Estorsione ai danni di un disabile: lo privano di soldi e cibo.

La Polizia di Stato della Questura di Monza e della Brianza ha arrestato quattro persone per estorsione ai danni di un ragazzo con disabilità.
La Polizia di Stato della Questura di Monza e della Brianza ha arrestato quattro persone per estorsione ai danni di un ragazzo con disabilità. Si tratta di tre giovani uomini tunisini e una donna che vivevano nella casa della vittima e lo avrebbero minacciato rubandogli persino la pensione.
Intorno alle ore 00:18 di martedì 10 luglio, i poliziotti hanno ricevuto una chiamata d’aiuto da un cittadino monzese. Il ragazzo ha raccontato di essere stato costretto a ospitare alcuni cittadini extracomunitari che avevano trasformato il suo appartamento in una centrale di spaccio di sostanze stupefacenti. Non sapendo come liberarsi della loro presenza e delle minacce continue, ha deciso di rivolgersi alla Polizia.
L’Intervento della Polizia
Gli agenti, agendo con tutte le cautele necessarie per proteggere la vittima, hanno concordato una modalità di accesso sicuro all’appartamento. Una volta entrati, hanno bloccato immediatamente le quattro persone presenti. Durante l’irruzione, uno degli arrestati ha tentato di fuggire aggredendo un agente, mentre un altro ha cercato di disperdere la droga nell’appartamento. Dopo aver riportato la situazione sotto controllo, la perquisizione ha confermato che l’abitazione era utilizzata come centro di spaccio.
Le quattro persone arrestate, successivamente portate in Questura per gli adempimenti del caso, risultano avere numerosi precedenti per reati legati a stupefacenti e contro la persona.
Dall’indagine è emersa una storia di sfruttamento e abuso continuato. Approfittando della tossicodipendenza della vittima, il gruppo ha inizialmente venduto droga al ragazzo. Con la scusa di presunti debiti non pagati, avrebbero poi preso possesso della sua casa e rubato la sua pensione di invalidità, arrivando a privarlo del cibo e delle necessità basilari.
La vittima, finalmente sentendosi protetta e non giudicata dagli agenti, ha potuto raccontare tutta la vicenda. La Polizia ha raccolto prove sufficienti per arrestare i colpevoli e sottoporli alla misura della custodia cautelare in carcere.