Monza, sul cantiere di via Sacconi Sassoli replica a Lamperti: “Dichiarazione falsa, si assuma responsabilità”

Monza. Replica alle parole utilizzate dall’assessore al governo del territorio Marco Lamperti, Martina Sassoli, oggi consigliera comunale a Monza e regionale in Regione Lombardia, fino al 2022 assessora all’urbanistica del capoluogo brianzolo. I chiarimenti di Sassoli arrivano sul nuovo cantiere di via Sacconi, a cui la nostra testata ha dedicato un pezzo proprio qualche giorno fa dando voce ai residenti preoccupati per le sorti di una decina di alberi secolari limitrofi all’area e all’assessore alla partita, Marco Lamperti, che aveva ricostruito come “la decisione politica che lì si potesse fare una palazzina di cinque piani è stata assunta dal consiglio comunale con il voto del PGT nel 2021″.

L’ex assessora Martina Sassoli, che ha contattato MBNews per chiarire la sua posizione, si dissocia però dalla ricostruzione dei fatti. – Premesso che non conosco l’intervento, essendo materia di competenza degli uffici su cui non ho più responsabilità da due anni, è necessario ricordare come l’inquadramento urbanistico dello stesso sia stato definito dal PGT Scanagatti del 2017 e non dalla variante normativa del 2021 (come erroneamente detto da Lamperti). Una puntualizzazione che sembrerà banale ma che in realtà non è, dal momento che è due anni ormai che assistiamo o leggiamo dichiarazioni da parte dell’assessore Lamperti che – con una scrollata di spalle- non si assume nessuna responsabilità. In questo caso, in particolare, la dichiarazione da lui rilasciata è doppiamente falsa. In primis perché il PGT Scanagatti è stato deliberato quando lo stesso Lamperti era non solo consigliere comunale di maggioranza ma addirittura presidente delle commissione urbanistica. Secondariamente perché a differenza di quanto dichiarato, l’ente ha sempre la responsabilità di vagliare gli atti edilizi”.

“Spiace, davvero tanto, e lo dico da cittadina prima ancora che come amministratore – chiosa Sassoli – constatare come ormai vada tanto di moda nella Giunta Pilotto il modello “bugiardino”, che, a differenza di quello farmaceutico, non dà mai le informazioni corrette“.