Comitati civici di Monza contro il piano attuativo adottato in giunta e destinato a portare nell’ex Fiera due supermercati. Per l’esattezza si tratta di due medie strutture commerciali sulla cui natura non vi sono ancora certezze: vendita di alimentari, forse un Lidl, forse una catena di attrezzi e utensili. Il piano attuativo adottato in giunta e reso noto questa settimana dall’Amministrazione comunale ha già sollevato un commento caustico del Comitato di quartiere Sant’Albino e San Damiano, particolarmente attivo sul territorio monzese e su parte di quello confinante di Brugherio. Un’area che ci colloca proprio a lato dell’asse di viale delle Industrie, a poca distanza dall’ex Fiera.
LA POSIZIONE DEI COMITATI CONTRO I SUPERMERCATI NELL’EX FIERA
I comitati cittadini non apprezzano l’ipotesi dei due supermercati nell’ex Fiera. Sebbene il disegno del piano attuativo sia più ampio e comprenda anche un robusto intervento sulla viabilità, il comitato si concentra sulla previsione delle due strutture di vendita, ritenute frutto di una visione miope. “A S. Albino continua la totale assenza di servizi. In compenso arrivano a nord del quartiere due nuovi centri commerciali in Viale della Industrie. Sarebbero un LIDL e un Fresco. Nuove auto, nuovo smog in un’area già congestionata e dove sono presenti insediamenti industriali pericolosi. Chiuderanno i pochissimi negozi di prossimità rimasti a S.Albino e San Damiano. Ovviamente ci spiegheranno che è colpa dell’amministrazione precedente e che non si poteva fare diversamente. Ci spiegheranno che sono due medie strutture di vendita. Ma una media + una media = una grande. Che dovrebbe essere vietata, a meno che non sia stata tolta anche quella norma.”. E la chiosa eloquente: “Una schifezza”.
A studiare i dettagli pubblicati all’albo pretorio del Comune di Monza sono anche i membri del Coordinamento Comitati di Monza. Giorgio Majoli, al momento in ferie, spiega di avere preso visione del materiale ma di non avere ancora svolto approfondimenti e confronti. Si limita quindi a una chiave di lettura generale annunciando però, come certa, un’osservazione formale. I 30 giorni per le osservazioni, fase propedeutica all’approvazione definitiva, si apriranno lunedì. “Me lo hanno detto in Comune – ha raccontato Majolia proposito del tempi burocratici – ho chiamato per informarmi. Per il momento non sappiamo di che tipo di strutture di vendita si tratti, quindi ci limitiamo a rilevare che è l’ennesimo supermercato in una zona dove già si contano l’Eurospin, l’Iper ed Esselunga. Questo porta verso la desertificazione del piccolo e medio commercio“.
L’ASSESSORE ALL’URBANISTICA MARCO LAMPERTI
In attesa che le osservazioni vengano esaminate, l’assessore all’urbanistica Marco Lamperti ha risposto al tema del “sovraffollamento di supermercati”. “In linea di principio – ha detto – posso anche essere d’accordo sull’opportunità di contenere questo tipo di attività commerciale, ma non possiamo ignorare che il Piano delle Regole del Pgt elaborato dalla giunta precedente dà quell’indicazione, non possiamo opporci a una destinazione autorizzata. Per di più su un”area che sempre la giunta precedente ha venduto con quella destinazione a un operatore che fa grande distribuzione organizzata. Quello che abbiamo potuto fare nell’interesse pubblico è stato prevedere trasformazioni, all’interno del quadro dei diritti. E abbiamo fatto fare al privato una serie di opere pubbliche importanti: nuova viabilità, la cessione al comune di un parcheggio pubblico che sarà utilizzato a servizio dello stadio (oggi è una spianata), del verde aggiuntivo”. Spiega Lamperti: “le opzioni possibili erano capannoni industriali, un mega hub di uffici o attività commerciali che riteniamo siano la scelta migliore”.
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