Inquinamento

Besana, in via Parini non si respira: la preoccupazione di 61 famiglie

Nell'ultimo consiglio comunale la mozione presentata dal consigliere Paolo Gasperetti ha sollevato preoccupazione

qualità dell'aria via Parini
Frame del video in cui vengono riprese le pagliuzze depositate sull'asfalto

Besana. Cattivi odori, polvere bianca che si posa su davanzali, balconi e anche giardini. Sono preoccupate per la qualità dell’aria che respirano le 61 famiglie residenti in via Parini, via Zappa e zone limitrofe di Besana in Brianza. La questione è arrivata sul tavolo dell’ultimo consiglio comunale del 31 luglio scorso attraverso una mozione presentata dal consigliere Paolo Gasperetti di Besana per Tutti, PD e Besana 4 Future.

Paolo Gasparetti
Paolo Gasparetti

BESANA, CONTROLLI SULLA QUALITÀ DELL’ARIA IN VIA PARINI

La mozione, presentata congiuntamente dai gruppi consiliari Besana per Tutti, Partito Democratico e Besana4Future, è stata introdotta dal consigliere Paolo Gasparetti, il quale ha riportato l’allarme sollevato dai residenti. “Nei mesi scorsi, i nostri gruppi politici sono stati contattati dai residenti, che ci hanno segnalato la presenza di residui di polvere bianca e pagliuzze, cattivi odori e aria irrespirabile. A maggio abbiamo inviato un questionario, a cui hanno risposto 61 famiglie – spiega – Il 93% ha chiesto l’installazione di strumentazione idonea per monitorare la qualità dell’aria. In via Parini, il 94% dei residenti lamenta la presenza di pagliuzze su balconi, davanzali e giardini.”

La richiesta dei consiglieri è chiara: “Chiediamo di contattare ARPA affinché vengano effettuati controlli con carattere d’urgenza, vista la problematica che riguarda la salute pubblica.”

PESSIMA QUALITÀ DELL’ARIA: PROBLEMA GIÀ NOTO ALL’AMMINISTRAZIONE COMUNALE

Una questione di salute e ambiente alla quale il sindaco Emanuele Pozzoli (Lega) non si è fatto trovare impreparato: “Non appena ho ricevuto la mozione mi sono subito attivato: ho contattato ARPA per chiedere una relazione dettaglia, in tempi brevi e comprensibile. Credo sia opportuno tornare a discutere del problema, con in mano dei risultati, così da portare la discussione ad un livello più concreto”.

Sul tema, interviene anche la capogruppo di Besana per Tutti, Susanna Citterio: “il passo fatto dall’Amministrazione è quello giusto perché la salute viene prima di tutto, quello che queste famiglie hanno su balconi e davanzali è impressionate – sottolinea – chiedo però se questa segnalazione fatta all’ARPA è nuova oppure il problema era già a conoscenza della giunta? Perché, non voglio drammatizzare, ma le persone lamentano problemi respiratori”.

Solleva polemica la risposta di Pozzoli: “la problematica in via Parini e nelle zone limitrofe esiste da quando c’è la fabbrica (un’azienda di produzione e commercio di fibre di vetro per rinforzo di materie plastiche, ndr). Una fabbrica che ha una produzione pesante e a ciclo continuo proprio nel cuore di Besana – specifica – e purtroppo in passato sono state fatte anche scelte sbagliate, che io non ho mai condiviso, come quella di andare a costruire proprio nelle vicinanze della fabbrica”.

E aggiunge: “come Amministrazione ci siamo sempre interfacciatati con l’azienda con la quale abbiamo sempre avuto un buon dialogo. La fabbrica, inquina certo, come tante altre realtà industriali. Mi ero già informato sulla questione di quelle pagliuzze di cui accennava il consigliere Gasparetti: so che sono respirabili ma non inalabili, cioè non finiscono nei polmoni. Comprendo comunque l’urgenza di trovare soluzioni ecco perché mi sono già attivato con ARPA”.

Mozione dunque ritirata in attesa dei risultati sulla qualità dell’aria di via Parini, ma la risposta del sindaco Pozzoli in consiglio comunale ha comunque sollevato ulteriori perplessità: “abbiamo appreso dalle parole del sindaco che la questione era nota, da anni. Non era evidentemente stato fatto nulla – fanno sapere dalla lista civica di Besana per Tutti – ci chiediamo se, a fronte di un problema conosciuto, l’amministrazione avrebbe dovuto attivarsi per tempo e non attendere la nostra mozione”.

 

 

 

 

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