Prevenzione e salute

Cancro Primo Aiuto e ATS Brianza insieme per la prevenzione attraverso gli screening

Con il supporto degli enti locali l'obiettivo di Cancro Primo Aiuto e ATS Brianza è incrementare i numeri di adesione e i test effettuati.

cancro primo aiuto ats brianza screening

Coesione e collaborazione per promuovere la prevenzione grazie agli esami di screening: così Cancro Primo Aiuto e ATS Brianza vogliono incrementare i numeri di adesione e i test effettuati. Michele Brait, Direttore Generale ATS Brianza, e Flavio Ferrari, AD Cancro Primo Aiuto, hanno infatti presentato mercoledì nella sede della Provincia di Monza e Brianza i dati degli screening effettuati e l’obiettivo di raggiungere più cittadini.

“La nostra associazione vuole aiutare il prossimo e gli screening rientrano in questa logica, ma anche in quella di chi amministra. – spiega Flavio Ferrari – Non vogliamo essere in concorrenza con ATS, ma implementare quello che ATS non riesce a fare: tutti i dati che noi raccoglieremo verranno infatti condivisi con ATS”.

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Assieme a loro anche Luca Santambrogio, Presidente della Provincia, e una rappresentanza di Sindaci e Comuni del territorio volenterosi e pronti a sostenere le campagne di screening.

“Penso che lo screening sia un’ulteriore iniziativa che dimostra vicinanza ai cittadini. – dichiara il sindaco di Seregno Alberto Rossi – A Seregno avevamo chiuso la giornata con persone che chiedevano se saremmo ritornati il giorno dopo. Questa è la dimostrazione di una domanda enorme che il territorio e le persone hanno, come istituzioni dobbiamo essere bravi a trovare le modalità giuste per intercettarla“.

Cancro Primo Aiuto e ATS Brianza: l’importanza dello screening per prevenire prima di curare

ATS Brianza promuove screening sul territorio delle province di Monza e Lecco con lo scopo di intercettare tumori in stadio iniziale. Lo screening mammografico è attivo dal 1999 e ha registrato nel 2022 un’adesione del 60% su 119 mila inviti con 263 soggetti operati con diagnosi di malignità. Sempre per il 2022 lo screening per la prevenzione del tumore del colon retto, iniziata nel 2005, ha invitato invece quasi 210 mila cittadini, con un’adesione di circa il 40% e 79 diagnosi di cancro.

“Cancro Primo Aiuto fa questo bellissimo lavoro con le amministrazioni comunali. Ha il vantaggio di essere un servizio di prossimità andando vicino al cittadino in maniera gratuita e attivando una procedura di presa in carico nel caso in cui ci sia una positività a questi test. – spiega Luca Santambrogio – Il dato che deve far riflettere è che sulle campagne importanti che porta avanti ATS c’è una scarsa partecipazione da parte della popolazione. Sono screening gratuiti che vengono fatti e noi come amministratori dobbiamo spingere i cittadini a partecipare perché ne vale la qualità della vita del loro futuro“.

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Nel 2022 è stato attivato anche lo screening del tumore della cervice uterina: nel solo 2023 sono state invitate 14.122 donne di età tra i 25-29 anni e 63.796 donne di età tra i 58-64 anni. Dal 2022 è attivo lo screening HCV (epatite C) ed è in programma, per quest’anno, l’avvio di un percorso pilota di screening polmonare sui fumatori 55-75 anni.

La missione di ATS è prendere a carico la salute dei cittadini. Svolgiamo degli arruolamenti di popolazione target e mandiamo degli inviti, ma non sempre la popolazione risponde correttamente. – spiega Michele Brait – Non bisogna avere timore, l’attività di prevenzione è fondamentale perché prima si scopre una patologia, prima si interviene e prima si possono raggiungere degli esiti buoni per la propria salute. La collaborazione con Cancro Primo Aiuto su queste attività di screening, che sono leggermente diverse da quelle di ATS perché riguardano la psa quindi la possibilità di identificare dei problemi alla prostata e la parte relativa all’osteoporosi, sono attività che si integrano bene con il concetto della salute del cittadino. L’invito che facciamo a enti locali, sindaci e cittadini in primis è di fare prevenzione, screening e di partecipare a queste iniziative perché ne vale l’interesse per la qualità della salute del singolo e della collettività“.

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Un obiettivo che l’esperienza trentennale di Cancro Primo Aiuto può infatti testimoniare.

“In alcune aziende in cui è stato effettuato il servizio di screening cardiologico è stato registrato un aumento di produttività del 10% nei mesi seguenti e il trend sta continuando. – ricorda Flavio Ferrari – La percezione dei dipendenti è stata infatti quella di sentirsi ben voluti dalla proprietà. La gente vuole salute, vuole star bene, vuol sentirsi amata, vuol sentirsi seguita”.

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