A Monza Brianza i bus non fanno tendenza: sono in calo e vecchi

Lo dice uno studio e il risultato del territorio brianzolo, che chiude il 2023 con un decremento del 50%, è in controtendenza. In frenata anche gli autocarri.
Monza Brianza frena con gli autocarri: immatricolazioni ferme a un piccolo +0,4% in un anno. In compenso il parco circolante comprende mezzi delle categorie più giovani e meno inquinanti. Qualche incertezza in più sul fronte autobus: le nuove targhe sono solo cinque. I dati arrivano dall’Osservatorio sui macro-trend del mercato dei veicoli pesanti per il trasporto di merci e persone di Continental. Lo studio fotografa lo stato del settore nelle province italiane nel 2023, dopo un 2022 caratterizzato da un rallentamento seguito alla ripresa post Covid-19, e prova a tracciare la direzione verso la quale questo comparto si sta dirigendo attraverso l’analisi dei dati sulle immatricolazioni, i tipi di alimentazione, l’anzianità, la categoria euro del parco circolante.
Il trasporto merci oltre le 16t nel 2023 in Italia ha registrato 22.999 nuove immatricolazioni, con un aumento del 6,9% rispetto al 2022. La Lombardia segue il trend positivo ma con una crescita più robusta e pari al 15,8% (4.089 nuovi mezzi). Il territorio di Monza e Brianza consegna invece un dato in controtendenza, facendo registrare di fatto una situazione senza variazioni: le nuove targhe sono passate in un anno da 249 a 250 (+0,4%).
Il mercato italiano degli autobus, indipendentemente dalla capienza, registra un +45,8% con 5.434 immatricolazioni tra trasporto pubblico locale, regionale, nazionale e noleggio da rimessa. La Lombardia segna un balzo in avanti largamente superiore rispetto alla media del Paese e pari al 78,9%, grazie a 762 nuove targhe. Non particolarmente positivo, anche in questo caso, il risultato del territorio brianzolo, che chiude il 2023 con un decremento del 50%, con soltanto 5 nuove immatricolazioni (contro le dieci dell’anno precedente). Per gli autobus di Monza e Brianza l’alimentazione ibrida ed elettrica non esiste
La situazione italiana per alimentazione del parco merci circolante nel 2023 (relativa agli autocarri di ogni peso totale a terra) rimane quasi invariata rispetto al 2022: il gasolio continua ad essere predominante (90,3%) seguito da benzina e metano (a 4,5% e 2,1%). Timidissima crescita per le alimentazioni alternative: i veicoli a GPL segnano un +1,5% contro l’1,4% del 2022, così come gli elettrici (0,4% contro lo 0,3%); crescita più sostenuta per gli ibridi (0,5% se con motore termico a gasolio e 0,6% a benzina).
In Lombardia si segnala un lieve calo del gasolio, che rimane comunque preponderante e copre l’88,9% del parco (-0,6 punti percentuali rispetto al 2022), e del metano che passa da 2,6% a 2,5%. La crescita interessa il comparto degli ibridi (+0,4 punti percentuali) che, tra benzina e gasolio, si attestano a quota 1,2%. L’elettrico rimane quasi stabile: passa dallo 0,2% allo 0,3%.
Nella provincia di Monza e Brianza il gasolio cala dello 0,8% e raggiunge quota 89%. Cresce poco l’ibrido che ora arriva a coprire l’1,5% del circolante. Il metano rimane stabile (2,3%) e l’elettrico è ancora marginale (0,2%).
Il parco autobus nazionale (di tutte le dimensioni) vede una lenta transizione verso le alimentazioni alternative, dovuta essenzialmente ai cambiamenti in atto nelle flotte di TPL urbano e interurbano a breve raggio: la maggioranza del circolante rimane a gasolio (91,1%), il metano è al 6,1% e le quote di elettrico e ibrido diesel raggiungono il 2,2% (rispettivamente 1,3% e 0,9%).
In Lombardia si registra un leggero calo del gasolio da 92,3% a 89,8% a fronte di crescite dell’elettrico (da 2% a 2,8%), dell’ibrido (ora al 2,7%) e del metano che raggiunge il 4,3% (dal 3,6% del 2022).
Il gasolio domina il mercato anche a Monza e Brianza, con valori particolarmente elevati: la quota raggiunta, pari al 99,3%, lascia ben poco spazio alle alternative come il metano. Forme ibride ed elettriche sono del tutto assenti.
Categorie Euro: in Brianza bene gli autocarri, così così gli autobus
Nel comparto degli autocarri per trasporto merci nel 2023 prevalgono a livello nazionale gli Euro 4, 5 e 6 che, insieme, raggiungono il 55,5% del totale. I dati di Euro 0, 1, 2 e 3 (pari al 44% complessivo) necessiterebbero di analisi approfondite in quanto potrebbero essere viziati da iscrizioni al PRA di veicoli non più circolanti.
Situazione più rosea in Lombardia, qui le categorie più virtuose, dalla 4 alla 6, raggiungono assieme una quota del 67,8%, con l’Euro 6 al 35,6%. Per contro le classi più basse, dalla 0 alla 3, fanno segnare piccole diminuzioni nel corso del 2023 e si attestano complessivamente al 31,9%.
Anche Il capoluogo brianzolo presenta una situazione positiva, le classi migliori insieme raggiungono quota 67,3%, con l’Euro 6 al 36,9%. Tutte in calo le classi più inquinanti: la più rappresentata nella parte bassa della classifica è l’Euro 3, con una quota dell’11,9% (in calo di un punto percentuale).
In Italia, la percentuale di autobus Euro 4, 5 e 6 rappresenta il 59,3% del parco. Anche in questo caso la quota degli Euro 0 e 1 potrebbe non riflettere puntualmente i bus realmente in circolazione, mentre i veicoli Euro 2 ed Euro 3 passano al 39,9% sul totale.
In Lombardia, anche su questo versante, lo scenario è migliore di quello nazionale. Le classi Euro 4, 5 e 6 raggiungono insieme una quota del 74,4%, con gli Euro 6 al 40,3% e in crescita del 3,6% in un anno. Tra le classi più inquinanti, la più rappresentata è l’Euro 3 con l’11,1%, in calo del 3,5% rispetto al 2022.
Situazione decisamente meno brillante rispetto alla media lombarda è quella della Brianza, dove le classi più virtuose assieme raggiungono quota 50,6%, con l’Euro 6 che scende al 24,3% (calo dell’1,6%). Tra le classi più inquinanti, la più popolata è l’Euro 3 con una quota addirittura del 25,3%, la più elevata della Regione. Sopra quota 10% (13,4% per la precisione) anche la categoria Euro 0, un altro “primato” regionale.
A Monza Brianza parte del parco autobus è un po’ datato
L’età degli autocarri in circolazione in Italia rispecchia a grandi linee la loro classe ecologica; la percentuale di veicoli con meno di un anno aumenta dal 3,6% al 4,4% ma allo stesso tempo invecchiano quelli seminuovi, con un calo di 0,7 punti percentuali dei veicoli tra uno e cinque anni. I dati dei più anziani potrebbero essere anche qui viziati dal permanere sui registri di veicoli non più circolanti, tanto che la fascia oltre i 20 anni risulta la più diffusa con il 35,3% del circolante.
In Lombardia la fascia più rappresentata è quella di autocarri tra 5 e 10 anni, che raggiunge il 22,4% del totale circolante. Rispetto alla media nazionale la Lombardia presenta un parco più giovane: soltanto il 13,5% dei veicoli ha più di 30 anni (15,8% in Italia) e quelli sotto i 10 anni sono il 49,2% (35,2% Italia).
Monza Brianza conferma il positivo trend lombardo: il 21,9% degli autocarri ha tra i 5 e i 10 anni, soltanto il 10,4% supera i 30 anni. In generale, la fascia sotto i 10 anni coinvolge il 45% del parco circolante.Gli autobus italiani risentono positivamente dei contributi per le flotte di TPL e generalmente i mezzi più vecchi registrano dati più aderenti alla realtà rispetto agli autocarri di pari età. Aumentano i veicoli con meno di due anni (da 3,7% a 5,5% quelli fino a un anno) e in generale il 38,6% ha meno di dieci anni (contro il 36,2% del 2022).
Anche in questo caso la Lombardia mostra dati migliori della media nazionale: la fascia più diffusa è quella tra i 5 e i 10 anni (26,3%). I veicoli sopra i 20 anni sono il 13,5% (vs 27,5% dell’Italia) e quelli sotto i 10 anni il 49,2%. Situazione diversa nella provincia di Monza Brianza, qui la fascia più rappresentata è quella 15/20 anni con una quota del 21,6%. Nel capoluogo brianzolo il 24,6% dei veicoli ha più di 20 anni (il 9,9% dai 40 in su, record regionale), mentre il 32,9% ne ha meno di dieci.