Cosa vuol dire fare il consigliere provinciale? Intervista a Paola Bernasconi

MBNews intervista i consiglieri provinciali di Monza e Brianza sulle sfide e le priorità del territorio. Focus su Pedemontana e temi LGBT.
Monza e Brianza. Cosa vuol dire fare il consigliere provinciale? E cosa pensano i neo-eletti 16 consiglieri della Provincia di Monza e Brianza sulle sfide e le priorità del nostro territorio? La redazione di MBNews lo ha chiesto proprio a loro con una speciale serie di interviste (le trovate tutte qui). A seguire la nostra intervista alla consigliera Paola Bernasconi.
Speciale consiglio provinciale: intervista a Paola Bernasconi
Quale contributo e quali istanze intende portare in consiglio provinciale con la sua elezione?
La Provincia deve rivendicare il suo ruolo di attore protagonista dei territori, dialogando con i Comuni che la compongono per affrontare in accordo tutte le sfide, dal breve al medio e lungo termine, riguardo a scuola, sanità, welfare, ambiente e mobilità. Sfide che la vedono e la vedranno coinvolta in un territorio dove le criticità legate al consumo di suolo, all’inquinamento, ai trasporti sono note a tutti.
Quali sono le priorità della Brianza, a suo parere, e come il consiglio provinciale può contribuire a realizzarle?
Le criticità di cui ho fatto cenno sopra vanno affrontate quanto prima. La tempistica di azione è di grande importanza per essere a fianco dei Comuni nell’affrontare le questioni stringenti come, ad esempio, il rinnovo del contratto per il trasporto pubblico, così come l’aggiornamento del Piano Territoriale di Coordinamento Provinciale (PTCP). La tutela del territorio si esercita agendo in ambiti diversi, ma in modo coordinato: riducendo il consumo di suolo, recuperando quello già consumato, privilegiando trasporti pubblici e privati meno inquinanti, solo per fare alcuni esempi.
Le elezioni provinciali sono elezioni di secondo livello, i cittadini probabilmente le percepiscono poco. Eppure il lavoro che si porta avanti in provincia ha ricadute su tutto il territorio. Come si può diminuire questa distanza tra voi consiglieri e i cittadini della nostra provincia?
Ritengo che il lavoro svolto dalla Provincia possa essere percepito dai cittadini quando porta esiti e ricadute positive nella vita di tutti i giorni. Ridefinire i contorni delle competenze, affidando le risorse anche economiche necessarie per svolgerle può essere la strada per riportare all’attenzione delle persone il ruolo che la provincia può e deve svolgere. Permettere alla provincia di tornare ad essere protagonista con azioni concrete è lo sforzo su cui concentrarsi.
Il Consiglio di Istituto del Liceo Banfi di Vimercate ha approvato un protocollo che consente alle persone interessate la possibilità di modificare il proprio nome anagrafico sul registro, nell’indirizzo di posta elettronica, negli elenchi e in tutti i trattamenti dell’istituto. Un provvedimento che di fatto favorisce l’autodeterminazione di genere. Una novità che ha fatto molto discutere e ha diviso. Lei che idea si è fatto? E’ favorevole?
Sono convintamente d’accordo. Plaudo all’iniziativa proposta dagli studenti e fatta propria dall’istituto di istituire le carriere alias. Dimostra come la collaborazione tra tutte le componenti della scuola possa contribuire a creare un clima più sereno che consenta di affrontare il percorso scolastico come momento di crescita dell’individuo nel suo complesso. I processi di inclusione prevengono gli atti di discriminazione che sono spesso alla base di odiosi episodi di bullismo.
E’ Pedemontana il tema più divisivo in Brianza. Se da una parte c’è chi la vede come una grande opportunità per alleggerire il traffico e migliorare gli spostamenti, per altri il prezzo da pagare in termini ambientali è troppo alto. Lei che idea si è fatto? Reputa che Pedemontana sia un’opera da realizzare? O ormai è troppo tardi, perché troppo suolo è già stato consumato?
Pedemontana non è la risposta ai problemi di spostamento in Brianza. Opera contestata da amministratori e cittadini, che è andata incontro a opposizioni, ricorsi, consumo di aree agricole, mancanza di certezza di fondi. Oltre all’impatto sul territorio, non va dimenticata la questione economica relativa al pedaggio. Abbiamo già assistito a tangenziali quasi deserte a causa del pedaggio elevato e la conseguente congestione delle strade alternative. Non vorremmo che si ripetesse anche in questo caso. Oltre alla questione pedaggio, non tutto il tracciato è stato definito e la provincia può e deve coordinare i comuni e i cittadini per trovare le soluzioni più idonee al territorio e alla cittadinanza. La mobilità non è solo nuove strade per automobili, ma un sistema complesso che metta in relazione trasporto pubblico e privato.