Per i ciclisti le zone 30 dovrebbero essere integrate da corsie o piste ciclabili sulle direttrici e circolari ad alta percorrenza e velocità, puntando a raggiungere un 15% di spostamenti in bicicletta (attualmente la percentuale si aggira intorno al 4%).
presidente-Fiab-Saveria-Fontana-2021-2Saveria Fontana
Al comune l’associazione chiede, in primis, di dare il buon esempio; poi moderni strumenti per il monitoraggio degli spostamenti in bici (contabiciclette digitali) e una flotta per l’ente di bici a pedalata assistita per favorire gli spostamenti sulla due ruote di amministratori e tecnici comunali (“per essere da esempio per la popolazione, per comprendere meglio i bisogni di chi si muove in bici e per monitorare i cantieri e le strade”, spiegano). Sempre per i tecnici, Monza in Bici chiede una formazione e aggiornamento continui sul tema della ciclabilità (“al fine di metterli nella condizione di progettare e realizzare interventi innovativi”). E ancora: abbattimento delle barriere architettoniche sulle ciclabili, una maggiore spinta comunicativa e la produzione di mappe e cartine della città a misura di ciclista.

Viale Cavriga e Piazza Carducci: meno macchine, più socialità 

Ci sono poi le proposte più forti, alcune anche particolarmente divisive. Come quella riguardante Viale Cavriga, la direttrice che attraverso il Parco di Monza e oggi chiusa al traffico solo in alcune fasce orarie. Fiab Monza in Bici chiede di aumentare il periodo di chiusura di viale Cavriga ai 3 mesi estivi al fine di valorizzare il parco e renderlo fruibile ai visitatori. Accanto a questa idea, c’è anche un’altra proposta che potrebbe sollevare un significativo dibattito: “trasformare piazza Carducci da parcheggio a parco giochi per bambini per riqualificare l’area e renderla fruibile alle famiglie”.