La ricerca

Emozioni e corpo, l’Università Bicocca scopre cosa avviene nel cervello

Gli studiosi, con l'utilizzo della risonanza magnetica funzionale dell'Ospedale San Gerardo, hanno scoperto che le aree corticali somatosensoriali e motorie, legate a sensazioni tattili o al movimento del corpo, vengono attivate anche da emozioni soggettive.

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- Foto d'Archivio

Monza. Non c’era bisogno di “Inside Out 2”, il film d’animazione della Pixar che sta spopolando quest’estate, per capire quanto le emozioni e il corpo siano correlati. Ma se questo è già molto chiaro da un punto di vista comportamentale, lo è molto meno a livello neurofisiologico, cioè del capire quanto specifiche aree cerebrali, tipicamente coinvolte nell’elaborazione di sensazioni tattili e motorie, partecipino alla generazione delle emozioni.

Ora una ricerca dell’Università di Milano-Bicocca, grazie all’utilizzo della risonanza magnetica funzionale a 3 Tesla dell’Ospedale San Gerardo di Monza, ha fatto chiarezza su quanto specifiche emozioni, quali ad esempio la tristezza, la felicità e la paura, abbiano una natura fortemente “corporea”.

LA RICERCA

Lo studio dell’Università di Milano-Bicocca, che ha il suo Dipartimento di Medicina e Chirurgia a Monza, ha dimostrato che nel cervello le aree corticali somatosensoriali e motorie, cioè quelle aree della corteccia cerebrale che vengono tipicamente attivate dalla sensazione tattile o dal movimento di una parte del corpo, vengono attivate anche da emozioni soggettive.

Bicocca

Dal punto di vista pratico la ricerca, condotta da Elena Nava, professoressa del dipartimento di Psicologia dell’Università di Milano-Bicocca, insieme ai colleghi Michelle Giraud, Laura Zapparoli, Gianpaolo Basso, Marco Petilli ed Eraldo Paulesu, ha utilizzato la risonanza magnetica funzionale a 3 Tesla presso l’Ospedale San Gerardo di Monza.

I RISULTATI

Su un campione di 26 soggetti sono state mappate le aree specifiche di risposta neuronale nel cervello a stimoli sia di tipo motorio e tattile, sia di tipo emotivo. Diverse parti del corpo sono state stimolate con i “filamenti di Von Frey”, uno strumento formato da monofilamenti che permettono di stimolare parti del corpo utilizzando esattamente la stessa intensità. Poi i soggetti sono stati indotti a muovere singolarmente le stesse parti del corpo del primo test. Ad esempio, quindi, aprivano e chiudevano le mani oppure muovevano le labbra.

Bicocca

Il terzo passaggio dello studio dell’Università Bicocca, dal titolo “Mapping the Emotional Homunculus with fMRI” (“Mappare l’’Homunculus” emotivo tramite Risonanza Magnetica Funzionale”) e pubblicato sulla rivista scientifica iScience, è stato il recall emotivo. In base ad interviste svolte nei giorni precedenti, ai soggetti veniva chiesto di rivivere episodi autobiografici per loro stessi altamente emotivi, sia di natura positiva che negativa.

LA CONCLUSIONE

Attraverso la risonanza magnetica funzionale, i ricercatori hanno registrato quale area del cervello venisse attivata da ogni stimolazione, motoria, tattile o emotiva, ricavando due mappe, tattile-motoria ed emotiva. Sovrapponendo la mappa delle aree corticali attivate durante la rievocazione delle emozioni alla mappa delle aree corticali attivate durante le stimolazioni tattili e motorie, si è potuto scoprire che alcune aree si attivano con entrambe le due tipologie di stimolazione.

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“La generazione di emozioni si associa ad attività in aree corticali somatosensoriali e motorie, quelle che tipicamente rispondono al tatto o ad azioni motorie – afferma Nava – si dimostra così l’idea di un’esperienza “incarnata” delle emozioni, e quindi la necessità di esperire a livello tattile e motorio le emozioni per poterle generare e sentire consciamente”.

Insomma da oggi, se dite o vi dicono espressioni come “sentire le farfalle nello stomaco” o “ribollire di rabbia”, sappiate che non è solo una metafora.

 

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