Gianluca Gotto a Parco Tittoni: “La felicità? Vivere nel presente, accettando che tutto cambia”

18 luglio 2024 | 06:00
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Gianluca Gotto a Parco Tittoni: “La felicità? Vivere nel presente, accettando che tutto cambia”
Gianluca Gotto sul palco di Parco Tittoni intervistato da Giulia Rovagnati, esperta di libri e di viaggi

Lo scrittore e viaggiatore, esperto di filosofie orientali, è intervenuto ieri sera davanti a ben 600 persone, parlando delle sue esperienze e dell’incontro col buddhismo. “E’ importante inseguire la felicità. Ma c’è anche la serenità che ci permette di affrontare ogni situazione. Ritagliamoci del tempo ogni giorno per lavorare sul nostro benessere”. 

Viaggi, libertà, felicità, consapevolezza, presenza, serenità. Sono le parole più usate da Gianluca Gotto, scrittore e viaggiatore, intervenuto martedì sera a Parco Tittoni, a Desio. Davanti a ben 600 persone, intervistato da Giulia Rovagnati, Gotto ha parlato della sua esperienza e dell’incontro col buddhismo e le filosofie orientali, mantenendo sempre alta l’attenzione del numeroso pubblico. L’evento, che ha registrato il tutto esaurito,  è stato promosso da Oriente Day, nell’ambito della rassegna estiva di Parco Tittoni. 

Gianluca Gotto a Desio pubblico mb

La ricerca della felicità

“Vivevo a Torino, avevo 20 anni e mi sentivo infelice: ero in un posto che non sentivo casa mia, frequentavo amici che non mi aiutavano ad evolvere – ha esordito lo scrittore – Volevo cambiare. Così mi sono messo alla ricerca della felicità. Dai 20 ai 29 anni mi è successo di tutto. Poi, a 29 anni, ci sono riuscito. Improvvisamente non c’era più nessun elemento della mia vita che mi disturbasse. Avevo il lavoro dei miei sogni: scrivevo viaggiando. Avevo nuovi amici e ho incontrato Claudia, mia compagna di vita. Vivevo nei  luoghi in cui mi sentivo a casa. La mia felicità l’avevo raggiunta. Eppure, a quel punto, la vita mi ha messo di fronte ad una verità che non avevo preso in considerazione: tu puoi raggiungere tutti i tuoi obiettivi ma puoi non essere felice. La felicità è una questione di attimi. In questa parte del mondo, in Occidente, non c’è consapevolezza di quello che abbiamo dentro di noi.   Siamo abituati a pensare che se le cose non vanno bene, allora dobbiamo essere infelici. Oppure il contrario: se le cose vanno bene, dobbiamo essere felici.  Il buddismo mi ha mostrato una via diversa. E’ importante inseguire la felicità. Ma c’è anchela serenità che ci permette di affrontare ogni situazione”.

Il blog e i libri best seller

34 anni, Gotto ha vissuto in Australia e in Canada, poi nel 2015 è diventato uno scrittore freelance e ha iniziato la sua vita da nomade digitale, viaggiando soprattutto in Asia.  Nel 2016 insieme alla sua compagna Claudia ha lanciato il blog “Mangia Vivi Viaggia, in cui racconta il viaggio come un processo di crescita personale e condivide storie di vita alternative e insegnamenti zen per vivere più serenamente. Ha scritto 5 libri, tutti best seller, sempre in cima alla classifica dei più venduti. L’ultimo, uscito il mese scorso, si intitola “Quando inizia la felicità. Di domande, nascite e rinascite”. Un libro di domande, più che di risposte. Domande spesso scomode, che portano alla riflessione. 

Gianluca Gotto a Desio mb

Gli insegnamenti del buddhismo: tutto cambia, accettiamo

“Il buddhismo mi ha insegnato in particolare due concetti che per me sono stati una svolta.  L’impermanenza, ovvero il fatto che tutto cambia. Se voi tenete a mente questo, non potete che vivere serenamente. Lo dice il Buddha.  L’atteggiamento giusto è amare tutto, il bello e il brutto. Accettare la vita per quello che è. Accettare il fatto che tutto cambia. Anche la sofferenza non può rimanere per sempre. Quando stiamo male, ci convinciamo che quel malessere duri per sempre. Questo è un incremento di sofferenza: si supera pensando che tutto passa . Se lo accettiamo, impariamo a vivere diversamente . Viviamo con più leggerezza i periodi negativi e diventiamo grati per quello che abbiamo. Concentriamoci sulle cose belle: se è vero che potrebbero cambiare, godiamocele. Viviamo adesso. Non possiamo sapere come andranno le cose, accettiamo quello che viene. Possiamo sapere che cosa sta succedendo ora, possiamo essere dentro il momento presente”.  “Altro concetto fondamentale è il fatto che la sofferenza esiste.  Questa è la prima nobile verità del Buddha. Se iniziamo ad accettare anche la sofferenza, perchè fa parte della natura della vita,  allora inizieremo a soffrire di meno” .

Gianluca Gotto a Desio mb

Impariamo a vivere il presente, alleniamoci con la meditazione

La presenza nel qui e ora, dice Gotto, è fondamentale. “Dobbiamo riportare tutto ad una dimensione del presente. A volte, alla fine della giornata, non ci ricordiamo nemmeno che cosa abbiamo fatto. Perché siamo distratti. Siamo attraversati da stati d’animo e pensieri. Le persone non vivono la vita con presenza, ma dentro ai loro pensieri, legati a paura, nostalgia, rimorso, rimpianto. Così sprechiamo la nostra vita. Se vogliamo vivere una vita intensa dobbiamo essere presenti”. La via per arrivare a questa consapevolezza è quella della meditazione. “E’ qualcosa che non si può spiegare razionalmente. La meditazione dona una consapevolezza legata al sentire”. E’ importante, secondo Gotto, anche “ritagliarci dei momenti  in cui il mondo non viene a disturbarci”. Come? “Lavorando su noi stessi. Dobbiamo ritagliarci del tempo ogni giorno per lavorare sul nostro benessere. Non è egoismo, ma solidarietà e altruismo perché poi noi siamo in grado di offrire una versione migliore di noi stessi”. 

I social, da usare con consapevolezza

E i social? “Vanno bene ma ricordiamoci che c’è anche un’altra faccia della realtà.  Sui social si condivide solo ciò che è bello e perfetto. La perfezione, però, non esiste. E impariamo ad usare la tecnologia più consapevolmente.  Ricordiamoci che abbiamo in mano strumenti straordinari, ma vanno vissuti con consapevolezza. Siamo noi a usare la tecnologia e non la tecnologia che usa noi”.  Infine, un consiglio: “Ci manca la leggerezza. Di solito, noi trasformiamo tutto in una missione o una guerra. Ma senza leggerezza come possiamo pensare di vivere bene?”.