Parigi 2024, anche la brianzola Arianna Errigo alle Olimpiadi della “felicità nonostante”

2 agosto 2024 | 16:02
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Parigi 2024, anche la brianzola Arianna Errigo alle Olimpiadi della “felicità nonostante”

Consapevolezza di sè: la signora brianzola del fioretto dopo la delusione della prestazione individuale parla di felicità. Come ha fatto la collega Pilato.

Alle Olimpiadi della “felicità nonostante”, dove i risultati sportivi sono essenziali, sì, ma la sconfitta si ridimensiona e si affranca sempre di più dal valore del singolo atleta, un esempio arriva dalla brianzola Arianna Errigo, portabandiera italiana, schermitrice specializzata nel fioretto e campionessa del mondo nel 2013 e nel 2014. La performance individuale di Parigi della sportiva di Monza non è stata brillante in quanto a risultati, rischiarata proprio ieri dall’argento nel fioretto a squadre. Ma Errigo ha segnato un’altra tacca, dopo quella dell’altra olimpica Benedetta Pilato, sul muro della “felicità nonostante”. E per farlo ha raccontato la sua personale versione del proverbiale bicchiere mezzo pieno. L’ha affidata a un post sui social, dopo le medaglie mancate dei giorni scorsi, che si chiude proprio così: “oggi, sono felice”!

“Che dire  – ha scritto Arianna Errigo – alla fine è una questione di prospettive, di come vuoi vedere il bicchiere. Puoi vederlo mezzo vuoto, perché forse è stata la mia ultima Olimpiade, perché non ho vinto la medaglia d’oro, perché non ci sono andata neanche vicina, perché ci sono state decisioni arbitrali discutibili e perché non ho espresso sempre la mia miglior scherma. Oppure mezzo pieno, che è quello che sento di più”.  Continua Arianna Errigo che ha 36 anni e due gemelli di neanche un anno e mezzo a seguila a bordo pedana del Grand Palais: “C’è il dispiacere ovviamente. Ma se chiudo gli occhi e ripenso a un anno e mezzo fa immaginarmi a Parigi, a 36 anni, da campionessa Europea in carica, numero 2 del mondo, portabandiera di una nazionale unica e mamma di due gemelli, come posso disperarmi”?
Arianna Errigo chiude così il suo commento alla prestazione individuale dei giorni scorsi: “Le gare sono l’apice di un percorso, in particolare questa, ma una sola gara non può definire chi sono, perché lo sport è la mia vita, ma non è tutta la mia vita, non sarei una persona migliore con la medaglia d’oro individuale (l’unica che mi manca). Me lo disse mia mamma qualche anno fa…
Aveva ragione, per questo oggi, sono felice”!

Prima di Errigo ad esprimere un concetto simile è stata la giovanissima Benedetta Pilato, 19enne del nuoto diventata celebre per quell’intervista a caldo, dopo aver mancato il podio (classificandosi quarta)  in cui ha definito quel giorno con cristallina emozione “il più bello della mia vita”.