Cronaca

Chiesti 18 anni per la psicologa di Brugherio accusata d’essere nella Setta delle Bestie

L'indagine nel Novarese dove si sarebbero consumate torture e violenze anche su minori. In aula il pm ha chiesto anche la radiazione dall'albo.

violenza
- Foto d'Archivio

Chiesti 18 anni e la radiazione dall’ordine per la psicologa di Brugherio, accusata di essere ai vertici della Setta delle Bestie, un’organizzazione scoperta nel 2020 dalla polizia di Novara in un casolare di Cerano e in diversi appartamenti del Nord Italia, e accusata di pratiche sessuali estreme, anche con minorenni. La vicenda si sarebbe consumata fuori dalla Brianza ma a Brugherio è cresciuta una psicologa che la Procura ritiene essere stata il braccio destro dell’erborista milanese Gianni Maria Guidi, ritenuto il capo della setta e morto lo scorso anno a 79 anni. In Brianza vivrebbe poi almeno una delle vittime di soprusi e violenze, oggi giovane adulta, ma ai tempi minorenne. Per questo la notizia dell’udienza di ieri, 8 luglio, è giunta fino alle porte di Monza. In aula, il pubblico ministero presso la Procura della Repubblica di Novara Silvia Baglivo ha chiesto pene detentive per 25 soggetti ritenuti responsabili a vario titolo delle gravissime azioni criminali contestate. Il totale delle richieste è di 230 anni di carcere.

Nel processo alla Setta delle Bestie la cui eco arriva anche a Brugherio, per le violenze sessuali più vecchie è stata chiesta la prescrizione. Ma resta sul banco, per la procura, il reato di associazione per delinquere finalizzata alla riduzione in schiavitù. Uno stato in cui numerosi giovani sarebbero stati costretti a sottostare, con intimidazioni, torture e violenze anche psicologiche che sono state raccontate in aula dalle stesse vittime nell’ultimo anno. E che a distanza di tanti anni hanno lasciato profondi segni e fragilità. Ma che gli imputati hanno sempre negato.

Alla psicologa ritenuta membro della Setta delle Bestie, originaria di Brugherio (dove vive ancora la famiglia), classe 1981, da tempo milanese, si contesta di essere stata una figura chiave, al fianco dell’erborista e di avere avuto un ruolo decisivo per reclutare le vittime che venivano adescate secondo l’accusa in negozi, scuole di danza e studi di psicologia. Da qui la richiesta dei 18 anni di reclusione e della radiazione dell’ordine degli psicologi. La professionista vi risulta tuttora iscritta ed è quindi contattabile da potenziali pazienti che necessitino di un’assistenza psicologica.

 

 

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