
Il capogruppo Di Marco annuncia il no sul Piano Sociosanitario Lombardia: “la nostra salute non è un business, stesso errore dei tempi di Formigoni”.
Duro affondo del capogruppo M5S Nicola Di Marco sulla sanità in Lombardia e sul Piano sociosanitario regionale in un periodo in cui le liste d’attesa e la crisi della medicina generale mostrano le criticità del sistema. “Per anni abbiamo atteso quelle che dovevano essere le linee guida per il futuro della sanità lombarda – ha commentato Nicola Di Marco in comunicato stampa diffuso oggi, 25 giugno – peccato che quello arrivato in Aula sia un testo fondato su un presupposto che contestiamo e contrastiamo perché basato sull’idea del centrodestra che la sanità sia un mercato e la nostra salute un business”.
Sul fronte della sanità in Lombardia, il Movimento contesta in particolare il mancato ascolto delle istanze portate all’attenzione dell’amministrazione regionale proprio nell’ottica di migliorare il servizio sanitario. “Il Movimento Cinque Stelle – ricorda il capogruppo – ha presentato quindici ordini del giorno, per provare a dare al Piano alcuni degli indirizzi suggeriti dalle realtà intervenute in Commissione durante il dibattito. Abbiamo posto l’attenzione su: liste d’attesa e CUP, attenzione al personale sanitario ed al tema della fuga degli infermieri, potenziamento screening neonatale, scarsità posti letto e rette RSA. Il centrodestra è convinto che in Lombardia tutto vada bene così com’è. Niente di più lontano da una realtà in cui all’interno della maggioranza è in atto una lotta intorno all’Assessore Bertolaso e in cui novantamila cittadini hanno sottoscritto la petizione ‘Lombardia SiCura‘ per chiedere di salvare il nostro sistema sanitario regionale”. Nicola Di Marco, annuncia il voto contrario del Movimento Cinque Stelle al Piano Sociosanitario integrato Lombardia 2024-2028.
Sotto accusa i criteri guida del documento che, secondo il Movimento 5 Stelle, “ripropone lo stesso errore che Regione Lombardia commette dai tempi di Formigoni e che ha portato oggi a non avere medici di base, non avere infermieri negli ospedali e non avere servizi di medicina territoriale. Obbligando nel frattempo i Cittadini ad aumentare sempre di più le spese del bilancio familiare per potersi curare”.
Il livello della sanità in Lombardia è una questione che interessa da vicino anche la provincia di Monza e Brianza che soffre, in particolare, la carenza dei medici di medicina generale, contrastata con lo strumento emergenziale degli Ambulatori medici temporanei, e le liste d’attesa per esami e interventi. MBNews ne ha parlato poche settimane fa, riportando i dati del Monitoraggio “La salute non può attendere” di Federconsumatori – Cgil. Lo studio dice che in 4 milioni circa di italiani hanno rinunciato alle cure nel 2023 e che la Lombardia detiene il record negativo sui tempi d’attesa con 735 giorni di attesa per un’ecodoppler cardiaca all’Ospedale di Magenta.