Rsa di Arcore, l’imprenditore Lorini: “a settembre si parte”

La soddisfazione dell’amministratore delegato della Borgo Lecco Iniziative, dopo la sentenza del Tar che dà il via libera alla Rsa.
Rsa di Arcore, parla Cesare Lorini, amministratore delegato della Borgo Lecco Iniziative. Il titolare dell’area di via Sant’Apollinare che dovrebbe ospitare la casa di riposo, rampollo della famiglia Perego nota per l’impero dei passeggini, è il privato promotore del progetto. Un progetto rimasto fermo anni, prima per lungaggini burocratiche e poi per un ricorso al Tar intentato (e perso) dalla società sportiva U.S. Casati. L’immobiliare di Lorini, la Borgo Lecco Iniziative, ha lasciato l’area verde (destinata a servizi) accessibile al pubblico per anni, gratuitamente. Poi l’ha recintata e ora si appresta a costruirvi una struttura in due blocchi per 160 posti letto. Ora che il Tar si è espresso in modo piuttosto netto, rigettando il ricorso, i tempi pare siano maturi: “a settembre si parte”, ha annunciato Lorini.
LA SODDISFAZONE DI LORINI: ARCORE AVRA’ LA RSA
Se per la Casati (che gestisce il Palaunimec, a ridosso dell’area destinata alla Rsa) la sentenza del Tar è stata una batosta, per Lorini l’esatto contrario. L’imprenditore non ha nascosto la soddisfazione per la chiusura di un contenzioso che ha tenuto fermo al palo il progetto per tre anni. “E’ stata fatta giustizia – ha detto – questo risultato è per noi molto positivo e dimostra, a detta di un ente terzo e imparziale, che abbiamo rispettato tutte le leggi e tutti i passaggi formali dell’iter. E’ stato un lavoro complicato perché l’ufficio comunale con il quale abbiamo dialogato per anni è stato molto pignolo, ma alla fine tutto è stato fatto a regola d’arte e questa sentenza ha azzerato qualunque dubbio in proposito”.
I PROSSIMI PASSAGGI
L’intenzione di Lorini di procedere con la realizzazione della Rsa è granitica: nei prossimi giorni verrà calendarizzata una riunione con la giunta per definire i prossimi passaggi, ma per settembre l’imprenditore intende mettere in moto la macchina. Il posteggio a uso pubblico di proprietà dell’immobiliare Borgo Lecco, su via Gilera, sarà utilizzato per agevolare il passaggio dei mezzi, la realizzazione partirà dal parcheggio interrato (per circa 80 posti) e durerà, secondo le prime stime, un anno e mezzo. Poi la struttura verrà data in gestione a una realtà specializzata che potrebbe essere la Codess che ha strutture nel nord Italia e in Sardegna. “Abbiamo già avuto due incontri”, ha detto Lorini.
Le idee dell’imprenditore sono chiare: l’attesa è durata fin troppo. Questione di business, in prima battuta, ma anche di rispondere a un bisogno sociale, sostiene Lorini: “sono sempre più convinto che Arcore abbia bisogno di una struttura di questo genere, sono molti i cittadini che sono stati dalla nostra parte. L’età media della popolazione è alta, gli anziani sono spesso condannati alla solitudine, le famiglie sono in difficoltà. Questo sarà un polo sociosanitario con diversi servizi e, non dimentichiamolo, darà lavoro a molte persone, sia personale diretto, come medici, infermieri, Oss, addetti alla contabilità, per una cinquantina di soggetti, sia personale indiretto, dalle pulizie ai parrucchieri”.

La questione della Rsa nel “pratone” del Palaunimec di Arcore si impone sulla scena da una decina d’anni. Il confronto tra privato e Comune si è chiuso tutto sotto il mandato Colombo. A contestare l’idea di occupare del verde con un edificio imponente, a ridosso di case, servizi, scuole, palazzetto sportivo, sono state quasi tutte le forze politiche: centrodestra, Movimento 5 Stelle, sinistra. Tutti contrari al procedimento che veniva autorizzato da politica e uffici della giunta di centrosinistra. Contrari al punto da promuovere petizioni e richieste di referendum. Le critiche non hanno coinvolto solo la politica ma hanno amalgamato anche una nutrita schiera di semplici cittadini, con un’intensità che forse si era vista negli ultimi 10 anni solo per il bitumificio di Bernate, poi cassato. La questione della Rsa tuttavia non è di così semplice lettura. Da un lato c’è il rammarico di chi non vorrebbe vedere scomparire il verde sotto a nuovo cemento, in una zona che le famiglie e gli sportivi del Palaunimec usavano volentieri.. E in una provincia tra le più urbanizzate d’Italia Dall’altro c’è il diritto sancito di chi detiene la proprietà privata di un terreno e ha le autorizzazioni per farne ciò che crede. “Tanto più – è l’unica stoccata che si concede Cesare Lorini – che l’area adiacente, quella su cui sorge il Palaunimec, fu regalata alla città proprio dalla Borgo Lecco Iniziative”.