Cronaca

L’arzilla anziana “fiuta” la truffa e mette in fuga in malvivente

Coraggio e prontezza di spirito nella mattinata del 2 luglio, quando una donna di 80 anni ha sventato un tentativo di truffa nel suo appartamento situato in zona Triante, a Monza.

polizia questura monza
Polizia a Monza - Foto d'Archivio

Coraggio e prontezza di spirito nella mattinata del 2 luglio, quando una donna di 80 anni ha sventato un tentativo di truffa nel suo appartamento situato in zona Triante, a Monza. Poco dopo le 9:00, la Centrale Operativa della Questura di Monza e della Brianza ha ricevuto una chiamata da parte dell’anziana, che, seppur scossa, ha raccontato agli agenti quanto accaduto. Un uomo italiano, di circa 45 anni, vestito in modo curato e con il volto parzialmente coperto da una mascherina chirurgica, si era presentato sul pianerottolo del suo condominio. Qualificatosi come tecnico addetto alla lettura dei contatori di luce e gas, l’uomo ha affermato di dover eseguire un sopralluogo per verificare le tubature e il contatore della luce.

Inizialmente fiduciosa, la signora ha permesso all’uomo di entrare in casa, assecondando le sue richieste. Tuttavia, quando il falso tecnico ha iniziato a chiedere se avesse in casa monili in oro, denaro contante o altri oggetti di valore, sostenendo che dovessero essere messi al sicuro per evitare danni da materiali chimici, la donna ha capito che qualcosa non andava.

Grazie al suo intuito, ha immediatamente avvisato la vicina di casa, e insieme sono riuscite a mettere in fuga il malintenzionato. La prontezza della signora ha evitato una truffa, tipicamente rivolta agli anziani, spesso perpetrata da individui che si presentano come persone distinte e professionali, ma con intenti criminali.

Truffe agli anziani: un fenomeno in crescita

Le truffe agli anziani sono purtroppo all’ordine del giorno. I malviventi utilizzano una varietà di stratagemmi per guadagnarsi la fiducia delle vittime. Si presentano come operatori del gas o della luce, tecnici per il controllo di caldaie o climatizzatori, o persino come membri delle Forze dell’Ordine. Utilizzano abbigliamento appropriato, tesserini falsi e spesso indossano guanti per non lasciare impronte.

Un metodo comune è l’invio di falsi sms da parte di figli o nipoti in difficoltà, chiedendo denaro. Altri stratagemmi includono la presentazione di “prove” trovate nell’abitazione della vittima, come foto sottratte, per fingere di essere veri operatori delle Forze dell’Ordine.

Le Forze dell’Ordine raccomandano di non aprire mai la porta agli sconosciuti e di chiamare immediatamente il numero unico di emergenza 112 in caso di dubbi. Gli operatori sono altamente formati per gestire queste situazioni e possono inviare un equipaggio per verificare la legittimità della visita.

La cooperazione tra cittadini e Forze dell’Ordine è cruciale per prevenire queste truffe. Informare le persone anziane sui rischi e su come riconoscere i tentativi di truffa può fare la differenza. La segnalazione tempestiva aiuta le autorità a intervenire rapidamente, proteggendo i più vulnerabili e assicurando i colpevoli alla giustizia.

In questo caso, il coraggio e l’intuito della signora di Monza hanno dimostrato che, con la giusta attenzione, è possibile contrastare questi crimini e proteggere se stessi e la propria comunità.

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