Politica

Cosa vuol dire fare il consigliere provinciale? Intervista a Michele Santoro

MBNews intervista i consiglieri provinciali di Monza e Brianza sulle sfide e le priorità del territorio. Focus su Pedemontana e temi LGBT.

santoro

Monza e Brianza. Cosa vuol dire fare il consigliere provinciale? E cosa pensano i neo-eletti 16 consiglieri della Provincia di Monza e Brianza sulle sfide e le priorità del nostro territorio? La redazione di MBNews lo ha chiesto proprio a loro con una speciale serie di interviste (le trovate tutte qui). A seguire la nostra intervista al consigliere Michele Santoro.

Speciale consiglio provinciale: intervista a Michele Santoro

Quale contributo e quali istanze intende portare in consiglio provinciale con la sua elezione?

Con l’elezione al consiglio provinciale, intendo portare un contributo significativo concentrandomi su alcune aree chiave che ritengo fondamentali per il benessere e lo sviluppo della nostra comunità. Il mio impegno sarà rivolto principalmente alle infrastrutture provinciali, alle strade e ai ponti, oltre che alla salvaguardia ambientale delle proprietà provinciali.
Per quanto riguarda le infrastrutture provinciali, il mio obiettivo è modernizzare e potenziare quelle esistenti. Questo include il monitorare costantemente lo stato delle nostre strade e dei nostri ponti, intervenendo tempestivamente per risolvere le criticità e prevenire situazioni di degrado che possano compromettere la sicurezza. Un altro aspetto fondamentale del mio mandato sarà la salvaguardia ambientale delle proprietà provinciali. Intendo promuovere politiche sostenibili che preservino il nostro territorio, valorizzando le risorse naturali e proteggendo le aree verdi. Inoltre, mi impegno a collaborare strettamente con le comunità locali, ascoltando le loro esigenze e cercando di integrare le loro istanze nelle decisioni del consiglio provinciale. Solo attraverso un dialogo costruttivo e una partecipazione attiva possiamo raggiungere obiettivi comuni e migliorare la qualità della vita nella nostra provincia.

Quali sono le priorità della Brianza, a suo parere, e come il consiglio provinciale può contribuire a realizzarle?

Ritengo che una delle priorità del nostro territorio sia l’incremento della sinergia tra le attività produttive e la salvaguardia dell’ambiente. È evidente che la Brianza rappresenti un importante centro economico non solo a livello regionale, ma anche nazionale. Tuttavia, spesso l’aumento delle attività produttive ha comportato effetti negativi sull’ambiente e, di conseguenza, sulla qualità della vita. Si rende pertanto necessario un intervento da parte delle istituzioni provinciali per regolamentare e sviluppare le attività produttive in maniera etica e responsabile, sempre con un’attenzione rivolta alla tutela dell’ambiente e al benessere dei cittadini.

Le elezioni provinciali sono elezioni di secondo livello, i cittadini probabilmente le percepiscono poco. Eppure il lavoro che si porta avanti in provincia ha ricadute su tutto il territorio. Come si può diminuire questa distanza tra voi consiglieri e i cittadini della nostra provincia?

Per diminuire questa distanza, è innanzitutto necessario rafforzare la presenza dei consiglieri sul territorio.
Questo significa essere visibili, partecipando regolarmente a eventi locali, incontrando i cittadini nei loro comuni, quartieri e frazioni, e ascoltando direttamente le loro preoccupazioni e necessità. Incontri pubblici, e assemblee cittadine sono strumenti preziosi per creare un dialogo diretto e aperto con la popolazione. La comunicazione gioca un ruolo cruciale in questo processo. È essenziale che le attività e le decisioni del consiglio provinciale siano comunicate in modo chiaro, trasparente e tempestivo. Utilizzare diversi canali di comunicazione, come siti web istituzionali, social media, newsletter e giornali locali permette di raggiungere un pubblico più ampio e diversificato.

Il Consiglio di Istituto del Liceo Banfi di Vimercate ha approvato un protocollo che consente alle persone interessate la possibilità di modificare il proprio nome anagrafico sul registro, nell’indirizzo di posta elettronica, negli elenchi e in tutti i trattamenti dell’istituto. Un provvedimento che di fatto favorisce l’autodeterminazione di genere. Una novità che ha fatto molto discutere e ha diviso. Lei che idea si è fatto? E’ favorevole?

La questione della possibilità di modificare il proprio nome anagrafico e altre informazioni personali all’interno di istituzioni come il Liceo Banfi di Vimercate solleva importanti tematiche legate all’autodeterminazione di genere e al rispetto dei diritti delle persone LGBTQ+. Personalmente, ritengo che sia fondamentale rispettare e tutelare l’autodeterminazione di genere di ogni individuo. Ogni persona ha il diritto di essere riconosciuta e trattata secondo la propria identità di genere, e quindi dovrebbe avere la possibilità di modificare il proprio nome e altre informazioni personali per riflettere questa identità. La possibilità di modificare il proprio nome anagrafico e altre informazioni personali all’interno di istituzioni educative come il Liceo Banfi può avere un impatto positivo sulla vita degli studenti transgender e di coloro che non si identificano con il genere assegnato alla nascita. Questo tipo di politiche promuove un ambiente scolastico inclusivo, aiutando gli studenti a sentirsi accettati e supportati nella loro identità di genere.

E’ Pedemontana il tema più divisivo in Brianza. Se da una parte c’è chi la vede come una grande opportunità per alleggerire il traffico e migliorare gli spostamenti, per altri il prezzo da pagare in termini ambientali è troppo alto. Lei che idea si è fatto? Reputa che Pedemontana sia un’opera da realizzare? O ormai è troppo tardi, perchè troppo suolo è già stato consumato?

Pedemontana, come altre grandi opere simili, rappresentano un passo avanti per il territorio. Ovviamente sappiamo tutti come iniziò il discorso di Pedemontana e purtroppo quante modifiche sono state apportate al progetto. Migliorare la viabilità è doveroso, migliorare i collegamenti è necessario, ma le opere devono rispettare il territorio e le tasche dei cittadini. I comuni interessati dai lavori e dal passaggio di Pedemontana devono essere tutelati, così come le città stesse devono essere salvaguardate da eventuali situazioni impattanti a livello ambientale e riguardo il traffico interno. Personalmente io mi schiero sul fronte del pedaggio 0 per i cittadini delle città interessate dal passaggio dell’opera.

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