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Green Supply Chain: l’importanza di favorire la logistica sostenibile nell’agroalimentare

18 luglio 2024 | 08:00
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Green Supply Chain: l’importanza di favorire la logistica sostenibile nell’agroalimentare

Anche l’agroalimentare, così come tanti altri settori del Paese, ha intrapreso quel processo volto a favorire la transizione ecologica.

Secondo lo studio “Sostenibilità. A che punto è il food italiano?” realizzata da Food, il 42,9% delle imprese della filiera agroalimentare intende aumentare gli investimenti green, soprattutto diminuendo gli sprechi, adottando soluzioni di economia circolare e ricorrendo a energia prodotta da fonti rinnovabili nei processi di produzione.

Inoltre, si intercetta anche la volontà di agire sul packaging, con il 60,7% delle imprese che prevede di utilizzare imballaggi più sostenibili, realizzati con materiali riciclati. Oltre 6 operatori su 10, invece, dichiarano l’intenzione di essere più selettivi nella scelta dei fornitori, mentre il 35,7% delle aziende prevede di investire nell’ottimizzazione del magazzino e della logistica.

Questi propositi mettono in evidenza come la sfida della sostenibilità interessi tutto il settore, con una particolare attenzione nei confronti della gestione della catena di approvvigionamento, che è destinata a ridurre in modo sempre più significativo la sua impronta di carbonio attraverso l’adozione della Green Supply Chain.

In questo particolare ambito, a giocare un ruolo particolarmente rilevante sarà senza dubbio la logistica sostenibile – o green logistics.

Ecco come le aziende stanno rendendo sostenibile la logistica agroalimentare

Come messo in evidenza dagli esperti di STEF, azienda specializzata nei servizi a temperatura controllata per l’agroalimentare, oggi impegnata nell’implementazione della Green Supply Chain attraverso il piano Moving Green, per promuovere una logistica sostenibile è importante adottare un approccio gestionale finalizzato alla riduzione dell’impatto ambientale dell’intero ciclo di vita delle attività.

Innanzitutto, è importante aumentare l’efficienza delle spedizioni mediante una maggiore sincronizzazione tra il magazzino e le aziende che si occupano del trasporto dei prodotti alimentari. Per esempio, è possibile eliminare i viaggi a vuoto o superflui tramite una gestione dei trasporti più sostenibile ed efficiente, che consente di ottimizzare i viaggi, individuare le tratte che possono essere soppresse e massimizzare la percorrenza dei camion evitando che circolino senza carico.

Inoltre, è opportuno razionalizzare le consegne per ridurre le emissioni di CO2 di ogni singolo prodotto gestito dalla logistica agroalimentare, per esempio concentrandone diverse in una sola spedizione: si tratta di un accorgimento che non solo diminuisce l’impatto sull’ambiente ma riduce anche i costi di trasporto, rendendo l’intera filiera più performante e competitiva.

Un altro intervento utile è rappresentato dall’analisi dei KPI logistici per avere un maggiore controllo sui flussi delle merci e capire in che modo ottimizzarli: un risultato che può essere raggiunto investendo nell’automatizzazione dei magazzini e nell’utilizzo di soluzioni efficaci per il tracciamento dei prodotti alimentari lungo tutta la filiera.

Per implementare la logistica green in ambito agroalimentare è altrettanto importante aumentare l’uso di fonti rinnovabili, incrementando l’incidenza delle energie prodotte in modo sostenibile, come il fotovoltaico e l’eolico, nel fabbisogno energetico delle aziende del settore.

Per esempio, è possibile ridurre la carbon footprint dei magazzini installando dei pannelli fotovoltaici sulle coperture, oppure sostituire i mezzi di trasporto esistenti con veicoli meno inquinanti, sia camion diesel di ultima generazione in grado di ridurre sensibilmente i consumi che mezzi 100% elettrici ricaricati con energia pulita per diminuire le emissioni di gas ad effetto serra in maniera significativa.

Non solo green logistics: l’agroalimentare punta sulla sostenibilità a 360°

Una Green Supply Chain richiede interventi specifici anche nell’ambito della sostenibilità sociale ed economica. Le aziende del settore, infatti, possono avere un impatto positivo sulle comunità in cui operano, ma è indispensabile lavorare su una serie di questioni come la parità di genere, l’inclusione e l’integrazione delle diversità.

Per esempio, è possibile garantire pari opportunità nell’accesso al lavoro alle persone con disabilità, oppure assicurare alle donne lo stesso trattamento economico degli uomini a parità di posizioni e mansioni.

Si possono inoltre promuovere iniziative locali il cui obiettivo è la riduzione degli sprechi e il riuso dei prodotti ancora adatti al consumo, per esempio organizzando raccolte di alimenti di prima necessità o non deperibili da distribuire alle persone in condizioni di difficoltà.

È importante anche tutelare il benessere e la salute dei dipendenti in azienda, offrendo la possibilità ad ogni collaboratore di esprimere il proprio potenziale e promuovendo la diversità di genere e la partecipazione attiva dei lavoratori.

Allo stesso tempo, è fondamentale migliorare il welfare aziendale garantendo un supporto adeguato ai dipendenti, specialmente nei confronti delle persone più fragili e vulnerabili.

In questo modo sarà possibile seguire un approccio alla sostenibilità a 360°, rispettando al contempo anche gli obiettivi fissati dall’Agenda 2030 delle Nazioni Unite.