Avventura

Milano Mongolia in 127: il folle viaggio del team brianzolo TiramiTu

Nel trio in partenza per il Mongol Rally c'è anche Carlo Sucameli di Muggiò: "poco raccomandabile, ma è il nostro sogno. Seguiteci sui social"

Milano Mongolia team TiramiTu
Da sinistra, Dell'Acqua, Tarantino, Sucameli.

Milano Mongolia in 127: il sogno un po’ folle del brianzolo Carlo Sucameli, sta per diventare realtà. Il 33enne, residente a Muggiò, un dottorato di ricerca in chiusura e un “provvidenziale” presente da disoccupato, partirà il 13 luglio da Milano, dove abitano i suoi due compagni di avventura, Andrea Tarantino, 34 anni, ingegnere nel settore delle rinnovabili e Fabio Dell’Acqua, 34 anni, contabile in una multinazionale. “Dopo tanti anni a sognare di partecipare al Mongol Rally – hanno convenuto i tre amici, ribattezzati per l’occasione in team TiramiTu – una strana congiuntura si è finalmente presentata: è il momento perfetto per ognuno di noi, ora o mai più”.

MILANO MONGOLIA IN 6 SETTIMANE PER 16 PAESI

Milano Mongolia team TiramiTu

Il progetto è di quelli fuori dall’ordinario: 6 settimane di viaggio, per 16 Paesi diversi, da Praga (partenza ufficiale) alla Mongolia. Tutto a bordo di Vincenzina, la Fiat 127 del ’79 targata Vicenza che il trio ha scovato lo scorso anno e acquistato a 3mila euro da un pensionato di Caronno. “L’abbiamo intestata a tutti e tre – ha spiegato Fabio – perchè in questo viaggio abbiamo deciso di dividerci proprio tutto”. Dai turni  al posto di guida agli imprevisti da risolvere. La macchina è una di quelle ammesse dalla manifestazione Mongol Rally (organizzazione inglese), il cui regolamento vieta mezzi di cilindrata superiore al 1300 o 4×4. La basicità della meccanica è essenziale per rendere più semplici le riparazioni di guasti che, con un percorso di quasi 13mila chilometri, sono da mettere in conto. Tanto più, considerato che “finito il territorio dell’Iran, le strade non ci sono più, restano solo delle tracce da seguire”, spiega il team. Tutto il programma, insomma, è “poco raccomandabile“, ribadisce a più riprese il muggiorese Carlo Sucameli e l’amico Fabio finisce la frase: “va bene, poi però supereremo gli imprevisti”. Concetto che, sebbene i tre ragazzi smentiscano obiettivi esistenziali per questa impresa, sembra un po’ l’essenza del progetto: l’ignoto, il limite da superare, la difficoltà come elemento imprescindibile per mettersi alla prova e tornare a casa diversi.

UN SOGNO CHE NE RACCHIUDE MILLE

Il viaggio Milano Mongolia, a cui TiramiTu lavora da un anno, è un sogno che si avvera e che ne racchiude mille altri. “Quello che più desidero fare – racconta Sucameli – è dormire nel deserto del Turkmenistan sotto le stelle, accanto alla luce della Porta dell’Inferno, un cratere che brucia da decenni “. L’amico Andrea Tarantino sogna invece di “piantare la tenda nella steppa mongola e assistere allo spettacolo delle mandrie di cavalli che corrono liberi“.

Milano Mongolia team TiramiTu

MILANO MONGOLIA: UN ANNO DI PREPARAZIONE, STUDIO E LAVORO

A quel punto il viaggio Milano Mongolia sarà al capolinea, con arrivo previsto il 25 agosto, giorno più giorno meno. Poi i ragazzi torneranno a casa in volo aereo, spedendo in Lombardia Vincenzina, “non potremmo separarcene”. Ma prima di allora il diario di viaggio è tutto da scrivere. La 127 è pronta, con un lavoro di rimessa a nuovo costato altri 3mila euro oltre a quelli dell’acquisto e diversi viaggi test già compiuti. A bordo e sul portapacchi troveranno posto una tenda, ruote di scorta, attrezzatura completa per le riparazioni, pezzi di ricambio essenziali e indumenti per ogni stagione, dai 40 gradi dell’Iran agli zero gradi delle notti in alcuni luoghi della Mongolia. In valigia ci sono mazzi di documenti (tre i visti indispensabili), mappe, nessun satellitare, perché in alcuni Paesi non è permesso. Negli ultimi mesi il team TiramiTu ha studiato seriamente norme e culture dei Paesi che dovrà attraversare per non incorrere in ingenui e pericolosi errori. Peraltro alcuni dei territori in cui il viaggio Milano Mongolia farà tappa sono difficili. In Turkmenistan, per esempio, è obbligatorio l’accompagnamento di una guida del posto per tutta la permanenza nello Stato. Sarà un’impresa arrivare al confine il giorno esatto dell’appuntamento prefissato. E la situazione politica di Russia e Iran, per Fabio e Carlo, è motivo di preoccupazione. D’altra parte, proprio per queste ragioni, la manifestazione ufficiale quest’anno si fermerà in Kazakistan e il trio proseguirà fino in Mongolia, fuori dal programma. “Poco male – dicono i ragazzi – in fondo tutto il tragitto è fatto in autonomia, perché i momenti di gruppo per i team di tutto il mondo sono solo due: la partenza da Praga il 14 luglio e l’arrivo ufficiale”.

Tutto questo avrà, secondo le stime del team TiramiTu, un costo complessivo di 20mila euro, considerate anche le cifre già spese per l’auto e considerate le due donazioni di beneficenza che l’organizzazione del Mongol Rally prevede: 500 euro a un’associazione segnalata e 500 a una onlus a discrezione del team. Quello del brianzolo Sucameli ha scelto una realtà già conosciuta da Andrea Tarantino: Un Mondo di Amici, nel Grossetano.

Tanti buoni motivi per fare il tifo per il team TiramiTu e per accompagnarlo nell’incredibile avventura: seguitelo sui social dove si daranno aggiornamenti, quando possibile, sulle tappe del viaggio. MBNews lo fa già: @tirami.tu

Lo stesso link vale anche per chi volesse sponsorizzare l’impresa o fare una donazione. I contributi, precisa il trio, saranno destinati esclusivamente alle onlus.

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