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Uomini che cercano il sesso dall’estetista

24 luglio 2024 | 18:37
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Uomini che cercano il sesso dall’estetista

Viaggio tra i racconti disturbanti, tragicomici, esasperati delle professioniste brianzole che hanno escluso la clientela maschile.

Gli uomini che cercano il sesso dall’estetista sono più di quanto si immagini, al punto che centri estetici e massaggiatrici ricorrono a restrizioni sempre più severe per arginare il fenomeno. Fino al divieto estremo: non si accetta clientela maschile. Come ha deciso qualche tempo fa, con un certo clamore, un’attività gestita da una donna a Cornate D’Adda. Un  viaggio tra i centri estetici della Brianza, statisticamente gestiti quasi totalmente da personale femminile, porta alla luce un mondo di codici comportamentali e strategie d’azione sia da parte dei clienti desiderosi di un happy end a fine massaggio, sia da parte delle professioniste alle prese con soluzioni “difensive”. Se l’argomento in prima battuta lascia pensare a sfrontatezza e scarso pudore, va invece detto che le manovre di avvicinamento degli uomini a caccia di soddisfazione sessuale raramente hanno un approccio diretto. Da qui la necessità per estetiste e massaggiatrici di affinare l’intuito di fronte a clienti uomini. Lo ha fatto, grazie a tanti anni di esperienza, una professionista di Arcore, titolare di un piccolo centro estetico che ha anche numerosi clienti uomini. Quello che ha messo a punto è un vero e proprio identikit del cliente da rifiutare, alla luce di una serie di spie indicative delle intenzioni.

L’ESTETISTA DI ARCORE E L’IDENTIKIT DELL’UOMO CHE CERCA SESSO

“Chi viene con la speranza di un favore sessuale – spiega – innanzitutto ha fretta, è nervoso e vuole consumare subito il massaggio. Io lavoro solo su appuntamento e questo mi aiuta a scremare. Questi uomini, per lo più, nella prospettiva di prenotare il massaggio per i giorni successivi, cambiano idea e se ne vanno”.  C’è poi chi si presenta disposto anche a una prenotazione, ma con una particolare insistenza nel voler sapere chi sarà ad effettuare il massaggio. “Mi è capitato spesso di rispondere che ci avrebbe pensato un mio collaboratore – ha raccontato l’imprenditrice che di collaboratori non ne ha mai avuti – e di vedere così sfumare in un attimo l’intenzione del mio interlocutore”. Senza considerare poi il capitolo depilazione alle parti intime sul quale, al solo parlarne, l’estetista di Arcore perde le staffe. La prestazione non è contemplata nel suo catalogo.

L’ESTETISTA DI BRUGHERIO E LA RICHIESTA DEL “REGALINO FINALE”

Stesso discorso per una collega di Brugherio, 46 anni, titolare di un centro estetico e di un parrucchiere. Aggiunge all’identikit un elemento ulteriore: quando chiamano usano un numero nascosto. “Il mio studio è all’interno di un condominio – racconta – quindi non si verifica la situazione del cliente che si presenta in negozio. Faccio la scrematura per telefono. C’è chi chiede esplicitamente se sia previsto un happy end o, come mi ha detto uno sconosciuto una volta, un ‘regalino finale’ dopo il massaggio. E c’è stato chi, all’appuntamento, ha preteso di scegliere lui la massaggiatrice, perché, diceva, ‘io sono abituato a scegliere le ragazze‘. Degli uomini mi occupo io direttamente per evitare eventuali disagi alle mie dipendenti. Evidentemente non gli piacevo”. Molto frequenti, dice l’imprenditrice di Brugherio, sono i clienti che chiamano per telefono e che rifiutano l’appuntamento quando la titolare precisa, in un rituale collaudato, che “noi massaggiamo solo braccia, schiena e gambe“. E poi c’è stato il caso di quell’egiziano che durante il massaggio ha tentato un approccio verbale, sostenendo di sentirsi solo e di avere bisogno di effusioni perché la moglie si trovava in Egitto. Il finale, qui, più che happy è stato tragicomico: “gli ho fatto un massaggio profondo alla testa – ha riferito la donna – e alla fine si è messo a piangere commosso. Diceva che gli avevo fatto venire in mente sua mamma”. Il ripetersi di episodi sgradevoli ha convinto negli anni la 46enne a escludere la clientela maschile, se non conosciuta o in legami di parentela con le clienti abituali del centro.  L’amarezza di fondo non manca: “quando ero una ragazza – ricorda la donna – ho fatto un colloquio in un grosso centro estetico di Milano. Pretendevano che massaggiassi gli uomini dentro una vasca idromassaggio, nuda. Avevo appena finito una formazione da 20mila euro. Sono uscita di lì sbattendo la porta e piangendo”.

LA DERIVA: AUTOEROTISMO SUL LETTINO DA MASSAGGI

Se il quadro tratteggiato dall’estetista di Arcore e dalla collega di Brugherio può lasciare in qualcuno dubbi che il sesso c’entri davvero e che i segnali siano stati magari male interpretati, va valutata la frequenza di questi approcci: “mediamente uno alla settimana” per l’arcorese, un paio al mese per la brugherese. E poi basta addentrarsi ancora un po’ nei racconti delle estetiste per trovare quelle conferme di cui le dirette interessate avrebbero fatto volentieri a meno. “Mi è capitato più di una volta – spiega l’arcorese – che durante il massaggio alcuni uomini abbiano provato a masturbarsi. Faccio questo lavoro da decenni e per carattere so gestire queste situazioni. Ho provato ripetutamente a spostare il braccio del cliente per interromperlo e continuare il massaggio tecnico che era in corso. Ma è successo anche che io abbia dovuto letteralmente buttarlo giù dal lettino e sbatterlo fuori”. Più sottile sarebbe la strategia della collega brugherese: “restare concentrata sul massaggio che sto effettuando, ma premere nei punti giusti perché il dolore faccia passare qualunque altro pensiero“.

UOMINI CHE CERCANO SESSO DALL’ESTETISTA: UN DANNO PER TUTTI

Il fenomeno degli uomini che cercano sesso dall’estetista, malgrado certi risvolti, è tutt’altro che comico, sminuisce la professionalità delle professioniste e costituisce una molestia a tutti gli effetti, acuita dalla parziale nudità e dal contatto fisico inevitabile. Oltre ad arrecare un danno economico. L’estetista di Cornate che qualche mese fa ha aperto il suo nuovo centro benessere, dopo una sola settimana di attività ha annunciato l’esclusione della clientela maschile: troppi gli approcci sessuali di alcuni uomini, meglio rinunciare alla tariffa. Tutto questo, infine, costituisce un danno anche per quegli uomini che al centro estetico andrebbero per le ragioni opportune. E che invece si trovano le porte chiuse.