Monza, minaccia con un machete moglie e figlia, “Ti ammazzo”: finisce con il braccialetto elettronico

Le angherie si sarebbero protratte per diversi anni, dal 2020 ad aprile 2024, quando la moglie ha deciso di denunciare. Il picco dell’escalation di violenza durante la pandemia e quando, nel 2023, l’uomo ha perso il lavoro.
Nella mattinata del 25 maggio, la Polizia di Stato hanno eseguito la misura cautelare dell’allontanamento dalla casa familiare con divieto d’avvicinamento e comunicazione, e installazione del braccialetto elettronico, nei confronti di un cittadino italiano di 52 anni, residente nella città di Monza, indagato per il reato di maltrattamenti verso i familiari e conviventi.
Le angherie si sarebbero protratte per diversi anni, dal 2020 ad aprile 2024, quando la moglie ha deciso di denunciare. Il picco dell’escalation di violenza durante la pandemia e quando, nel 2023, l’uomo ha perso il lavoro. Rimanendo a casa, spesso avrebbe abusato di alcool, divenendo violento e trovando ogni pretesto per litigare per futili motivi.
Nell’aprile 2024, la moglie ormai stremata ha deciso di denunciare le vessazioni, gli insulti, le denigrazioni e le gravi minacce di morte, anche con un machete lungo 26 cm, subite direttamente e a volte rivolte anche alla figlia maggiorenne e assistite dal figlio minorenne. “Ti faccio a pezzi con il machete”, “Morta di fame”, “Schifo di donna, brutta pezzente di merda”, sono state seguite da azioni di violenza: stringendole le mani alla gola, colpendola ripetutamente con pugni, con corpi contundenti, sbattendole il telefono in faccia. Nelle varie circostanze in cui la donna avrebbe subito aggressioni fisiche, per timore non ha mai richiesto l’intervento delle forze dell’ordine né si è recata in ospedale. Solo quando, una sera dell’aprile 2024, dopo l’ennesimo litigio, l’uomo l’avrebbe minacciata con un coltello insieme alla la figlia dicendo che le avrebbe ammazzate se la donna non fosse andata via. In un’altra circostanza, la donna, ritornando a casa, ha trovato le porte piene di sputi, così come le foto sue e dei suoi figli, buttate a terra e ricoperte di sputi, cornici rotte, bottiglie di birra bevute e rotte sul pavimento.
In seguito alla denuncia presentata dalla donna, la Procura della Repubblica di Monza ha attivato la procedura del “Codice Rosso”, delegando ulteriori indagini agli operatori della Polizia di Stato della Squadra Mobile della Questura di Monza e della Brianza.
L’attività investigativa svolta dagli agenti della Polizia di Stato, coordinati dalla Procura della Repubblica di Monza, ha consentito di fare piena luce sugli accadimenti all’interno del nucleo familiare e, in considerazione di quanto emerso, la Procura della Repubblica di Monza ha richiesto ed ottenuto dal G.I.P. del Tribunale di Monza l’applicazione della misura cautelare dell’allontanamento dalla casa familiare e divieto di avvicinamento e comunicazione con le persone offese nei confronti dell’uomo, con l’installazione del braccialetto elettronico.
Nelle prime ore della mattinata del 25 maggio 2024, gli agenti della Polizia di Stato della Squadra Mobile di Monza hanno dato esecuzione alla misura cautelare emessa nei confronti dell’uomo, allontanandolo dalla casa familiare.