Teatro

L’Iliade dei Viaggiatori Erranti

La compagnia teatrale nata da un corso di drammaterapia a Desio ha portato in scena ai giardini Arese Borromeo di Cesano Maderno uno spettacolo ispirato al racconto omerico

spettacolo viaggiatori erranti

Un avvocato, un metalmeccanico, un panettiere, un contabile, un civico attivo, un informatico, un baby pensionato, un lavoratore parastatale, una madre “sclerata” e il cane Poldo sono i “Viaggiatori Erranti”, i protagonisti e ideatori di un viaggio nel teatro, nato a Desio nel 2015 durante un corso di drammaterapia, poi sfociato  in una serie di rappresentazioni.
“l viaggiatori sono erranti perché sono sempre in movimento e alla ricerca di nuovi stimoli da proporre al proprio pubblico, ma anche perché non hanno paura di mettersi in gioco e quindi di errare (sbagliare)” raccontano. Per questo, i membri della compagnia non amano portare in scena opere con copioni prestabiliti, ma hanno deciso di farsi loro stessi sceneggiatori, riscrivendo e personalizzando testi che vanno dal tragicomico al drammatico, conosciuti o meno. Le opere teatrali sono riproposte, arricchite da nuove parole e idee, offrendo la possibilità di vedere e apprezzare il mondo che ci circonda da una prospettiva diversa.

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“Iliade, anatomia di una guerra” in scena a Cesano

I “Viaggiatori Erranti” nei giorni scorsi hanno portato in scena a Cesano Maderno, al giardino Arese Borromeo,  lo spettacolo “Iliade, anatomia di una guerra” . Ispirandosi al racconto omerico che per molti è solo un’arida o vaga reminiscenza scolastica, sotto la brillante guida della regista Barbara Traversa,  gli attori hanno saputo dare tridimensionalità agli archetipi che ruotano attorno al tema della guerra.
“Uno spettacolo essenziale – spiegano –  perché richiama chi vi assiste a un dovere morale: riconoscere che il conflitto è parte integrante della vicenda umana, sotto forma di guerre ma anche delle violenze del quotidiano, consumate in seno alla società e alle famiglie per esercitare il potere e il controllo sull’altro. Ma anche estremamente attuale in un momento in cui il conflitto con la maiuscola sembra meno esotico in quest’oasi privilegiata che è l’Europa (chissà ancora per quanto), improvvisamente allarmata da guerre che in realtà ci sono sempre state. Essenziale dunque nel contenuto perché ci costringe a guardare in faccia la realtà dell’essere umano, con i suoi capricci, la sua nevrotica propensione a distruggere, quella parte in cui non vogliamo riconoscerci ma che tutti abbiamo dentro”.

Una scena essenziale

Essenziale anche la forma dello spettacolo: la scena è scarna, popolata solo degli oggetti strettamente necessari. Una sedia a rotelle; un tavolo; una scacchiera i cui pezzi sono bibite, grotteschi pedoni del gioco della guerra; una nube di rosso tulle simbolo del sangue versato; una giostra che gira inarrestabile seminando morte. Due ali di cassette ortofrutticole delimitano lo spazio del coro, da cui a turno gli attori emergono per dare voce e corpo ai personaggi.

Il dialogo con gli spettatori

Il viaggio degli erranti si materializza così in sorprendenti rappresentazioni che raccontano sì una storia ma mirano anche a raggiungere un dialogo più profondo con gli spettatori, coinvolgendoli e dando vita a momenti di condivisione. “Insieme ai personaggi anche la musica, il gioco e le emozioni entrano, per il tempo della rappresentazione, nella vita di chi guarda, lasciandovi un segno forse piccolo ma, si spera, ricco di contenuti” spiegano gli attori. La compagnia collabora con l’associazione “Sifaper” di Albavilla (Co) e con il Comitato del quartiere Spaccone, che si ritrova presso la Baita di Desio.

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