Secondo mandato

Il sindaco di Agrate Sironi: “continuità sui progetti, farò meglio sulla partecipazione”

Intervista a Simone Sironi, riconfermato sindaco alle amministrative di giugno. La lettura del voto, l'impegno su Pedemontana e il suo messaggio al consiglio comunale.

simone sironi sindaco agrate 2024
Simone Sironi.

Simone Sironi, 50 anni, rieletto sindaco ad Agrate la pensa così: “Cambiare a tutti i costi, a prescindere, non ha senso. Il cambiamento è qualcosa di dinamico che può e deve esistere anche nella continuità”. Lo diceva in campagna elettorale e lo riafferma oggi con una convinzione irrobustita dagli esiti elettorali: 53,11% di consensi per il “suo” centrosinistra. Simone Sironi ha vinto al primo turno, con un risultato piuttosto netto che ribalta il voto contemporaneo degli agratesi alle Europee. “Ammetto che rispetto ad altri non avevo la stessa certezza del risultato – dice – soprattutto per via di variabili come la predisposizione dell’elettorato a seguire i simboli di partito nazionali. Ma sono molto contento di come è andata e sono convinto che i cittadini abbiamo premiato il lavoro concreto sul territorio dei 47 candidati delle nostre liste”. Una lettura del voto che secondo Sironi trova riscontro nella numerosità delle singole preferenze espresse dagli elettori nei confronti dei candidati di lista, “cosa che non è successa così intensamente per gli altri due candidati sindaco”.  Sironi rivendica il carattere del rinnovamento che la sua squadra garantisce con tre assessori nuovi, due dei quali alla loro prima esperienza politica: Coccina e Strabello. Un rinnovamento che tuttavia avviene nella continuità.

Quali vantaggi può portare questa continuità, in termini amministrativi?

I progetti politici spesso hanno tempi lunghi, non si risolvono in un quinquennio. Si sviluppano negli anni con un’azione costante e ferma verso l’obiettivo. Penso ad esempio al progetto di ricostruzione e valorizzazione dell’antico Viale Trivulzio, alla lunga opera di acquisizione di tutte le aree necessarie, un traguardo cui siamo ormai arrivati. O anche all’ex Cinema Duse, acquisito nel 2017 che qualcuno ha proposto di abbattere per farci verde e parcheggi. La nostra visione è rimasta ferma, malgrado l’incremento di costi che comunque non compromette la convinzione che sia un edificio da preservare (si parla di circa 5 milioni di euro, ndr). Tanto più considerato che sia il verde che i parcheggi auspicati da qualcuno sarebbero di scarsa entità: 8 posti auto in più. Progetti di questa portata hanno bisogno di continuità politica, pur con la possibilità di correggere il tiro durante il percorso.

Vale anche per la battaglia che ha condotto sulla Tratta D di Pedemontana?

Certamente. Il grande lavoro fatto in concerto con gli altri Comuni e le altre istituzioni prosegue. Anche i nuovi sindaci del Vimercatese mi sembrano per lo più allineati. In questo capitolo poi la continuità è doppia perché si realizza anche nel mio ruolo di consigliere provinciale, così come per Francesco Facciuto, consigliere di Concorezzo. Proprio il lavoro di coordinamento sul piano provinciale ha prodotti risultati importanti, come quell’indagine sui flussi di traffico eseguita dal Pim e promossa dalla Provincia che evidenzia l’inadeguatezza della Tratta D Breve nel ridurre i volumi di traffico. Non abbiamo nessuna intenzione di fermarci nella lotta contro l’arrivo di Pedemontana.

Crede che questa sua posizione su Pedemontana abbia inciso sul consenso elettorale?

Non  sono in grado si dirlo con certezza, ma penso di sì. Su questo la nostra campagna elettorale è stata particolarmente chiara: ferma opposizione. E un territorio come quello di Omate, dove il tema è molto sentito, ha affidato alla nostra coalizione quasi il 60% delle preferenze.

Di cosa si sta occupando in queste prime settimane da sindaco?

Tendenzialmente è come non essersi mai fermato. Tra l’altro ci sono tanti progetti importanti che richiedono attenzione: il discorso sulla rigenerazione dell’area Star, la riqualificazione del Palazzetto, l’esecutivo del Duse da chiudere, la Casa di Comunità per la quale attendiamo il progetto esecutivo entro questo mese. E poi c’è il capitolo della nuova scuola superiore che coinvolge molto il Comune su tutti quegli aspetti connessi come viabilità e parcheggi.

C’è qualcosa che si è ripromesso di fare meglio rispetto al primo mandato?

Sì, gli incontri di partecipazione, ci abbiamo sempre creduto, ma nel primo mandato diciamo che il Covid ci ha tagliato le gambe a pochi mesi dall’insediamento. Invece mi piacerebbe promuovere periodiche occasioni pubbliche anche solo per raccontare ai cittadini come va e sentire da loro idee o impressioni. Vedere ai seggi i 18enni votare impacciati e intimiditi dalla loro prima volta è stato emozionante e anche a loro vorrei che dedicassimo maggiori energie. Infine, le associazioni: il territorio da questo punto di vista è storicamente ricco, ma il ricambio generazionale è sempre più difficile. Mi piacerebbe riuscire a trasmettere l’idea che ogni cittadino possa impegnare un piccola parte del suo tempo nel volontariato, di qualunque genere, dare ognuno qualcosa.

Stasera, 2 luglio, è previsto l’insediamento. Quale la rotta che vorrebbe dare?

Il consiglio comunale non è un ring, ma un luogo di lavoro dove presentare proposte e discuterle. Ognuno con le sue inclinazioni, certo, che però, a ben vedere, non possono essere così radicalmente lontane, avendo tutti a cuore il nostro territorio.

 

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