Urbanistica ed ecologia a Monza, il sindaco Pilotto si difende: “Non decido tutto”

Il primo cittadino, in un incontro organizzato dai Verdi sulla sostenibilità ambientale, risponde a chi lo considera un cementificatore e non conosce le azioni per uno sviluppo più equilibrato della città.
Monza. “Da due anni mi sento dire in giro per la città che sono un cementificatore e ho perso la mia sensibilità da uomo di cultura. Qui con me ho un elenco di 49 Piani attuativi o permessi di costruire che sono stati concessi prima che iniziasse il mio mandato e sono partiti negli ultimi due anni. Non decido tutto, non sono un dittatore, sono un amministratore!”.
Nel pronunciare queste parole la voce del sindaco di Monza, Paolo Pilotto, intervenuto nel finale dell’incontro “Ascoltiamo la città” organizzato da Europa Verde al Centro civico “San Rocco”, non perde la sua consueta pacatezza. Ma il tono è quello accalorato e piuttosto ferito di chi si sente punto nell’orgoglio e vuole fare chiarezza.
LA REPLICA
“Il mio compito è, nel rispetto delle regole e in uno scenario definito, quello di fare le scelte migliori – spiega Pilotto – agli ambientalisti sempre pronti a criticare me e la Giunta sottolineo, ad esempio, che abbiamo appena approvato e porteremo in Consiglio comunale la proposta di estendere il Parco Regionale della Valle del Lambro con l’inclusione di nuove aree“.

“Inoltre abbiamo avviato la Variante al Pgt (Piano di Governo del Territorio) e, conclusa la prima fase di ascolto, stiamo per varare il Documento di indirizzo con una serie di paletti per uno sviluppo più equilibrato della città – aggiunge il sindaco di Monza – è stata dimezzata la percentuale di premialità sulle volumetrie per chi interviene sulla aree dismesse. Siamo per una politica dei piccoli passi, ma progressivi”.
I PROSSIMI PASSI
All’incontro organizzato da Europa Verde Pilotto coglie anche l’occasione per replicare a chi continua a dire che la metropolitana a Monza non arriverà mai. “Per il prolungamento della M5 fino a Monza il bando è in via di progettazione ed è stato dato parere favorevole al PAUR (Provvedimento Autorizzatorio Unico) – afferma Pilotto – la progettazione è iniziata più di 10 anni fa e, oltre al miliardo e 300 milioni già disponibili, bisogna trovarne altri 250-300 milioni di euro”.
“Voglio essere chiaro anche sul prolungamento della M1 fino a Monza Bettola – aggiunge il sindaco di Monza – non credo arriveranno altri soldi oltre ai 38 milioni di euro recentemente stanziati per coprire gli extra-costi dell’opera”.

“Non voglio illudere nemmeno sulle stazioni ferroviarie di Monza ovest (lungo viale Elvezia) e Monza sud (San Rocco), inserite anche dai Verdi nelle loro osservazioni al Pums, il Piano urbano della mobilità sostenibile – precisa il primo cittadino – ci proveremo, ma dopo lo stanziamento aggiuntivo di Rfi per Monza Est, difficilmente saranno realizzate nell’attuale contesto”.
LA SFIDA AMBIENTALE
Le precisazioni di Pilotto, anche se ufficialmente non sono una chiusura totale alle richieste dei Verdi e di molte associazioni ambientaliste, trovano una sponda nell’assessora comunale Giada Turato, anche lei presente al Centro civico San Rocco.
“Prendiamo in considerazione le osservazioni al Pums, ma hanno bisogno di essere eventualmente inserite in strumenti di pianificazione ed integrate con la futura metro – afferma – in generale la transizione ecologica, sulla quale la Giunta di Monza è attiva in più direzioni, è anche una questione di costi e di ricerca di risorse”.

Come i circa 2 milioni di euro che il bando della Fondazione Cariplo dovrebbe assicurare a “Monza & CO – Green and blu transition”, l’idea progettuale del capoluogo della Brianza definita in otto macro-azioni. Dalla revisione degli strumenti urbanistici in vigore alla creazione di comunità energetiche rinnovabili, la prima prevista per l’Istituto comprensivo “Don Milani” e l’Istituto Hensemberger, fino alle gestioni delle fonti idriche.
L’APPROCCIO ECOLOGISTA
L’incontro organizzato da Europa Verde e moderato da Camillo Piazza, Presidente di Class Onlus ed ex deputato, ha permesso di sottoporre alla città alcune proposte e tematiche che, dal piano locale a quello europeo, riguardano l’ecologia e la sostenibilità.
“Affrontare il cambiamento climatico significa imparare a gestire le emergenze sia da parte privata che pubblica – spiega Carlo Drago, portavoce di Europa Verde Monza – ecco perché bisogna agire sui parametri di costruzione, impedire che l’acqua possa fare danni e adeguare l’uso dei trasporti”.
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Tra le idee che i Verdi proveranno a portare avanti, ce ne sono alcune specifiche, come quella di creare a Monza una Ztl sul modello di Milano. “Il Parco potrebbe diventare la prima area “smoke free” di queste dimensioni – propone l’ambientalista Attilio Tagliabue – inoltre Monza potrebbe farsi promotrice degli Stati generali del Parco fluviale del fiume Lambro“.
IL TELERISCALDAMENTO
Sulla strada della sostenibilità ambientale, la decarbonizzazione del territorio, con il progressivo abbandono dei combustibili fossili come fonte energetica, è un passaggio necessario. “Stiamo facendo un forte investimento per produrre acqua calda attraverso il teleriscaldamento, una fonte di approviggionamento pulita e sostenibile” annuncia Marco Cappelletti, Presidente di Acinque Tecnologie.
“Per questo, dopo aver connesso le tre centrali di co-generazione, l’obiettivo è ridurre la percentuale di metano fossile utilizzato dal 56 al 40% per poi arrivare ad azzerarlo – continua – le tecnologie necessarie sono disponibili, dal solare termico alle sperimentazioni sul recupero dei cascami termici alla geotermia”.

L’EUROPA
Le sfide della transizione ambientale, che ha legami diretti con i risvolti sociali ed economici, non possono essere limitate all’Italia. Anzi, ormai sempre più spesso nascono e vengono definite in Europa. “Le linee guida della nuova Commissione europea, alla cui guida è stata confermata Ursula Von Der Leyen, non sono eccellenti, ma presentano una serie di conferme rispetto al nostro approccio ecologista” assicura Benedetta Scuderi, appena eletta europarlamentare nella fila di Alleanza Verdi e Sinistra e portavoce della Federazione dei Giovani Verdi Europei.
“Ad esempio c’è il Green Deal con gli obiettivi di ridurre del 90% le emissioni di gas a effetto serra entro il 2040 e la neutralità climatica entro il 2050 oltre alla neutralità tecnologica sull’e-fuel – continua – i soldi nel mercato finanziario ci sono per andare in questa direzione, bisogna solo utilizzarli nel modo giusto e vedere tutte le cose con una lente verde”.
“La transizione ci renderà autonomi dal punto di vista energetico e costituirà un risparmio” conclude Scuderi. Fare in modo che lo sia per tutti, o almeno per molti, è forse la sfida principale dei prossimi anni.