Monza

Nuovo volto per il palazzo comunale: al via i lavori sul porticato di piazza Carducci

Il via all’opera dopo il risanamento delle facciate del municipio

monza lavori piazza Carducci

Una volta, quando ospitavano il bar Motta, era un luogo di appuntamento conosciuto da tutti i monzesi: “Ci vediamo davanti al Motta” si diceva. Molte amicizie e altrettanti amori sono nati proprio sotto quel porticato del palazzo municipale e al posto degli spazi che una volta ospitavano lo storico locale adesso si trovano alcuni uffici comunali. Il porticato sarà completamente rimesso a nuovo grazie a un recupero e a un restauro conservativo avviato dall’amministrazione comunale.

La spesa complessiva è di poco superiore ai 64.000 euro e fa parte del risanamento e della messa in sicurezza delle facciate del palazzo comunale ultimato a maggio. I lavori cominceranno entro i primi giorni di luglio e dovrebbero concludersi entro la fine dell’anno. In sostanza si tratta di recuperare e riportare all’originario il colore dell’androne situato sul fronte nord del palazzo municipale.

I lavori saranno realizzati campata per campata, rimuovendo le impurità esistenti sui soffitti tramite raschiature localizzate, applicando un primer e riempiendo i dislivelli oggetto di raschiatura. “Sono un uomo di periferia – ha commentato il sindaco, Paolo Pilotto – e non si tratta di avere una città di serie A e una di serie B, ma di realizzare alcuni lavori molto importanti”. L’obiettivo è arrivare anche a ripristinare le finiture originali dei plafoni che compongono il soffitto, riportandoli alla coloritura iniziale color terra di Siena, coperta con lavorazioni successive da tinture grigie.

palazzo comunale mb

“Il Comune e la casa di tutti i cittadini – ha aggiunto Marco Lamperti, assessore ai Lavori Pubblici -. Fare un lavoro nel centro storico non significa trascurare le periferie”. Il palazzo municipale è stato realizzato negli anni Trenta ed è sottoposto a vincolo della Soprintendenza di Milano con tutte le difficoltà del caso. Infatti, i vari interventi di riqualificazione sono stati coordinati con gli esperti milanesi.

Il recupero del porticato è finalizzato anche alla riapertura dell’ingresso “politico”, chiuso vent’anni fa per motivi di sicurezza legati all’ascensore. L’ingresso “politico” conduce direttamente alla sala consiliare e alla sala giunta ed è dotato di una scalinata in marmo di una certo rilievo storico.

LA STORIA DEL PALAZZO COMUNALE

Il progetto del nuovo palazzo comunale fu affidato all’architetto Augusto Brusconi, professore di architettura presso il Politecnico di Milano e Soprintendente ai monumenti per le province lombarde. La prima fase di costruzione iniziò nel 1926 ma s’interruppe nel 1929, lasciando la parte posteriore incompleta.

La costruzione si sviluppava sul lato Nord della piazza collocandosi sull’antica sede di Palazzo Durini, a ridosso di un isolato di edifici fatiscenti che occupavano l’area dove attualmente si trova piazza Carducci. Il palazzo progettato dal Brusconi aveva una pianta quadrangolare che si articolava al suo interno intorno a due cortili rettangolari e simmetrici. Le facciate progettate dall’architetto dovevano donare al complesso l’imponenza necessaria affinché l’edificio ricordasse nella tipologia i palazzi-castello tardo rinascimentali. I quattro fronti furono eseguiti seguendo le indicazioni del Brusconi ed adoperando come materiali il serizzo ghiandone per l’alto basamento bugnato che occupava i primi due piani, il ceppo per le cornici delle finestre ed i mattoni paramano a vista per tutto il resto della superficie. La prima fase costruttiva del nuovo Palazzo Civico cominciò nel 1926 ma si interruppe nel 1929 lasciando incompleto l’edificio della facciata posteriore. Durante gli anni successivi, nel 1932, si avviò una campagna di demolizioni che coinvolse gli edifici che occupavano il retro del palazzo. Nel 1935 si diede inizio ai lavori di completamento della struttura. Questa seconda fase della costruzione, a causa dell’avvenuta morte del Brusconi, fu affidata ad uno dei suoi collaboratori: l’ingegnere Giovanni Sacchi, il quale rispettò, in linea di massima, il progetto del suo predecessore, aggiungendo un porticato alla facciata settentrionale di piazza Carducci, non previsto nel progetto originale, da cui si poteva accedere sia agli uffici comunali che a vari servizi commerciali.

L’edificio, a pianta regolare con due cortili interni, si presenta come un unico blocco caratterizzato da una tipologia eclettica richiamante i palazzi tardo rinascimentali.

Dimensionalmente presenta due lati lunghi 63,50 mt (fronti sud e nord rispettivamente verso Piazza Trento e Trieste e verso Piazza Carducci) e due lati corti pari a mt 51,50 per un’altezza in gronda pari a 21,5 mt.

Articolo aggiornato alle ore 20.

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