Dalla gabbia alle cure dei volontari del canile di Monza gestito da Enpa: lieto fine per i due cani Sis e Bro. La storia della loro collocazione nel canile, in spazi più idonei al loro benessere, e poi in due amorevoli famiglie parte da una unga serie di segnalazioni al Nucleo Anti-Maltrattamento Enpa
Monza dal Comune di Seveso. Le molte denunce di privati cittadini riferivano di due cani, incrocio pastore, detenuti all’interno di un gabbiotto improvvisato nel piazzale di una proprietà privata, senza cuccia o riparo idoneo, costretti a vivere tra i loro escrementi e privati di qualsiasi arricchimento ambientale e libertà.
L’INTERVENTO DI ENPA, ATS E POLIZIA LOCALE A TUTELA DEI CANI
Con lo scopo di tutelare i due cani, I volontari del Nucleo Anti-Maltrattamento Enpa Monza hanno compiuto un primo sopralluogo trovando conferme alla descrizione della situazione e hanno poi invitato il padrone a garantire condizioni idonee ai propri animali. Il secondo sopralluogo ha però evidenziato una situazione addirittura peggiorata: il piccolo tetto semi divelto e il luogo ancora più sporco della volta precedente, “tanto da rendere l’aria intorno alla gabbia nauseabonda nonostante si trovi in uno spazio aperto”, hanno riferito da Enpa.
Di intesa con ATS e Polizia Locale di Seveso è stato quindi organizzato un intervento congiunto cui sono seguiti una sanzione sanzionato e il sequestro di Sis e Bro, affidati alle cure del canile.
LA RINASCITA
Tutto questo succedeva alla fine di febbraio: i due fratelli erano spaesati e diffidenti, ma con il tempo si sono rivelati molto socievoli nei confronti dei volontari di riferimento.
“La loro vita è già significativamente migliorata – raccontano da Enpa – ma la ciliegina sulla torta resta ovviamente l’adozione in una famiglia tanto amorevole quanto idonea. Ai responsabili del canile non sembra vero quando, nello stesso giorno, si presentano due famiglie interessate a conoscerli! Sis viene affidata per prima e in men che non si dica è già a suo completo agio nella nuova casa. Per Bro, che andrà a vivere in una famiglia che possiede già una bellissima cagnolona, è stato prima necessario qualche incontro di affiancamento e conoscenza”.
E’ di rito il ringraziamento di Enpa a tutti coloro che hanno contribuito al lieto fine: i citatdini che hanno segnalato i fatti, il personale ATS, agli agenti della Polizia Locale e in generale tutte le autorità collaboranti e collaborative, i volontari del NucleoAnti-Maltrattamento, i veterinari che offrono il loro servizio per gli animali del canile, i volontari, ognuno col proprio ruolo, mansione e competenza.
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