Cosa vuol dire fare il consigliere provinciale? Intervista a Giuseppe Azzarello

1 luglio 2024 | 15:23
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Cosa vuol dire fare il consigliere provinciale? Intervista a Giuseppe Azzarello

MBNews intervista i consiglieri provinciali di Monza e Brianza sulle sfide e le priorità del territorio. Focus su Pedemontana e temi LGBT.

Monza e Brianza. Cosa vuol dire fare il consigliere provinciale? E cosa pensano i neo-eletti 16 consiglieri della Provincia di Monza e Brianza sulle sfide e le priorità del nostro territorio? La redazione di MBNews lo ha chiesto proprio a loro con una speciale serie di interviste (le trovate tutte qui). A seguire la nostra intervista al consigliere Giuseppe Azzarello.

Speciale consiglio provinciale: intervista a Giuseppe Azzarello

Quale contributo e quali istanze intende portare in consiglio provinciale con la sua elezione?

Il contributo che porterò sarà quello che ho sempre dato alla mia città, attenzione al territorio, ascolto delle problematiche e ricerca delle soluzioni. E’ naturale che parlando di provincia le problematiche saranno diverse e gli interlocutori non saranno solo i cittadini ma gli amministratori locali di tutti i 55 comuni, quindi l’attenzione deve essere diverso e le risposte devono essere veloci.

Quali sono le priorità della Brianza, a suo parere, e come il consiglio provinciale può contribuire a realizzarle?

Le priorità della Brianza secondo me sono le strade, il verde, le scuole e il lavoro, attraverso una rete di dialogo costante con i comuni per individuare le criticità e porvi un rimedio.

Le elezioni provinciali sono elezioni di secondo livello, i cittadini probabilmente le percepiscono poco. Eppure il lavoro che si porta avanti in provincia ha ricadute su tutto il territorio. Come si può diminuire questa distanza tra voi consiglieri e i cittadini della nostra provincia?

Il consiglio ha il dovere di ascoltare tutto il territorio e attraverso una stretta collaborazione tra noi consiglieri, portare le adeguate soluzioni ad ogni problematica. La distanza l’ha creata questa legge che ha penalizzato il territorio, si ha meno potere decisionale e meno soldi da poter investire per migliorare e sviluppare la nostra amata Brianza. I cittadini devono capire che il lavoro che svolge la provincia è importante, noi consiglieri insieme al Presidente siamo molto attenti e cerchiamo di essere presenti il più possibile sul territorio per far capire a tutti che la Provincia c’è e che l’impegno che mettiamo serve a dare loro le risposte che cercano, favorendo il dialogo tra comuni e Regione, attraverso il nostro lavoro di raccordo.

Il Consiglio di Istituto del Liceo Banfi di Vimercate ha approvato un protocollo che consente alle persone interessate la possibilità di modificare il proprio nome anagrafico sul registro, nell’indirizzo di posta elettronica, negli elenchi e in tutti i trattamenti dell’istituto. Un provvedimento che di fatto favorisce l’autodeterminazione di genere. Una novità che ha fatto molto discutere e ha diviso. Lei che idea si è fatto? E’ favorevole?

Io credo che su questi argomenti di una certa delicatezza e sensibilità, il singolo istituto non debba prendere decisioni, ma spetta al ministero dare le linee guida affinché venga rispettata la dignità di ogni singolo cittadino.

E’ Pedemontana il tema più divisivo in Brianza. Se da una parte c’è chi la vede come una grande opportunità per alleggerire il traffico e migliorare gli spostamenti, per altri il prezzo da pagare in termini ambientali è troppo alto. Lei che idea si è fatto? Reputa che Pedemontana sia un’opera da realizzare? O ormai è troppo tardi, perché troppo suolo è già stato consumato?

Credo, anzi ne sono sicuro, che sia una grande possibilità di sviluppo territoriale sia per i cittadini che per le imprese. Le compensazioni ambientali saranno in grado di ridurre al massimo l’impatto che la pedemontana avrà sull’ambiente. Creare nuove infrastrutture favorisce la mobilità e accorcia i tempi di trasporto e di viaggio per cittadini e imprese